Febbraio 2014 | Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792 Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni |
ABSTRACT
Il blog “Soggetto: Intercultura” nasce dal bisogno di compensare una certa mancanza di materiali didattici di italiano LS con obiettivi interculturali differenti rispetto a quelli proposti dai manuali. Abbiamo costatato che l’intercultura in ambito LS ha un ruolo marginale rispetto agli obiettivi grammaticali e lessicali, mentre nei nostri corsi gli studenti dimostrano un grande interesse verso gli aspetti più prettamente culturali. Dopo aver constatato questa necessità, abbiamo cercato di immaginare come portare la riflessione interculturale al di fuori della pagina che conclude le unità didattiche del manuale, per poter assumere una posizione più consona alla sua importanza. Abbiamo pensato di creare materiali inerenti ad alcune delle tematiche che si trovano all’interno del curricolo e non solo, in modo da poter essere utilizzati da studenti ed insegnanti. Proprio per questo abbiamo optato per la creazione di un blog di risorse (Soggetto: Intercultura) ai fini di diffondere questi materiali e poter avere un feedback da altri insegnanti, ma anche da studenti, sparsi per il mondo.
1. CONTESTO
Il progetto di questo blog nasce in stretta relazione al contesto in cui lavoriamo. Si tratta infatti di corsi per apprendenti adulti (dai 18 ai 70 anni circa), che studiano la lingua italiana principalmente per piacere e per motivi familiari (genitori o nonni di origine italiana). Escludendo i contesti delle scuole private dove gli studenti di italiano hanno come obiettivo il conseguimento di un certificato linguistico o lavorano in contesti in cui è necessaria la lingua italiana, la maggior parte degli apprendenti del contesto precedente, studia in corsi organizzati da associazioni come le Universidad Popular (in Spagna) o presso gli Istituti Italiani di Cultura. I corsi normalmente hanno una durata che varia dai 6 ai 9 mesi, con lezioni che variano dalle 3 alle 4 ore alla settimana.
2. PERCHÉ QUESTO BLOG?
Il nome del blog (Soggetto: Intercultura), deriva dalla necessità di identificare l’intercultura come soggetto principale del nostro lavoro, ma anche di creare un collegamento con l’ambito cinematografico, attraverso il termine “soggetto” che si riferisce anche al soggetto cinematografico, e quindi al mezzo di cui ci avvaliamo per le attività, ovvero il cinema.
Per quanto riguarda l’utilità del blog in ambito didattico, possiamo dire che si tratta di uno strumento utile, che ha avuto grande espansione alla fine degli anni ’90. I blog sono una parte importante nel mondo del web 2.0, in quando implicano una relazione tra individui di tipo orizzontale. La loro diffusione e popolarità è da attribuire a differenti fattori:
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sono facili da usare;
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sono una potente fonte di informazione e comunicazione;
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non richiedono competenze tecniche specifiche;
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sono economici e nella maggior parte dei casi sono gratuiti.
Proprio per questi fattori e per l’interdipendenza che si crea tra i soggetti che lo usano e lo leggono (quindi in relazione ad una didattica tra pari), il blog è entrato nel mondo della didattica nel 2001, quando Peter Ford, un insegnante della British School of Amsterdam, crea il primo blog didattico. Questo esperimento era stato in principio pensato per comunicare con i genitori dei bambini, poi si è trasformato in una vera e propria comunità di apprendimento, rendendo lo studente un autore e allo stesso tempo un detentore del sapere. (Friso, 2010)
In Italia i primi blog didattici sperimentali, risalgono al 20031.
Nell’ambito dell’italiano L2/LS esistono moltissimi blog (didattici/di classe/di risorse), alcuni sono pensati solo per gli insegnanti, altri per gruppi scolastici, altri sono fatti da insegnanti di una scuola che inseriscono materiali didattici o di approfondimento indirizzati a studenti e ad altri insegnanti (vedi i casi di Adgblog – Accademica del Giglio di Firenze – o i vari blog redatti dai docenti delle EOI - Escuela Oficial de Idiomas – in Spagna). Normalmente si tratta di blog che si avvalgono di risorse presenti in rete (video visionabili su Vimeo o Youtube, articoli di quotidiani o riviste, e altri materiali reperibili su internet), integrati molto spesso da materiali e attività autoprodotte e sperimentate in classe. Esistono anche blog multi autore, come l’esempio di Stranità, in cui vari utenti possono partecipare con commentando o inserendo proposte. Il seguente schema di Monica Banzato mostra lo sviluppo di un blog da web publishing, limitato all’ambiente di classe, a strumento collaborativo a livello globale (Banzato, 2006).
Abbiamo quindi pensato che il nostro lavoro dovesse rispecchiare un po’ questa filosofia, quella del riquadro numero 4, per questo abbiamo dato vita a Soggetto: Intercultura.
Questo è quindi un blog di tipo web publishing che cerca di far fronte ad una mancanza di attività già pronte che abbiano come obiettivo principale la riflessione interculturale. Allo stesso tempo si tratta di uno strumento che cerca di creare una connessione con coloro che usano questi materiali, invitando a inviare un feedback delle attività svolte.
3. PERCHÉ L’INTERCULTURA IN AMBITO DI ITALIANO LS?
L’intercultura in ambito LS è un terreno ancora poco conosciuto dagli stessi insegnanti che lavorano in questo contesto. C’è infatti una certa tendenza a pensare che la competenza interculturale sia un obiettivo più specifico dell’ambito L2 rispetto a quello LS, tanto che le attività di riflessione interculturale non sempre seguono un percorso specifico.
L’intercultura è invece fondamentale in quanto:
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Come affermano molti studiosi, una comunicazione diventa efficace quando capiamo che la cultura influenza la costruzione del messaggio.
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Non è un obiettivo didattico secondario. Come afferma infatti Pellizza (2001), il sillabo cultura accompagna tutto il percorso didattico in quanto si ripropone nel lessico, nelle situazioni comunicative nei registri linguistici, nei contesti proposti, nelle immagini e a volte negli aspetti grammaticali.
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Serve al discente per creare le proprie strategie comunicative da applicare in contesti con nativi e non nativi.
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La classe è un ambiente particolarmente favorevole alla discussione e alla partecipazione. È quindi possibile ricreare un modello di sperimentazione in cui coinvolgere gli studenti nell’analisi (Santerini, 2006). L’insegnante è la guida che favorisce il dialogo, la comprensione aiuta gli studenti a superare gli stereotipi, mediante la riflessione; oltre a guidarli nello sviluppo di differenti tipologie di comunicazione in base al contesto2.
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Sviluppa il pensiero critico e offre la possibilità agli apprendenti di far parte di due gruppi differenti, dandogli la possibilità di apportare elementi alle differenti realtà culturali (Trujillo Sáenz, 2003).
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È fondamentale per comprendere come differenze e similitudini culturali possano essere il punto di partenza per riflettere sulla propria cultura e su quella target3.
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Attraverso il confronto dovrebbe aiutare a superare e, a contrastare, la formazione di stereotipi, che creano un ostacolo tra ciò che vogliamo vedere e una visione più reale4.
Per la scelta delle tematiche da trattare e su cui orientare la riflessione interculturale in Soggetto: intercultura, ci siamo ispirate a quelle inserite nei programmi dei nostri contesti lavorativi, e a quelle presenti nel Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, e quindi maggiormente affrontate nei corsi di lingua, a cui però abbiamo voluto aggiungere tematiche quali: i modelli di vita quotidiana, nord e sud, culture regionali, strutture e relazioni familiari al giorno d’oggi, in particolare in relazione alle differenze generazionali.
4. PERCHÉ IL CINEMA?
Negli ultimi anni è stato più volte dimostrato come l’uso degli audiovisivi faciliti la riflessione sia sulla lingua sia quella extralinguistica degli aspetti soggettivi e oggettivi (Convertini, 2006). L’importanza di questo materiale risiede nell’essere creato per un pubblico vasto e non è rivolto a discenti, e quindi non è creato nello specifico da glottodidatti. Si basa quindi su una comunicazione più reale rispetto a quella dei materiali prodotti a scopo didattico. Quest’ultimo punto è quello che ci permette di aumentare e stimolare la motivazione degli studenti, proprio perché ci aiuta a farli entrare in contatto con immagini e suoni della vita reale, oltre al fatto di poter offrire quadri di vita quotidiana, della società e dei costumi contemporanei. Quest’immagine più complessa e veritiera della realtà, con la sua pluralità di codici (visivo, orale, sonoro, ecc.)5, coinvolge maggiormente lo studente (Puntil, 2001). Gli aspetti visti finora sono molto importanti in contesti di didattica dell’italiano LS, in quanto è molto più complesso per il discente immedesimarsi, o entrare in contatto con la cultura della lingua target.
Esistono vari tipi di audiovisivi che vengono adottati in classe (pubblicità, servizi del tg, programmi televisivi, ecc.) ma quello che preferiamo, soprattutto per quanto riguarda il nostro obiettivo interculturale, è senza dubbio il cinema. Questo perché con la sua immediatezza e i suoi differenti codici, guida lo studente e l’insegnante ad innescare il dibattito e la conseguente riflessione interculturale6. È quindi utile ed efficace come stimolo per differenti obiettivi: per la discussione, per la produzione linguistica, per la sfera socio culturale, e perché favorisce un approccio emozionale, comunicativo e multisensoriale che potenzia la riflessione introspettiva (Convertini, 2006).
Questo tipo di materiale è maggiormente utile nelle classi dove sono presenti discenti che possiedono competenze linguistiche e cognitive differenziate, proprio perché il cinema stesso offre comprensioni diversificate. In una clip cinematografica è possibile, infatti, distinguere i seguenti livelli di lettura: solo le immagini, solo il parlato o solo alcune parole, le immagini unite al parlato, la colonna sonora, il contesto narrativo, solo il contesto, la comunicazione non verbale, ecc. (Celentin, Triolo, 2010)7. I materiali cinematografici sono inoltre adattabili a tutti i livelli del QCER (Puntil, 2002), spetta all’insegnante trovare il materiale adatto ai discenti e creare attività gruaduali, che facilitino la comprensione e l’interpretazione8.
Uno dei tanti pregi del cinema è inoltre quello di rimanere più attuale rispetto ad altri audiovisivi, che rischiano di diventare obsoleti; in realtà lo stesso spettatore lo percepisce come un prodotto di qualità, indirizzato ad un pubblico più ristretto rispetto a quanto avviene con la televisione, di carattere più divulgativo e commerciale (Puntil, 2002).
Non per ultimo il fatto che il cinema si basa su una interpretazione della realtà, un aspetto importante dal momento che anche i discenti mettono in atto una loro personale lettura del materiale. Ognuno infatti è portatore di un’interpretazione differente che dà vita a molteplici e valide risposte, portandolo ad una sorta di perdita delle certezze, aiutando così quella riflessione di cui parlavamo in precedenza.
Per quel che riguarda la lingua in sé, i film italiani, in generale, presentano dialoghi che non sono propriamente in italiano standard in quanto risentono sempre di influenze geografico-dialettali degli attori protagonisti, o della regione/città italiana in cui è ambientato il film. Tecnicamente, le battute in italiano standard nel nostro cinema possono essere considerate in effetti solo quelle presenti nei dialoghi di un film straniero doppiato in italiano, in cui si realizza il “parlato-scritto” che si usa in una sceneggiatura.
5. CARATTERISTICHE DEI FILM UTILIZZATI
La selezione dei film include sia opere conosciute nei paesi in cui lavoriamo o abbiamo lavorato, sia opere sconosciute, che possono essere comunque una buona occasione per far avvicinare i discenti al cinema italiano. I generi cinematografici finora adottati sono prevalentemente comici o tragicomici, poiché abbiamo osservato che la gestualità e i contesti presenti in questo tipo di pellicole fanno sì che il filtro affettivo dell’apprendente si abbassi, anche laddove la comprensione del parlato risulta inizialmente difficile. Un altro fattore importante è quello dell’epoca in cui il film è stato girato: il nostro obiettivo è infatti quello di fornire un’immagine dell’Italia e della cultura italiana il più attuale possibile, ed è per questo che abbiamo utilizzato film più recenti anche se non facenti parte delle pellicole che hanno reso grande e conosciuto il cinema italiano. Il film più datato, tra quelli utilizzati finora in Soggetto: Intercultura, è infatti Fantozzi del 1978, mentre il più recente è Qualunquemente, uscito nel 2010.
6. CARATTERISTICHE E STRUTTURA DEL BLOG
La piattaforma e lo stile del blog sono stati scelti sia seguendo l’obiettivo ben preciso di offrire uno strumento chiaro e facile all’uso, sia la volontà di dare risalto ai materiali filmici e alle attività. Proprio per questo Soggetto: intercultura (soggettointercultura.wordpress.com) si avvale della piattaforma WordPress, che ci è sembrata la più adatta e la più semplice da utilizzare tra quelle disponibili gratuitamente online. Per quanto riguarda il tema utilizzato per la creazione del blog, Sundance, è il risultato più opportuno per mettere in risalto le risorse filmiche utilizzate.
Il blog si divide in 5 sezioni:
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Homepage (pagina principale)
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Chi siamo
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Non solo intercultura
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Note per gli insegnanti
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Adesso tocca a voi
Nella pagina principale del blog si trovano i post, che comprendono video e attività, i quali sono ordinati in base alla data di pubblicazione (il più recente si trova in cima alla lista).
Sotto ad ogni video abbiamo inserito una descrizione del film scelto, una breve sinossi del film, l’anno di produzione e il regista. Dopo questa descrizione generale, che aiuta gli utenti a conoscere un po’ il film, sono presenti due file in formato .pdf divisi in:
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Attività, in cui sono presenti le attività per gli studenti;
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Titolo del film – insegnante, dove abbiamo inserito le indicazioni per svolgere le attività in classe, suggerendo sia alcune possibili variazioni, sia la trascrizione del dialogo della clip.
La sezione Chi siamo contiene una breve descrizione di noi e del nostro progetto, con l’obiettivo di definire la finalità del blog, in particolare la necessità che ci ha spinte a iniziare questo progetto.
Introdotta recentemente, la pagina Non solo intercultura nasce dall’esigenza di condividere anche quelle attività da noi create, sempre partendo da un frammento filmico, ma non strettamente legate a tematiche interculturali. I post in questa sezione hanno una struttura identica a quelli pubblicati nella pagina principale, ma a differenza di questi vengono inclusi in sottosezioni, quali Grammatica, Varietà linguistiche, e quanti altri temi vengano affrontati durante un corso di lingua.
Dal momento che le indicazioni per gli insegnanti si trovano sotto ai video, nella sezione Note per gli insegnanti abbiamo voluto fornire alcune informazioni più generali riguardo alle attività e alla loro struttura, e in particolare abbiamo sottolineato la loro flessibilità in quanto a destinatari e applicabilità (provenienza e età).
Per rendere più agevole la ricerca dei materiali, abbiamo pensato a due modalità attraverso le quali i visitatori possano trovare ciò di cui hanno bisogno:
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la ricerca per Categoria, tramite un menù a tendina in cui abbiamo inserito i livelli9 dei destinatari per cui sono state pensate le attività;
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la ricerca per tag, attraverso i temi principali delle attività.
Qui, il nostro obiettivo è infatti quello di facilitare la ricerca e proprio per questo motivo i tag (due o tre per ogni post) appartengono a delle macrotematiche (famiglia, ambiente, scuola, lavoro, divorzio, illegalità, stereotipi, nord e sud, ecc.).
Nella sezione Archivi, creata automaticamente da WordPress, si trovano invece le attività archiviate in base alla data di inserimento, caratteristica, quest’ultima, comune alla maggior parte dei blog.
Tra gli articoli recenti, anche questi catalogati automaticamente da WordPress, appaiono invece solo le ultime pubblicazioni inserite.
Uno dei punti fondamentali, durante la creazione del blog, è stato lo spirito collaborativo del nostro lavoro e la volontà di ricevere un feedback da parte degli utenti, non solo nello spazio dedicato ai commenti, in coda ad ogni post, ma anche in una sezione particolare del nostro blog, che abbiamo chiamato Adesso tocca a voi. In questa sezione chiediamo a chiunque voglia, di poter contribuire al nostro blog con un semplice commento, oppure con un feedback video o fotografico. Quest’ultimo punto ci aiuterebbe a capire come differenti tipologie di apprendenti hanno reagito alle attività, oppure se l’insegnante ha apportato modifiche adattando le attività alla classe, e in quale tipo di contesto sono state utilizzate. Per poter poi usare alcuni di questi materiali video o fotografici, abbiamo preparato una liberatoria che gli insegnanti dovrebbero firmare.
7. CARATTERISTICHE E STRUTTURA DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE
Prima di proporre degli esempi di attività didattiche pubblicate su Soggetto: Intercultura, ci sembra opportuno fornire dei brevi cenni su come sono strutturate. Come abbiamo già detto, i file in formato .pdf sono due: uno per gli studenti e uno per gli insegnanti. Le indicazioni fornite agli insegnanti sono relative a: destinatari, livello, obiettivi culturali e linguistici, modalità di svolgimento delle attività in classe. L’unica informazione a disposizione degli studenti, nel foglio dell’attività, è quella in merito al livello del QCER per cui l’attività è stata ideata. Abbiamo deciso di mantenere questa struttura per poter così creare una sorta di “Libro dello studente” e “Guida dell’insegnante” online.
Dobbiamo qui specificare che le attività legate ad ogni pubblicazione sul blog vogliono essere delle attività indipendenti tra loro, e non vengono proposte come fasi di un unità didattica o di apprendimento. In questo modo gli insegnanti possono scegliere quali attività utilizzare, e come adattarle al loro contesto di insegnamento. Dal momento che le attività non sono tutte collegate tra loro, l’insegnante può anche decidere di integrarle o di inserirle all’interno di una Uda o Ud.
L’obiettivo principale che ci proponiamo è quello di sviluppare la competenza interculturale, e per tanto, almeno nelle attività presenti nella pagina principale del blog, abbiamo tralasciato attività di comprensione o di completamento, orientate verso obiettivi principalmente linguistici, optando però per attività di comprensione che coinvolgano la sfera emozionale, prediligendo l’apprendimento cooperativo. Le modalità didattiche utilizzate hanno come fine l’elicitazione di informazioni, la formulazione di ipotesi e il confronto interculturale. È per questa ragione che abbiamo adottato tecniche quali la discussione guidata, la compilazione di tabelle e spidergram e il confronto tra diversi gruppi.
8. ESEMPI DI ATTIVITÀ
A dimostrazione di quanto affermato in precedenza, inseriamo in questo articolo due attività pubblicate nel blog, che abbiamo anche avuto modo di sperimentare nelle nostre classi. I video su cui si basano queste attività sono due film italiani di recente uscita: Qualunquemente (2011), da cui prende spunto un’attività per un livello A2, e Mio fratello è figlio unico (2007), su cui invece si basa un’attività pensata per un livello C2.
Tramite lo spezzone di Qualunquemente ci proponiamo di riflettere sull’abitudine tutta italiana di rilasciare o di richiedere la ricevuta fiscale. In Italia è infatti obbligatorio rilasciare lo scontrino in un esercizio pubblico, mentre in altri paesi non è sempre così.
Lo spezzone tratto da Mio fratello è figlio unico è, invece, incentrato sulle differenze politiche tra destra e sinistra, presentate attraverso lo scenario politico dell’Italia degli anni ’70. In questo caso abbiamo ideato delle attività che possano far riflettere lo studente sul passato politico recente dell’Italia, possibilmente collegandolo e confrontandolo con quello del Paese d’origine. In questo articolo vi presentiamo le attività nello stesso formato in cui sono state inserite nel blog.
Esempio 1: Qualunquemente - Ricevuta fiscale
Esempio 2: Mio fratello è figlio unico – La manifestazione
Una riflessione a parte merita poi la rappresentazione degli italiani nel cinema internazionale, che noi abbiamo pensato di prendere in considerazione in quanto ci permette un’ulteriore riflessione interculturale: non solo quella che prende spunto da un confronto tra la cultura dello studente e cultura target, ma anche una riflessione sulla stessa cultura italiana vista da un altro paese. L’immagine più frequente riscontrata nel cinema straniero è quella un po’ stereotipata dell’italiano rumoroso, gesticolante, passionale, attaccato quasi morbosamente alla famiglia e spesso invischiato in affari di dubbia legalità. L’esempio che riportiamo dal nostro blog prende il via da uno spezzone del film Mangia prega ama, i cui si parla dei gesti degli italiani e del “dolce far niente”, altra caratteristica che ci identifica all’estero.
Esempio 3: Mangia prega ama – L’Italia nel cinema straniero
9. FEEDBACK: QUESTIONARIO (DEGLI STUDENTI E DEGLI INSEGNANTI)
In un primo momento, ovvero durante la creazione delle attività e del blog, non abbiamo potuto sperimentare tutti i materiali e le attività. Alcuni dei materiali furono prima provati in classe e poi creammo le attività. Proprio per questo motivo abbiamo somministrato dei questionari ad alcuni insegnanti (di madrelingua italiana) e studenti (di livello A1-A2 e B1), in modo da potere avere in mano un primo feedback. I contesti erano quelli di Irlanda e Spagna, ovvero i paesi in cui stavamo lavorando in quel momento. I questionari erano strutturati in domande chiuse (con un valore numero da 1 a 5) in cui si chiedeva un’opinione di tipo didattico rispetto al blog, alle attività, agli obiettivi, ecc.; e domande aperte dove si è cercato di avere delle risposte più complete rispetto alle attività e al blog, per poter comprendere meglio se la struttura e gli obiettivi del nostro lavoro fossero validi.
Le risposte e le opinioni di studenti e insegnanti sono state, nel complesso, positive, anche se questo non ha dimostrato l’efficacia di attività e blog.
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I discenti hanno infatti sottolineato la possibilità di riflettere sulla cultura in maniera differente, attraverso materiali cinematografici stimolanti, motivanti e divertenti. Altri feedback positivi sono stati ricevuti in relazione alla durata delle clip (non superano mai i 5 minuti); al fatto che i materiali siano indirizzati ad un pubblico più vasto rispetto ai materiali didattizzati; per ultimo hanno sottolineato l’utilità del blog come strumento che va oltre il manuale e, in generale, la carta stampata. Ci è stato suggerito di inserire una trascrizione del testo anche nel foglio dello studente, al fine di verificare il testo orale.
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Gli insegnanti hanno sottolineato la corrispondenza del materiale con i livelli proposti; la possibilità di inserire le attività all’interno del proprio curriculo. Abbiamo ricevuto opinioni discordanti rispetto alla riflessione interculturale, in quanto la maggior parte degli insegnanti ha optato per un miglioramento riguardante la riflessione sulla cultura di origine dei discenti. Altri aspetti da migliorare, secondo le opinioni degli intervistati, sono relativi alla eccessiva formalità delle istruzioni; la difficoltà di alcune attività per i livelli scelti (vedi attività di Benvenuti al Sud); ma anche l’aggiunta di dettagli negli spidergram in modo da risultare meno vaghi.
Ovviamente i contesti sono differenti tra loro, in quanto la comprensione di uno studente ispanofono di livello A1 non rispecchia quella di un anglofono dello stesso livello.
10. FEEDBACK: SPERIMENTAZIONE IN CLASSE
La sperimentazione in classe è avvenuta in seguito alla pubblicazione sul blog delle attività. Le attività sperimentate sono state le seguenti:
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Benvenuti al Sud
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Ovosodo
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Io, loro e Lara
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La vita è bella
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Qualunquemente
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Fantozzi
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Mio fratello è figlio unico
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Mangia prega ama
Gli studenti hanno reagito in maniera positiva ai materiali. Nella maggior parte dei casi sono state proposte tutte le attività create per i singoli materiali, in modo tale da poter verificare i livelli e l’efficacia delle attività. Queste ultime, basandosi sulla collaborazione tra gli studenti, li hanno aiutati a riflettere sulla cultura italiana, oltre a rafforzare sia i rapporti interpersonali sia la riflessione e la discussione sui temi proposti. Abbiamo notato però una certa resistenza alla discussione sulla propria cultura da parte di alcuni studenti adulti. Questo ci ha fatto capire che le attività dovrebbero includere più momenti di riflessione sulla cultura d’origine.
Per alcune attività, abbiamo notato anche il bisogno di riformulare le istruzioni per renderle maggiormente chiare e di rivedere alcuni spidergram/tabelle che non erano stati compresi appieno durante le attività in classe, rallentando così il lavoro e richiedendo ulteriori spiegazioni da parte dell’insegnante, cosa che non sarebbe disponibile qualora si lavori sulle attività in modalità di autoapprendimento. Durante la sperimentazione, inoltre, ci siamo rese conto, ancora di più, di quanto il contesto di insegnamento e la provenienza degli studenti possa influenzare e emodificare il livello di apprendenti a cui inidrizzare le attività.
Un esempio pratico può essere quello dell’attività basata sulla scena al ristorante in La vita è bella, pensata per un livello A1. Quando questa è stata presentata a studenti di livello A1 di madrelingua inglese, è risultata difficile soprattutto per quel che riguarda la comprensione del parlato di Roberto Benigni. Quando la stessa attività è stata utilizzata con studenti ispanofoni di livello A1, il risultato è stato molto positivo e non hanno avuto problemi nel comprendere i piatti del menù recitato da Benigni.
Un risultato molto positivo è, a nostro parere, da assegnare al fattore motivazione. Grazie ai materiali proposti, infatti, gli studenti in classe si sono dimostrati prima incuriositi, e in seguito molto interessati alla visione e all’utilizzo di materiali filmici di recente uscita, che li avvicinano alla cultura italiana molto più di quanto possa fare un manuale, seppur di recente pubblicazione.
11. FEEDBACK: BLOG E SOCIAL NETWORK
Un altro canale attraverso cui abbiamo ricevuto un feedback, soprattutto da parte di altri docenti e tramite commenti, è lo stesso internet, attraverso il nostro blog e attraverso una pagina dedicata all’insegnamento dell’Italiano LS sul social network Facebook. I commenti ricevuti sono stati molto positivi, in molti hanno scritto commenti di apprezzamento sul nostro lavoro, ma ci sono stati anche commenti di docenti che già hanno utilizzato le nostre attività nelle loro classi, sottolineando i buoni risultati ottenuti. La nostra attività sul blog viene seguita da alcuni utenti e, dal momento della sua creazione, Soggetto: intercultura ha ricevuto molte visite da ogni parte del mondo.
12. CONCLUSIONI
Durante il percorso di definizione e costruzione del blog Soggetto: intercultura, l’idea iniziale, scaturita grazie ad un progetto di tesi, è stata sviluppata e adattata a quelle che potevano essere le esigenze dei diversi utenti, cercando di sfruttare le potenzialità del web 2.0.
La valutazione che ci è stata fornita, nella fase iniziale di utilizzo del blog, da docenti e studenti, tramite la compilazione del questionario, è stata sicuramente un’ottima occasione per ricevere suggerimenti sul lavoro fatto fino a quel momento, e per fare delle considerazioni su modifiche e miglioramenti da apportare al blog. Le modifiche al blog e alle attività, ovviamente, non si basano solo sui commenti ricevuti tramite i questionari, ma anche su ciò che è scaturito dall’utilizzo delle attività in classe.
Per quanto riguarda la sperimentazione delle attività in classe, i risultati emersi ci hanno portato a riflettere su diversi punti: innanzitutto su ciò che può essere migliorato all’interno delle attività in quanto risulta di difficile comprensione o attuazione da parte degli studenti. In secondo luogo, il livello degli studenti a cui sono rivolte le attività. Se quello da noi indicato sul blog è un livello generale per cui sono state pensate le attività, al momento dell’impiego di queste in classe, il livello dei destinatari può cambiare in relazione ad alcuni fattori quali per esempio l’età o la nazionalità dei discenti. Pensiamo però che questo sia un punto di forza, in quanto rende le attività maggiormente flessibili ed adattabili. Crediamo comunque che il blog sia stato ricevuto generalmente in maniera positiva, sia da parte degli studenti che da parte dei docenti, che sono intervenuti a questo proposito sia sui social network che sul blog.
Per quel che riguarda la piattaforma, essendoci affidate inizialmente alla piattaforma Wordpress e utilizzando un account gratuito, ci rendiamo conto che molte funzionalità del blog sono condizionate dai modelli informatici del provider. Per quanto riguarda i materiali utilizzati, vorremmo tenerci al passo con i tempi e continuare ad inserire spezzoni tratti da film di recente uscita, che trattino anche di problemi di attualità, politica, per poter fornire una finestra sull’Italia di oggi. Da questo punto di vista, i materiali utilizzabili in questo momento dipendono ancora fortemente da ciò che è disponibile pubblicamente online.
Crediamo comunque che questo sia un lavoro appena iniziato, che verrà migliorato con il passare del tempo e sperimentato, ci auguriamo, non solo dai nostri studenti, ma anche da altri utenti della rete, da cui aspetteremo commenti, valutazioni e contributi video delle loro sperimentazioni.
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http://eoiblogghiamo.blogspot.com.es - Blog delle Escuelas Oficiales de Idiomas spagnole.
www.stranita.it - Sito internet di materiali e forum per insegnanti.
1 I primi blog didattici in assoluto risalgono al 2001.
2 Si tratta di un punto fondamentale affinché i discenti abbiano un ruolo attivo e più consapevole nella rielaborazione dei contenuti, nella scelta sia del percorso sia dei materiali (Guidi, 2010).
3 Ci si rifà in particolare al concetto creato da Hofstede di Software of mind, ovvero una specie di programma mentale che distingue i membri di un gruppo o una categoria di persone da un altro. Questo software influisce sulla comunicazione. Si tratta quindi di un punto fondamentale per quanto riguarda la didattica interculturale.
4 Bennett sostiene la possibilità di formulare generalizzazioni culturali evitando gli stereotipi, seguendo il criterio della Credenza prevalente (Preponderance of belief). Attraverso questo criterio spiega come tutte le credenze possibili siano presenti nelle culture di qualsiasi epoca, anche se ogni cultura ha una preferenza per alcune credenze rispetto alle altre. Questa preferenza è il risultato di una generalizzazione culturale. (Bennett, 1998)
5 Anche le attività create dall’insegnante dovrebbero rispecchiare differenti codici, in particolare quello iconico-visivo e quello sonoro-acustico.
6 Anche Balboni afferma che l’importanza dell’uso del video, e nello specifico anche del cinema, risiede nella sua immediatezza, trattandosi di una realtà semplificata più facilmente osservabile da parte degli studenti, in cui gli attori offrono una semplificazione della gestualità e della vita quotidiana. (Balboni, 2012)
7 Un pregio fondamentale del cinema è quello di poter presentare allo studente la lingua nel contesto, completando così la situazione comunicativa (Celentin-Triolo, 2010)
8 Per i livelli più bassi è utile entrare in contatto con questo tipo di materiale, ma bisogna stare attenti a non scegliere clip che superino i cinque minuti di lunghezza.
9 I livelli sono quelli del QCER.