“Italiano a stranieri. Una ricerca su usi e consapevolezza dei parlanti”
Il presente saggio, contenuto nel decimo numero della Rivista ITALS, riporta ed analizza i risultati di una ricerca sul campo condotta dagli autori relativamente all’italiano a stranieri. L’indagine mirava ad individuare da un lato le caratteristiche linguistiche e pragmatiche del cosiddetto foreigner talk utilizzato dai nativi italiani verso gli stranieri, e dall’altro il grado di consapevolezza di ciascun parlante verso il proprio accomodamento linguistico. Il saggio è suddiviso in tre parti: una prima sezione, che inquadra teoricamente l’ambito della ricerca e al contempo descrive gli obiettivi e gli strumenti dell’indagine, svoltasi attraverso la somministrazione di un questionario contenente dapprima domande aperte e poi risposte multiple sulle strategie di facilitazione della comprensione da parte del nativo italiano. Il questionario è stato somministrato ad un campione di 40 informanti veneti, suddivisi equamente per fasce d’età. Il saggio prosegue descrivendo dettagliatamente i risultati dell’indagine, dapprima in relazione alle singole fasce d’età (seconda parte), e poi globalmente, traendone le conclusioni scientifiche (terza parte). La ricerca sembra porre in evidenza il fatto che tutti i parlanti nativi attivano un processo di accomodamento verso lo straniero, finalizzato a facilitare la comprensione. Il codice che ne deriva non è, però, una versione sgrammaticata dell’italiano, bensì semplicemente una varietà più accessibile grazie ad una serie di strategie comunicative, quali ad esempio la semplificazione lessicale, il ricorso alla gestualità e alla mimica, il rallentamento dell’eloquio. Non tutti i parlanti, tuttavia, sono parimenti consapevoli di tali strategie. Gli autori a tal proposito individuano un continuum di consapevolezza della competenza strategica, poiché di alcune strategie gli informanti sono pienamente consapevoli (es. gestualità), di altre sono consapevoli solo dopo un’esplicitazione della strategia da parte dell’intervistatore (es. rallentamento eloquio, richiesta di feedback), di altre ancora non sono affatto consapevoli (uso del “tu” al posto del “lei”). Nel complesso il saggio si può ritenere prezioso per il docente di italiano per stranieri, in quanto costituisce uno strumento di riflessione circa le possibili strategie di accomodamento di cui l’insegnante dovrebbe essere consapevole per poterle poi riutilizzare coscientemente al fine di facilitare la comprensione in contesto educativo.
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