Aprile 2010  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Giochiamo con gli aggettivi. Attività per analizzare gli aggettivi ed espandere il lessico di Roberta Beria

 

Obiettivo Ampliare il lessico
Manipolare un testo descrittivo
Conoscere gli aggettivi e la loro funzione nel testo
Durata 40/45 minuti circa per ogni attività
Livello Alunni di livello B1
Materiali Testo in allegato
Dizionario dei sinonimi e contrari
Svolgimento FASE 1
  1. L’insegnante distribuisce una fotocopia del testo in allegato e procede ad una prima lettura;
     
  2. Dopo aver stimolato la riflessione sui significati e sulla funzione delle parole in neretto annuncia la consegna: ogni studente, per suo conto, è tenuto a sostituire gli aggettivi in neretto con i rispettivi contrari, consultando eventualmente il dizionario dei sinonimi e contrari;
     
  3. Quando tutti hanno terminato, si passa alla lettura collettiva e alla relativa correzione.

FASE 2

  1. 4. Utilizzando la stessa filastrocca, l’insegnante presenta una seconda fase dell’attività: ogni studente, individualmente, sostituisce le parole sottolineate con i relativi contrari;
     

A seguito di una lettura e correzione collettiva, l’insegnante invita gli allievi a prestare attenzione al fatto che uno stesso aggettivo può ammettere più contrari. Inoltre, partendo dagli esempi del testo e ponendo delle domande stimolo, induce gli allievi a riconoscere i diversi tipi di aggettivi (qualificativi, numerali, possessivi, dimostrativi, indefiniti).

Note L’attività è inserita nel programma curricolare di Educazione linguistica della classe (caratteristiche del nome, suffissi, prefissi, ecc.).

 

 

Allegato
 
Filastrocca in rosa
da “Come un albero 3” – Juvenilia 1984
 
Questa storia piccolina
Di una certa principessa,
qualche volta è ancor narrata:
ogni giorno appena alzata
dal suo letto rosa e d’oro
la fanciulla impertinente
rifiutava un pretendente.
Molti principi straricchi,
spalancando i suoi begli occhi,
aveva fatto innamorare
ma, al momento di sposare,
cominciava a lamentare:
Questo principe è assai grasso,
quel granduca è troppo basso,
tutti i conti di stamani
sono stupidi e villani.
Nessun cavalier mi piace
Se non sa essere audace!”
Uno, dieci, centomila
I pretendenti fan la fila
Ma lei, più bizzosa
Con la bocca sua di rosa,
li strapazza e manda via…
Un insulto e così sia.
Passa il tempo: ormai da anni
(mille mesi e cinque dì)
nessun principe vagante
passa a caso ormai di lì.
Vecchia e brutta è diventata
La stizzosa principessa:
la sua bocca è imbronciata
e non riesce a ridere più;
le sue chiome bionde e folte
sono bianche e cadon giù.
Certi giorni scruta ancora
dalla torre la campagna:
della sorte sua si lagna
ma nessun l’ascolta più.
La morale della storia,
che a narrarla ancor ci spinge,
tutti i bimbi ormai la sanno:
“Chi vuol troppo
nulla stringe”. 

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