Febbraio 2014  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
C. Humphris (ed.), Movimente. Attività per apprendere l’italiano in movimento di Paolo Torresan

CURATORE: C. Humphris
TITOLO: Movimente. Attività per apprendere l’italiano in movimento
CITTÀ: Firenze
EDITORE: Alma
ANNO: 2013

 

Finalmente, viene da dire. È uscito il libro tanto atteso: Movimente. Arguto gioco di parole: il movimento come “carburante” (così si legge nella quarta).

In effetti a render ragione di questo neologismo sono le scienze.

Il cervelletto, deputato al controllo motorio, pur occupando un decimo del volume del cervello, contiene la metà di tutti i neuroni!

Tra il cervelletto e le altre aree c’è una fitta comunicazione di dati e si badi: molte di queste piste neuronali, su cui viaggiano le informazioni, sono le stesse che veicolano i processi di apprendimento.

Che tra linguaggio e movimento ci sia un legame del tutto singolare lo indicava già Vygotskij: è come se la parola fosse il correlato di un gesto, come il dito che indica; e in effetti i primi vocaboli che il bambino usa sono azioni (bisogni) trasformate in parola: “pappa” sta per “voglio mangiare”.

Oggi sappiamo di più; per esempio, grazie al team di esperti di neuroscienze dell’Università di Udine, siamo a conoscenza del fatto che i vocaboli che valgono a indicare un’azione che esercita un impatto fisico, come colpire, pungere, ecc., attivano allo stesso tempo sia le aree deputate al linguaggio che quelle deputate al movimento. Dall’equipe che gravita attorno al Prof. Rizzolatti, presso l’Università di Parma, sappiamo che nell’atto di vedere un gesto, pur se abbozzato, lo spettatore prova emozioni su come si sente l’altro, s’immagina cosa l’altro potrebbe dire, come potrebbe reagire; è la base dell’empatia (e qui il merito della scuola DILIT è notevole, con l’elaborazione di tecniche predittive, come la ricostruzione di conversazione, che ruota, ante litteram, sui processi attivati dai neuroni specchio).

Tornando al libro; finalmente, dunque, il movimento si sgrezza della pura risposta ad azioni, come avviene nel TPR, e diventa espressione di cooperazione, alla volta della risoluzione di un problema.

Gran parte delle attività sono cooperative, e il movimento è la forma con cui la cooperazione ha modo di avviarsi.

Le proposte più interessanti ruotano attorno alle strategie di ricostruzione.

Attività quali cercasi l’altra metà (28) prendere o lasciare (117) taglia e cuci (133) ci paiono raffinate e molto ben pensate.

Seguono attività di comprensione, che pure implicano movimento e cooperazione, tra le quali il bellissimo quiz giornalistico (124; nuova versione dell’Ascolto Quiz) e la brillante staffetta analitica (98), la quale, seppur presentata nella forma di una lettura analitica, può essere facilmente volta alla comprensione.

Una nutrita serie di attività a carattere teatrale popola il saggio, tra le quali segnaliamo cinema allo specchio (48), che ha un carattere circolare: gli studenti osservano un video senza suono, mimano i gesti, quindi immaginano cosa dicano i personaggi (ed eventualmente, alla fine, confrontano i testi prodotti con l’originale).

C’è spazio anche per la correzione degli errori, l’analisi dei testi e rapidi progetti.

Anche se alcune attività paiono descritte con puntiglio e la lettura ne può a tratti risultare affaticata, i video tutorial ai quali si accede dalla Home di ALMA Edizioni, consentono ci si faccia una idea chiara e immediata.  

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