Novembre 2007 | Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792 Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni |
AUTORE: G. Freddi
TITOLO: La letteratura. Natura e insegnamento
CITTÀ: Milano
EDITORE: Ghisetti & Corvi
ANNO: 2003
ll volumetto prende le mosse da una sintesi delle teorie della letteratura del ventesimo secolo, cui segue un capitolo più pedagogico sul concetto di "educazione" letteraria, le cui finalità sono, secondo l'A., il recupero del patrimonio culturale del passato, la comprensione della valenza estetica dei capolavori e lo sviluppo di una capacità critica, l'integrazione della letteratura con le altre forme di arte, mirando ad educare ad una "ecologa della mente e della cultura".
Seguono capitoli più strettamente glottodidattici, dedicati cioè al lavoro sulla lingua del testi letterari; sono riflessioni che vanno dalla programmazione di un corso di letteratura alla discussione delle possibili attività dello studente (incluse quelle che vengono richieste dall'esame di stato alla conclusione della scuola secondaria in Italia); il cui motivo conduttore dell'approccio freddiano è costituito dalla centralità del testo letterario. Il testo, piuttosto che la storia della letteratura, è l'oggetto su cui lavora lo studente; l'A. indica con chiarezza il percorso per la comprensione del testo, condotta attraverso diverse tipologie di lettura (globale, analitica, interpretativa), che portano a rafforzare sia la competenza testuale in sé sia, specificamente, la competenza testuale relativa ai testi letterari.
L'approccio di Freddi rifiuta sia una concezione sociologica della letteratura, che la vede come strumento di denuncia o di azione sociale e politica, sia l'eccesso del formalismo, che anatomizza il testo espungendolo dal contesto culturale in cui è stato prodotto; un ruolo rilevante ha, invece, la teoria funzionale di Jakobson, che vede il testo letterario come uno strumento comunicativo, oltre che espressivo.Il lungo saggio è scritto in maniera estremamente scorrevole (tanto che in alcune pagine è facile lasciarsi trarre in inganno dall'apparente facilità e perdere di vista la trama di riferimenti culturali e filosofici che stanno "sotto" la levigatezza della scrittura) e può essere interessante sia per insegnanti di lingua materna (in effetti molto del testo è pensato per un lettore italiano, che ben conosce i nostri licei e i nostri esami di stato) sia di lingua straniera.