“La Partecipazione nella Classe di Lingua”
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La partecipazione attiva, e ‘legittima’ ovvero consapevole e produttiva, dello studente nelle classi di lingua, scrive R. Dolci, è essenziale per creare coinvolgimento e motivazione e quindi apprendimento. Compito, ma anche sfida, dell’insegnante è quello di creare una comunità che gli studenti considerino propria e al cui sviluppo possano tutti contribuire partecipando dinamicamente. I principi chiave quali l’approccio construttivista e situazionista e di community of practice con i ‘concetti di partecipazione periferica legittimata’ e ‘immaginazione’ di cui sono cardine vengono proposti in questo capitolo per aiutare l’insegnante di classi ad abilità differenziate a formare un quadro teorico entro il quale sviluppare metodologie e tecniche adeguate. La diversità di livelli di competenze, esperienze e culture diventano un vantaggio se inserite nel quadro teorico suggerito dall’autore ed in esso pienamente comprese, valorizzate e messe a frutto. Fondamento del quadro e degli approcci su cui si basa rimangono da una parte l’aspetto sociale dell’apprendimento e dall’altro il rispetto di ogni studente, delle sue esigenze e del suo sviluppo cognitivo e metacognitivo (come fra l’altro proposto anche nei modelli di Tritone, Balboni e Schumann). La classe intesa come comunità di pratica, in cui ognuno condivide un comune obiettivo (l’acquisizione della lingua) e cui possano contribuire “attraverso la partecipazione e la costruzione di regole e valori comuni” può consentire sia la cooperazione e collaborazione che la crescita del singolo individuo. Un sillabo flessibile e pratiche didattiche volte a sviluppare gli obiettivi curriculari ed anche le aspettative e speranze degli studenti è il modello operativo che aiuterà infine a portare lo studente a divenire attore consapevole e legittimo della comunità classe così come delle altre comunità cui aspira appartenere.
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