Febbraio 2011  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Fra paesi, lingue e culture. Maria Franca Zuccarello e le sfide della traduzione di Jefferson Evaristo do Nascimento Silva e Charlene Marques Alves

ABSTRACT

Maria Franca Zuccarello, insegnante da quasi trent’anni di Lingua e Letteratura italiana nonché di Traduzione presso l’Università Statale di Rio de Janeiro, è Presidente del Sintra (Sindicato dos Tradutores do Brasil), e a tal proposito profila, sollecitata da una serie di domande puntuali, le caratteristiche del buon traduttore1.

 

Come è nato il suo interesse per la traduzione?

 

Non so dire esattamente quando o come sia accaduto: posso invece dire che mi è sempre piaciuto tradurre. Potrebbe essere perchè sin da piccola mi è sempre piacuto tantissimo leggere: mi ricordo che quando avevo quattordici anni andavo in spiagia – quella belissima spiaggia di Paola, in Calabria – con alcuni libri sotto il braccio: Anna Karenina e Delitto e castigo. Ecco, se non ci fosse la traduzione già d’allora non avrei potuto leggere romanzi di scrittori russi.

Forse questo interesse potrebbe esser relazionato al fatto che quando ho fatto il ginnasio in Italia ho imparato il francese: la metodologia era basata sulla traduzione e sulla grammatica normativa. Tale apprendimento si è poi rivelato molto valido quando, alcuni anni dopo, ho scelto il francese come lingua straniera per l’esame del “vestibular” (esame di accesso all’università). Il francese imparato anni prima mi ha consentito di sostenere l’esame, ottenendo il quarto posto per l’accesso al corso di Portoghese/Italiano.

 

Lei ha già lavorato con la lingua francese come insegnante o come traduttrice?

 

Ho studiato il francese perché, come dicevo, faceva parte del curriculum scolastico e, malgrado mi piacesse e ottenessi buoni risultati, l’ho poi lasciato .

L’italiano che studia il francese ha una certa facilità perché il funzionamento della grammatica è molto simile.

 

Com’è insegnare traduzione?

 

A me piace molto tradurre e mantenermi informata sulle ricerche che si fanno in questo campo; penso che nelle Facoltà di Lettere – Lingue si dovrebbero avere più ore di studio dedicate a questa disciplina, importantissima per la formazione degli allievi che intendono lavorare con una lingua straniera.

 

Come vanno i lavori di traduzione in Brasile?

 

Per quel che ne so, si traduce sempre di più, e si svolgono molte ricerche su questo tema. L’interesse per la traduzione c’è sempre stato, ma oggigiorno ha avuto un certo incremento.

 

Come va il mercato di traduttori qui? E nel campo dell’italiano?

 

Malgrado in questo momento non non abbia dati numerici sufficienti a rispetto, posso dire che in Brasile il mercato di traduttori è in considerevole espansione, così come lo è in tutto il mondo: la globalizzazione e la conseguente integrazione dei mercati offrono un costante contributo alla cresciuta della professione,. Una certa necessità di buoni traduttori si avverte peraltro nell’ambito della realizzazione di siti.

 

Come vede il futuro della traduzione in Brasile?

 

Come già detto il mercato della traduzione è un campo molto proficuo, promette molto: investimenti stranieri nell’area del petrolio ed dell’energia , nuove relazioni commerciali, ed eventi sportivi come il mondiale del 2014 e le Olimpiadi del 2016 indurranno ad un incremento della domanda.

 

I traduttori sono veramente traditori?

 

Questo dipende del significato che si dà alla parola traditore, perchè ci sono dei momenti in cui non si può seguire con totale fedeltà il testo di partenza senza essergli “infedele”.

 

Lei è la presidente di un’organo che comprende traduttori di tutte le lingue, non è vero?

 

Il Sintra (Sindicato dos tradutores do Brasil) è un Sindacato nazionale, il cui numero di associati è relativamente basso, se pensiamo al gran numero di traduttori che ci sono in Brasile. Molti di loro a volte cominciano a tradurre per arrotondare lo stipendio e poi finiscono per innamorarsi di quello che fanno.

Come Sintra, abbiamo varie idee nuove da mettere in pratica, oltre al compito di tentare di migliorare ciò che già si fa bene.

 

Com’è la ricezione delle traduzioni italiane in Brasile e viceversa?

 

Molto buona, perchè consente che i brasiliani abbiano accesso agli scrittori italiani, e viceversa. Fra i tanti autori italiani che ora si leggono in Brasile possiamo trovare i classici del secolo scorso, come D’Annunzio, Pirandello, Italo Calvino, Umberto Eco, Alberto Moravia, Primo Levi e molti altri.

I brasiliani letti in Italia, invece, sono Jorge Amado, Clarisse Lispector; negli ultimi anni si legge moltissimo Paulo Coelho

 

Qual è il ruolo della cultura in una traduzione? Lei pensa che l’esperienza avuta nel paese di cui si traduce, cioè il contatto diretto con la cultura e la lingua in uso. sia fondamentale per portare a compimento una buona traduzione?

 

 

La questione culturale è molto importante nella traduzione: lingua e cultura non si separono – sono come quelle sorelle che stanno sempre insieme, che dividono le informazioni, che si scambiano idee, consigli.

Si può imparare la cultura di un altro paese senza per forza essere un letterato. Un esempio: il padre di mio marito era delle Azzorre e lí era un calzolaio. Qui in Brasile scriveva su un “Jornal Português” ed è stato Presidente del “Real Gabinete Portugues”. Era un portoghese che non aveva molta cultura scolastica, ma un’esperienza culturale molto vasta. Chi non possiede questa esperienza culturale deve però supplirla con studi, letture, informazioni, affinché gli sia possibile tradurre senza esser mai stato nel paese di cui sta facendo la traduzione.

 

Gli allievi dimostrano interesse per la disciplina della traduzione?

 

Sì, abbastanza: ne parlano dicendo quanto sia stato piacevole per loro sia la parte teorica, sia il lavoro di traduzione fatto.

 

È comune anche la traduzione di testi letterari come articoli, testi accademici, libri di medicina, biologia ed altro, o l’interesse è soltanto per la traduzione di opere letterarie?

 

La traduzione è varia. In Brasile ci sono traduzioni in tutte le aree, malgrado quelle che mi piacciono di più sono relative a testi letterari.

Tradurre testi di medicina, ingegneria, biologia o altro, non è un lavoro semplice, ma oggi si ha l’aiuto dell’internet, che traduce o spiega molte cose; si può anche parlare, via e-mail o telefono, con un amico all’estero (per noi in Italia) e raggiungere l’obiettivo.

 

Quale importanza assume per un traduttore possedere un solida competenza metalinguistica?

 

Per la mia esperienza, non si può insegnare lingua né cimentarsi in attività di traduzione senza conoscere la grammatica.

 

 

1 Charlene Marques Alves ha tradotto le ultime sei domande; Jefferson Evaristo do Nascimento Silva ha curato la parte restante dell’intervista. 

 

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