Novembre 2009  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Perché l’Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre? Attività di scrittura creativa di Ilaria Pezzola

 

 

Obiettivo Avvicinare gli studenti alla scrittura creativa in italiano LS
Durata Un’ora e trenta minuti
Partecipanti Classi di almeno 6 persone
Materiali Il testo in allegato; tessere contenenti i nomi di vizi e virtù
Livello -
Svolgimento A. FASE DI MOTIVAZIONE (in plenum)
  1. L’insegnante scrive alla lavagna la parola “amore” e chiede agli studenti di pensare alle immagini, ai suoni, ai colori, agli odori, ai sapori e alle idee che assocerebbero alla parola data.
  2. L’insegnante rivolge alla classe la domanda: “Com’è l’amore?”. Qualcuno, dopo varie ipotesi, dirà: “Cieco”. L’insegnante quindi chiederà: “Perché l’amore è cieco?”. Gli studenti tenteranno di spiegare il motivo per il quale comunemente si attribuisce tale aggettivo alla parola “amore”.
  3. L’insegnante, dopo aver raccolto varie supposizioni, dirà alla classe che è in grado di raccontare la vera storia dell’amore e di spiegare l’origine del detto in questione.

B. LETTURA DELLA STORIA (in plenum)

  1. L’insegnante legge alla classe il racconto. È importante che la storia venga letta agli studenti prima che ricevano il testo, in modo tale che possano concentrarsi solo sulla trama, cercando di comprenderla nella sua globalità e trascurando i termini che non afferrano appieno. Questo li aiuterà a rilassarsi, godendosi la storia e conservando il gusto per la scoperta del finale. L’insegnante dovrà fare molta attenzione nel leggere il racconto, curando la dizione e caricando di espressività ogni passaggio della storia, evitando così che la lettura si trasformi in uno sforzo per gli studenti.
  2.  

C. CONSEGNA DELLA STORIA ALLA CLASSE

  1. A fine lettura, ogni studente riceve una copia del racconto letto dall’insegnante. In questa fase si raccolgono anche i commenti della classe sulla storia.

D. REDAZIONE DEI “DIALOGHI IMPROBABILI” (a coppie)

  1. L’insegnante scrive su delle tessere (in numero pari ai partecipanti all’attività) il nome di virtù, debolezze, pregi, difetti e vizi umani, e le mette in una scatola. Ogni partecipante pesca una tessera.
  2. Invita gli studenti a lavorare in coppia.
  3. Ogni coppia disporrà così di due tessere che possono ispirare un “dialogo improbabile”, scritto a quattro mani, immaginando l’incontro tra vizi e virtù personificati. Un esempio: Che succederebbe se l’Ansia incontrasse l’Egoismo? Di cosa parlerebbero? Come si comporterebbero?
  4. Nel dialogo dovranno essere messe in evidenza le caratteristiche dei singoli personaggi. Un esempio: se l’Ansia e l’Egoismo si incontrassero dal medico, l’Ansia vorrebbe essere rassicurata di non avere nulla di grave, mentre l’Egoismo baderebbe solo ad essere visitato prima degli altri.

E. DRAMMATIZZAZIONE DEI DIALOGHI (in plenum)

  1. Ogni coppia drammatizza il dialogo inventato. Ogni studente recita il ruolo del proprio personaggio evitando, tuttavia, di palesarne l’identità. La classe dovrà indovinare quali personaggi interpretano i compagni.
Note 1. Ad una classe particolarmente disponibile e creativa, si potrebbe persino proporre una sorta di riunione, in cui ognuno reciti una parte e interagisca con gli altri.

2. Il testo grazie al quale ha preso corpo l’attività che qui si presenta ci è arrivato attraverso un messaggio e-mail di quelli comunemente definiti “catene”: testi o lettere dai contenuti più o meno impegnati che giungono accompagnati da richieste di diffusione, pena incredibili sciagure o, al contrario, con provvidenziali “premi” per coloro che contribuiranno a rimetterli in circolazione. Questa precisazione è d’obbligo, dal momento che non siamo in grado di citare la fonte dalla quale proviene il testo. Rispetto all’originale abbiamo operato una trasformazione di alcuni tempi verbali, dal passato remoto al presente indicativo.

3. L’attività ha suscitato interesse nelle classi nelle quali è stata somministrata (gruppi di studenti ispanofoni di livello B2). La fase di motivazione, in particolar modo, è stata animata da dibattiti e numerosi spunti di discussione.
Per avere un’idea precisa dell’esito della sperimentazione è bene leggere alcuni dialoghi scritti e drammatizzati dagli studenti. Di seguito ne riportiamo due, scelti tra i più divertenti.

Dialogo scritto da Estér e Margarita

Sono le 20:30 e abbiamo un appuntamento per andare a cena in una piccola trattoria accanto ai Fori Imperiali.
Lei si avvicina velocemente con un vestito e con gli stivali con tacchi a spillo neri.

E. - Ciao, come stai?, sempre io devo aspettarti. Perché sei in ritardo? – grida lei antipaticamente.
N. - Ciao, ero guardando il tramonto, mi porta tanti ricordi… - risponde lei, sorrendo malinconicamente.
Ci mettiamo a tavola e guardando la carta del menu…
N.- Ah, ci sono degli entranti, vorresti dividerne uno con me?
E.- Ah, no, no, no cosa dici? Io ne voglio uno soltanto per me. Tu ne scelgli uno per te.
N.- Ah, ti ricordi l’ultima volta che ne abbiamo presso uno insieme? Mi piacerebbe tanto…
E.- Sì, sì, lo ricordo perché io ho pagato il conto. Tu come sempre avevi dimenticato i soldi.
N.- Ah che belli ricordi… Mi piacerebbe tanto…
E.- Sì, sì, ma proseguiamo con il menu.
E.- Io voglio una pizza grandissima e una bottiglia di vino della casa per me. Sei d’accordo?
N.- A me piacerebbe…
E.- No, no, tu vuoi spaghetti alle vongole che sono buonissimi, io te lo dico.
N.- Mi ricordo l’ultima volta che li abbiamo mangiati da te con gli amici. Eravamo così felici. Mi piacerebbe…
E.- Sì, sì, sì, ma io sono affamatissimo e soltanto posso pensare a cenare. Già sappiamo cosa vogliamo prendere. Chiama al cameriere, che oggi ho scelto io il menu.

(I personaggi sono l’Egoismo e la Nostalgia)

Dialogo scritto da María e María Teresa

C’è primavera e siamo in un bello giardino pieno di rose. Stà seduta, ed io mi avvicino a lei.

D.- Potrei farti compagnia?
B.- Certo. Mi piacerebbe moltissimo condividere questo unico ed irrepetibile momento.
D.- Grazie. Benissimo. Sai? Ti ho visto da lontano e mi sono resa che tutto ti era piacevole. Sei d’accordo?
B.- Non ci credi. Mi sforzo ogni giorno con il genere umano, ma non sempre sono vincitrice nella lotta.
D.- Cosa vuoi dirmi? Posso essere d’aiuto?
B.- Grazie. Sempre manca l’aiuto. A volte mi sento stanca perché malgrado il mio sforzo, ci sono sempre situazioni ingiuste.
D.- Non ti preoccupare. A volte, l’altre persone hanno problemi che non sapiamo. Hai pacenzare sigui la tua stella.
B.- Grazie. Senza te, il mio sforzo sarebbe in vano.
D.- Prego. Guardi il tramonto di questa sera e ricordi che dopo la notte, ci sarà un’altra volta il sole.

(I personaggi sono la Dolcezza e la Bontà)

Allegato 1: Perché l’Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre?

 

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