“La mediazione linguistica e culturale un approccio filosofico”
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Il titolo del saggio di Balboni esplicita chiaramente sia il focus oggetto di riflessione: la mediazione linguistica e culturale sia l’ approccio filosofico tramite il quale intende approcciarsi al tema. Per guidare il lettore alla comprensione della complessità dei fattori intrinseci ed estrinseci alla mediazione linguistica e culturale pone alcuni quesiti essenziali all’identificazione e alla trattazione del tema d’indagine: a) se possa esistere la mediazione linguistica e culturale; b) se la mediazione linguistica sia realizzabile; c) se la mediazione sia un bene sempre e per tutti coloro che sono coinvolti?; se sia possibile formare “mediatori linguistici e culturali? Alla prima e alla seconda domanda l’autore risponde affermativamente. Sulla scorta di osservazione empiriche che confermano l’esistenza di lingue e culture diverse ritiene ipotizzabile una funzione di mediazione linguistica e culturale caratterizzata nella sua realizzazione da due diverse modalità: a) responsabile, b) partecipativa. La funzione ipotizzabile in teoria risulta comunque pressoché inattuabile nella società odierna e afferma: “le condizioni che possono produrre un mediatore vero e proprio sono talmente rare che la risposta pur positiva in teoria, diviene “no” nella realtà individuale e sociale”. Considerata la realizzazione di eventi comunicativi l’Autore ritiene la mediazione, anche se imperfetta, un atto indispensabile, soprattutto se viene esercitata in primo luogo sul piano culturale e poi su quello linguistico”. In merito alla terza domanda Balboni, dopo aver chiarito la sua interpretazione di “culture”, continua l’analisi e prende in esame in breve la tipologia di attori coinvolti e accenna ai diversi approcci alla mediazione in varie parti del mondo: Stati Uniti, Amarica Latina, Cina, India, Russia; analizza i singoli casi in rapporto a come gli Stati interpretino il plurilinguismo e quali soluzioni adottano rispetto all’emergenza comunicativa e ai vari approcci alla mediazione culturale e linguistica. Per rispondere all’ultima domanda Balboni elenca alcune parole chiave di riferimento per il soggetto che voglia operare nell’ambito della mediazione linguistica e culturale: umiltà, interesse verso l’altro, sofisticata attenzione verso gli aspetti profondi della comunicazione, della lingua e della cultura, esercizio del dubbio e disponibilità a continuare ad apprendere e afferma che “ I problemi della formazione nascono dall’esigenza di “modificare e ricostruire armonicamente gli atteggiamenti nei confronti della diversità linguistica e culturale”. Un contributo importante per il docente che intenda percorrere la strada del lifelong learning con consapevolezza, autonomia, responsabilità.
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