Novembre 2015 | Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792 Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni |
AUTORI: Antonella Benucci, Giulia Grosso
TITOLO: Plurilinguismo, contatto e superdiversità nel contesto penitenziario italiano
CITTÀ: Pisa
EDITORE: Pacini
ANNO: 2015
Da più di trent’anni i fenomeni migratori che interessano la penisola italiana hanno prodotto una massa critica di immigrati che non può più essere ignorata e che ha apportato modifiche agli assetti idiomatici dello spazio linguistico italiano costituendo il polo delle lingue immigrate. Il tema della gestione della varietà linguistica che tale nuovo assetto idiomatico comporta è rilevante in tutte le istituzioni statali (in quanto sedi del contatto linguistico) e maggiormente in quelle a rischio di emarginazione sociale. Il volume di Antonella Benucci e Giulia Grosso pone particolare attenzione a quanto avviene nel contesto penitenziario italiano dove l’esponenziale aumento dei detenuti stranieri, ha gradualmente trasformato tale ambiente in multiculturale determinando la necessità di porre maggiore attenzione ai temi della comunicazione interculturale e dell’educazione linguistica dei detenuti stranieri ai fini del reinserimento sociale e lavorativo una volta scontata la pena. Il volume Plurilinguismo, contatto e superdiversità nel contesto penitenziario italiano attinge ai più recenti studi sul contatto e la gestione della diversità linguistica e presenta l’analisi di dati relativi allo spazio linguistico ed alla comunicazione nelle carceri italiane raccolti con questionari, interviste e produzioni scritte di detenuti stranieri. Il volume presenta, inoltre, i dati relativi ai repertori linguistici dei detenuti stranieri (questi soggetti vantano spesso una competenza in più lingue, tante quante i Paesi che il percorso migratorio ha condotto ad attraversare); passa in ricognizione le tipologie testuali e di interazione presenti all’interno del contesto carcerario; descrive il parlato degli stranieri detenuti attraverso il corpus costituito dalle interviste con essi condotte, secondo il paradigma dell’analisi dell’errore, dell’analisi della conversazione e della pragmatica interculturale. Il volume di Benucci e Grosso compie un importante passo nella direzione della conoscenza di quanto avviene in contesto carcerario dal punto di vista della gestione della copresenza di lingue e culture diverse, senza dimenticare che in carcere comprendere la lingua significa possibilità di accedere ai diritti fondamentali della persona, nonché offre indicazioni su come impostare interventi di educazione linguistica all’interno dei luoghi di pena che comprendano la possibilità per i detenuti stranieri di accedere alle professioni del mercato del lavoro in modo che la lingua italiana, ovvero il possesso di una adeguata competenza espressivo-comunicativa, diventi simbolo ed espressione di emancipazione.