Novembre 2007  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
L'Italia e l'italiano ad Atene di Maria Grazia Galluzzo

ABSTRACT

Il lavoro di un docente di italiano a Atene è facilitato dall’atteggiamento di simpatia e, molto spesso, di ammirazione per la cultura italiana, vista e sentita vicina dal popolo greco.

Nella capitale ellenica “respirare italiano” non è un’esperienza sporadica.

Nelle prime due parti, viene presentata la situazione odierna della presenza della cultura italiana e dell’insegnamento dell’italiano nella capitale che, sebbene non sia inserito nella pubblica istruzione greca, continua ad interessare un bacino d’utenza considerevole.

Nell’ultima parte, in un’intervista al Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene, la dott.ssa Melita Palestini, vengono affrontate alcune tematiche glottodidattiche inerenti alla situazione presentata.

 

 

 

PARTE I

 

 

Insegnare l’italiano come lingua straniera presenta alcune difficoltà rispetto ai problemi glottodidattici.
Secondo Balboni (1994: 14):

I problemi specifici che si pone la glottodidattica della lingua straniera sono costituiti dalla difficoltà di

- superare quella che Porcelli chiama “estraneità”, dovuta alla distanza psicologica e culturale oltre che fisica della lingua da apprendere (Porcelli in Porcelli-Balboni 1991);

- stimolare e sostenere la motivazione, […];

reperire materiale didattico che presenti modelli di italiano aggiornati ed autentici […];

- trovare insegnanti che uniscano la padronanza linguistica del parlante di madrelingua alla qualificazione glottodidattica […];

- trovare forme di raccordo con le altre lingue insegnate allo stesso allievo […].

 

Sebbene in Grecia gli studenti non siano esposti all’italiano e non lo parlino in famiglia, rimanendo, quindi, in ambito di italiano LS, alcuni di questi problemi sono presenti in maniera limitata.

 

A) L’estraneità di cui parla Porcelli non è molto avvertita in quanto i due Paesi sono geograficamente vicini e con una lunga tradizione di buoni rapporti1.

La cultura e la lingua italiana sono presenti nella vita quotidiana in molti settori e la città offre molti stimoli.

Basta fare delle passeggiate nel centro di Atene per accorgersi che l’Italia è molto vicina: molti sono i negozi di calzature e di abbigliamento che propongono il “Made in Italy” e, molto spesso, anche la loro denominazione è italiana.

Mangiare “italiano” ad Atene non è, certamente, un problema. Numerosi sono i bar, le pizzerie, le trattorie ed i ristoranti in cui assaporare piatti tipici. Anche a casa si può mangiare “italiano”, infatti molti supermercati assicurano il reperimento di vari prodotti a marchio italiano.

Chiunque può arredare la propria casa “Made in Italy” ma anche costruirla “Made in Italy”.

 

B) Il reperimento di materiali didattici aggiornati, in questi ultimi anni, è facilitato sia dalla presenza di una libreria italiana nella capitale, sia dall’ottima distribuzione di materiali delle maggiori case editrici italiane gestita da alcune famose librerie greche, sia dal lavoro di una giovane ma attiva casa editrice di materiali per l’insegnamento.

Il reperimento di materiali autentici (musica, film, riviste, quotidiani, ecc.) è assicurato dalla presenza di molti negozi di dischi, di molte librerie, di molte edicole (periptera) in cui è possibile trovare facilmente titoli italiani.

Esistono inoltre molte riviste in italiano, gestite da italiani ma edite nel territorio greco, che informano puntualmente la comunità su tutto quello che è il “vivere” in Grecia.

 

C) In Grecia, gli insegnanti, madrelingua e non, hanno la possibilità di partecipare ai vari corsi di aggiornamento e seminari offerti dalle istituzioni italiane e greche.

 

 

Per completare questo quadro e tenendo in considerazione la sola Atene, bisogna segnalare le numerose istituzioni italiane che assicurano un’intensa attività volta ad un continuo avvicinamento tra i due popoli:

 

  • Ambasciata d’Italia

Situata nel centro di Atene in uno splendido edificio, ospita eventi mondani.
Nell'edificio oggi si trovano la Residenza dell'Ambasciatore e la Cancelleria.

 

  • Consolato d'Italia

Il Consolato assicura la tutela dei diritti fondamentali a tutti i connazionali residenti in Grecia.
Dal 2004, grazie alla volontà del Console dott. Fabrizio Lobasso, il Consolato è stato molto attivo anche nella promozione di eventi culturali nonché di servizi utili a tutta la comunità italiana presente nel territorio greco.
Dal primo novembre, il Consolato assumerà la denominazione di Cancelleria Consolare, passando alle dipendenze dell’Ambasciata.
2

 

  • ICE - Istituto Italiano per il Commercio Estero

Attività principale è quella di favorire le relazioni e i contatti tra gli operatori economici dei due Paesi contribuendo ad aumentare il prestigio acquisito dell’Italia in diversi ambiti, come il settore della moda e del design industriale.

 

  • Comitato degli Italiani all' Estero (Com.It.Es)

A questo comitato si devono molte attività principalmente benefiche, come ad esempio il Bazar Natalizio.

 

  • Da segnalare la prestigiosa Scuola Archeologica Italiana

Da oltre un secolo, la Scuola è il punto di riferimento di tutti gli archeologi e gli storici che svolgono attività di ricerca in Grecia.

 

 

 

PARTE II

 

 

Da un recente studio fatto dal Consolato e dell’Ambasciata d’Italia3, si calcola che in Grecia le persone che studiano l’italiano superi le 20.000 unità. Molti greci vogliono imparare la nostra lingua e l’offerta di corsi di lingua è vastissima. Difficoltoso, inoltre, risulta il calcolo dei numerosissimi greci che, privatamente, studiano l’italiano.

Ecco le ististuzioni nelle quali sono presenti corsi di lingua:
 

Ad Atene opera l’Istituto Italiano di Cultura che ha molto contribuito ad accrescere l’interesse degli ateniesi per l’Italia e per la sua lingua con l’organizzazione di manifestazioni culturali, spettacoli teatrali, seminari, ecc. In Istituto è possibile frequentare corsi generici e specializzati (per traduttori e per operatori economico-commerciali). Da segnalare anche i corsi di glottodidattica.

 

Nella capitale, oltre a due Scuole materne con presa d’atto, è presente una Scuola Statale Italiana che comprende l’intero ciclo di studi: elementari, scuola media e liceo scientifico articolato su quattro anni. Presso la Scuola funziona anche una “sezione greca” con un ginnasio-liceo ad ordinamento didattico locale.

 

A livello universitario, il Dipartimento di italianistica, recentemente istituito presso l’Università Capodistriaca di Atene rilascia lauree in italiano.

Corsi di lingua italiana sono disponibili presso il Politecnico di Atene, l’Università di Scienze Sociali “Pandios” di Atene. Presente anche il “Didascalio” (centro linguistico interfacoltà) dove attualmente circa 600 studenti seguono corsi di lingua italiana. Anche l’Istituto Tecnologico di Atene (TEI) offre corsi di italiano.

 

È operante la Società Dante Alighieri che con i suoi comitati organizza a sua volta corsi di italiano, corsi M.A.E (Ministero Affari Esteri) per bambini figli di italiani residenti all’estero, corsi di aggiornamento e seminari rivolti a docenti, a studenti e ad appassionati della lingua italiana.

 

Lo Stato greco offre nelle scuole superiori dell’Amministrazione Pubblica, della Polizia, dell’Aereonautica Militare e nella scuola per infermieri corsi di lingua italiana.

 

È molto intensa la concorrenza tra le scuole private (frontistiria); molte di loro sono iscritte all’associazione P.A.L.S.O. (Panellenic Association of Language School Owners).

Le scuole private si rivolgono prevalentemente a persone che intendono sostenere l’esame per il conseguimento di un diploma di conoscenza della lingua; la maggior parte dei corsi attivati sono dunque corsi di italiano generale. La durata dei corsi è annuale: il primo anno (elementare-intermedio) comprende i livelli A1 e A2, il secondo anno (medio) i livelli B1 e B2, il terzo anno (superiore) il livello C1 e il quarto anno (superiore-avanzato) il livello C2.

Negli ultimi anni, alcune scuole private parlano di un calo di iscrizioni per la lingua italiana, ma, a tutt’oggi, questo fenomeno non è stato documentato.

La stessa associazione P.A.L.SO. non è in grado di fornire alcun dato numerico o di certificarlo.

 

Sebbene la maggior parte degli studenti greci voglia imparare l’italiano per piacere (studenti universitari o, più raramente liceali, che già parlano l’inglese e/o un’altra lingua straniera) o per andare a studiare in Italia, è forte tradizione completare qualsiasi corso di studio con una certificazione.

In Grecia si svolgono vari tipi di esami:

 

  • Diploma di lingua, superiore di lingua e cultura italiana, del corso superiore di traduttore, di perfezionamento in lingua e cultura italiana, organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura.

 

  • Diploma C.E.L.I. 1, 2, 3, 4, 5, per i livelli da A2 a C2 organizzati dall’Università per Stranieri di Perugia e che si tengono presso l’IIC.

 

  • Kpg B1, B2, C1, organizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione.

 

  • PLIDA A1 (Livello di contatto); A2 (Livello di sopravvivenza); B1 (Livello soglia); B2  (Livello progresso); C1 (Livello dell’efficacia) C2 (Livello della padronanza). E ancora PLIDA Juniores e PLIDA Commerciale tutti organizzati dalla Società Dante Alighieri.

 

Diploma Elementare (A2), Intermedio (B1), Medio (B2), organizzati da P.A.L.S.O.

 

  • C.I.L.S. 1, 2, 3, 4, organizzati dall’ Università per Stranieri di Siena.

 

 

 

PARTE III

 

 

Questa situazione farebbe suppore che la Grecia sia un’isola felice, in cui l’insegnamento della lingua italiana goda di ottima salute e che, insegnanti e studenti, siano soddisfatti. Ma negli ultimi anni si sta assistendo ad un incessante “passa-parola” circa corsi di un anno per ottenere la certificazione per il livello B2. Di questo, ma anche di altro, ne parliamo con il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene, dott.ssa Melita Palestini.

 

Anche se è solo da un anno che Lei è direttore dell’Istituto, sappiamo già del suo forte impegno a far funzionare al meglio i corsi e del loro miglioramento in così poco tempo…

Io stessa sono di origine una professoressa e l’insegnamento mi sta molto a cuore e so, anche come madre, quanto è importante il ruolo di un docente che molte volte può essere determinante nell’indirizzare un ragazzo, una ragazza verso qualcosa o verso qualcos’altro e so quanto può essere importante nella vita di un individuo che magari a quell’età non se ne rende conto. E questo vale anche per le lingue straniere.

Voglio cose nuove, voglio cose che rispondano alle esigenze. Non voglio né per mia forma mentis né per il mio ruolo deludere la gente che viene all’IIC. Chi viene all’IIC, per me, merita rispetto perché sceglie la mia lingua, la mia cultura e se viene perché vuole conseguire un dato scopo, un dato livello io devo assolutamente fornire quello che lui mi chiede.

Voglio che l’IIC sia quello che deve essere: una funzione seria, istituzionale.

 

Ad Atene sono presenti innumerevoli scuole private che offrono corsi di italiano. Qual è la sua opinione su queste scuole?

L’IIC non può accogliere tutti coloro che vogliono studiare l’italiano essendo presente solo ad Atene e a Salonicco; e ancora, se un ragazzo, una ragazza che vive a Corfù, a Ioannina, in una qualsiasi isola vuole studiare e avvicinarsi alla lingua italiana, penso che debba avere questo diritto.

Le scuole private assicurano questo diritto e devo riconoscere che molte di queste operano molto bene e sono veramente grata a loro perché diffondono la mia lingua e la mia cultura.

 

Non ci può essere il rischio che la quantità dell’offerta giochi a discapito della qualità?

Ho tantissimi contatti con le Università e con il “Didascalio” perché a livello istituzionale sono tenuta ad avere rapporti con le istituzioni equivalenti greche e vedo che fanno un ottimo lavoro. Con tutto quello che è il privato, non essendo l’IIC un’istituzione privata, i rapporti sono sporadici. Però, da quello che mi risulta, almeno dai contatti con alcune scuole, i cui proprietari si sono presentati qui in Istituto e che rappresentano le scuole private meglio organizzate, so che il loro lavoro è molto valido; le scuole che si dedicano in maniera se non esclusiva, almeno prioritaria, avendo per esempio solo una o due altre lingue (spagnolo/inglese), ho visto che hanno una grande serietà, anche perché per aver raggiunto quel livello di pubblicità, quel livello di diffusione e con un gran numero di iscritti questo dipende sicuramente anche dalla buona qualità dei loro corsi.

Non conosco la realtà delle piccole scuole private dove l’italiano è una delle tante lingue e, forse, nella capillarità delle tante scuole minori si può parlare di abbassamento della qualità.

 

In questi ultimi anni, sempre più spesso, vengono reclamizzati in più scuole private corsi di un solo anno per il raggiungimento del livello B2 e conseguente certificazione. Qual è la Sua opinione a questo proposito?

Intanto io non so con quali metodologie si insegni l’italiano nelle varie scuole private né voglio criticare le scuole private.

Per quanto riguarda l’IIC che mi compete e di cui so e conosco la funzione perché imposto io questo lavoro istituzionale, bisogna fare con le lingue straniere una considerazione a largo raggio. Per esempio la persona che chiede di studiare e di appropriarsi della cultura italiana parla altre lingue? Conosce altre lingue? O no? Perché questo è un elemento molto importante e di cui bisogna tenere conto. Oppure, ha una tendenza per le lingue? Ci sono delle persone che hanno una tendenza verso l’apprendimento di una lingua straniera che è qualcosa di eccezionale. Mi è capitato di conoscere delle persone che riescono a studiare, ad apprendere e a pronunciare una lingua straniera in tempi decisamente rapidi.

Quindi bisogna fare, forse, una valutazione che potremmo dire caso per caso. Certamente quando poi parliamo di un insegnamento distribuito da una scuola, da un’istituzione in un corso, tutti questi discorsi individuali, devono essere in un qualche modo livellati e, per fortuna, qui all’IIC ogni classe non supera, nei corsi annuali le otto persone e nei corsi intensivi addirittura parliamo di classi composte da sei persone. L’insegnante, avendo così pochi elementi davanti a sé, è ovvio che avrà la visione di questi elementi particolari di ogni persona anche se dovrà portare avanti un programma, un percorso cercando sempre di creare un equilibrio.

Detto ciò, io credo, dalla sperimentazione fatta lo scorso anno qui in Istituto di un livello B2 in un anno, e parliamo di un anno accademico, sia possibile raggiungerlo se ci sono questi elementi favorevoli e se la persona segue un corso superintensivo. Quando parlo di superintensivo parlo di docidi ore la settimana con classi di pochi studenti.

Questo però io lo ritengo un caso un po’ particolare, anche eccezionale.

Di norma, con un corso normale, con un andamento normale e con elementi, diciamo, favorevoli normali, per raggiungere un livello B2 è necessario un approfondimento più lungo.

 

Con questo tipo di corsi, un ragazzo, una ragazza è portato a rivolgere il suo interesse esclusivamente all’apprendimento della lingua. Secondo lei, i corsi intensivi non vanno a discapito del contatto con la cultura?

Dipende. Dipende anche un po’ dal metodo che si usa. Se il metodo che l’insegnante segue, contiene la parte grammaticale, contiene l’analisi lessicale linguistica, ma sempre sono presenti costantemente, in ogni lezione e in ogni espressione verbale e grammaticale, riferimenti di civiltà, riferimenti di cultura, allora, possiamo dire che il discorso va un po’ in parallelo: la cultura viene in maniera paritaria distribuita insieme alla lingua. Ma, sicuramente il discorso cultura nel senso proprio della parola è più corretto approfondirlo e proporlo quando la base lessicale, la base della lingua è più solida. La struttura dei nostri corsi ne è appunto una dimostrazione.

 

Come mai, secondo lei, in Grecia c’è questo grande interesse per la lingua e la cultura italiana?

Io credo che, passato il grande esodo in cui i greci si trasferivano in migliaia e migliaia in Italia perché andavano a studiare nelle nostre università e la lingua italiana era un’esigenza, adesso effettivamente si possa parlare di altro interesse per la cultura italiana. Negli anni ’70-’80 abbiamo assistito a questo grande esodo in quanto le strutture universitarie greche non riuscivano ad assorbire il grande numero di iscritti e venire in Italia risultava relativamente più facile anche per la vicinanza fisica con la Grecia. Adesso, invece, io penso che sia veramente più giusto parlare di amore, che si tratti di interesse vero.

Oggi con l’Unione Europea le lontananze si sono ridotte e un ragazzo greco, una ragazza greca può andare a studiare in un qualsiasi altro Paese europeo, può scegliere l’Inghilterra, la Francia, la Spagna, la Germania, cosa che in effetti avviene.

È finito quel grande esodo verso l’Italia e si è ramificato in tutta l’Europa, ma ci sono ancora persone che scelgono di continuare a studiare, di continuare a scegliere la lingua e la cultura italiana e magari a continuare a studiare nelle nostre università. Oggi ci sono persone che hanno già completato i loro studi qui in Grecia, quindi già professionisti, che continuano a scegliere la nostra lingua. C’è una grande panoramica di persone che amano l’Italia, che amano, per esempio la musica, l’opera o che si occupano di professioni che in Italia hanno un target molto alto, come per esempio la cinematografia, la fotografia, il design, il teatro. Ci sono anche tantissimi giovani che hanno un amore personale per l’Italia, o perché l’Italia è il Paese della Ferrari, il Paese di Valentino Rossi, il Paese di Armani, o perché l’Italia è il Paese del restauro, dove il restauro è così seguito. Vedono l’Italia come una fonte a cui formarsi.

Aggiungo che c’è un altro fenomeno: ci sono tanti ragazzi, i cui genitori andarono in Italia che, sentendo parlare il padre, la madre delle università italiane, delle bellezze di Firenze, della Toscana, dell’Umbria, della Sicilia, solo per fare alcuni esempi, sono stati influenzati da questa atmosfera familiare. Questi ragazzi vogliono continuare a mantenere la tradizione della famiglia.

Gli elementi sono tantissimi, ma oggi sono elementi di riflessione culturale, quindi di scelta culturale o proprio di un amore verso un Paese che sentono più vicino.

 

C’è da esserne fieri!

Certo, senza dubbio. E infatti proprio per questo mi dedico tanto all’organizzazione dei corsi perché vorrei che fossero i migliori possibili, cioè rispondenti nella maniera migliore possibile a quelle che sono le esigenze, le aspettative di questi studenti greci che, ripeto, rispetto moltissimo, perché in un’epoca in cui la lingua pass-partout è l’inglese, scelgono la mia lingua e la mia cultura.

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

Balboni, P., 1994, Didattica dell’italiano a stranieri, Bonacci Editore, Roma.

 

Caon, F., (a cura di), 2007, Intervista al  Console Lobasso, "IN.IT" (Quadrimestrale per gli insegnanti di italiano come lingua straniera) n° 18

 

 

SITOGRAFIA

 

Sito ufficiale dell’Ambasciata italiana a Atene
http://www.ambatene.esteri.it/Ambasciata_Atene/Menu/I_rapporti_bilaterali/

 

Sito degli italiani in Grecia COM.IT.ES
http://www.lanartist.com/wordpress/?p=104

 

1 Cooperazione politica, Cooperazione economica, Cooperazione culturale, Cooperazione allo sviluppo, Cooperazione scientifica
http://www.ambatene.esteri.it/Ambasciata_Atene/Menu/I_rapporti_bilaterali/

 

 

2 Sito degli italiani in Grecia COM.IT.ES
http://www.lanartist.com/wordpress/?p=104

 

3 Caon, F., (a cura di), 2007, Intervista al  Console Lobasso, "IN.IT" (Quadrimestrale per gli insegnanti di italiano come lingua straniera) n° 18 

 

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