Novembre 2006  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Studiare la storia in L2 e riflettere sulla lingua: un'esperienza di semplificazione testuale e di analisi linguistica di Emanuela Melone, Lorella Poggiali

ABSTRACT

L'Unità di Apprendimento che presentiamo è parte di un lavoro di sperimentazione realizzato in occasione della tesi conclusiva del Master Itals. Si tratta di una delle cinque Unità di apprendimento relative alla Prima Guerra Mondiale. L'intero lavoro di sperimentazione è consistito, infatti, nella realizzazione di due Unità Didattiche: la prima sulla Grande Guerra, destinata a studenti della Scuola media; la seconda sulla Storia romana, realizzata per studenti del primo anno di un Istituto professionale. Scopo della realizzazione delle due Unità è stato quello di agevolare agli studenti stranieri lo studio disciplinare della storia, considerata l'oggettiva difficoltà del linguaggio specialistico della disciplina e la densità concettuale che caratterizza i manuali in uso.

Spesso la scelta che si impone agli insegnanti è quella di escludere gli alunni stranieri dalla valutazione relativa a certe discipline ritenute impraticabili, a causa delle carenze linguistiche ma finanche di minimi prerequisiti nozionali/culturali. Inoltre, è facile che gli insegnanti percepiscano l'allievo straniero come un universo altro, estraneo alle proprie competenze e possibilità didattiche. D'altra parte, l'allievo straniero cade spesso nella trappola della rassegnazione, dell'apatia e vive il fallimento scolastico come inevitabile, in quanto attribuito a cause incontrollabili, estranee alla propria volontà. Ma se il successo o il fallimento di prestazioni viene imputato ad eventi al di fuori dal nostro controllo, sembra dimostrato che diminuisca la capacità di sforzarsi, soprattutto in situazioni di alto carico cognitivo, così da crearsi un circolo vizioso da cui è difficile uscire.

Restiamo convinte, perciò, che un impegno strategico e costante e l'individuazione di obiettivi ben definiti, ragionevolmente raggiungibili, se pur minimi, contribuisca a costruire, da entrambe le parti, una percezione di autoefficacia che mette in moto atteggiamenti positivi di collaborazione, partecipazione, consapevolezza. Di conseguenza, la sfida è stata quella sia di riuscire a recuperare le basi concettuali per affrontare alcuni nuclei disciplinari che di praticare un'educazione linguistica tale da consentire, insieme a un avvicinamento a quadri nozionali/culturali tipici della scuola italiana, anche un ampliamento delle competenze linguistiche generali. È stato pertanto individuato un percorso laboratoriale nel quale affrontare alcuni nuclei tematici di carattere storico, non in autonomia rispetto al programma e all'insegnante curricolare, bensì concertando metodi e argomenti, in modo da offrire un "pacchetto" di conoscenza storica sufficientemente agganciato al lavoro della classe e veicolato da testi a "scrittura controllata" redatti ex novo.

 

 

UNA POSSIBILE SOLUZIONE

 

L'UdA che presentiamo è imperniata, almeno nelle sue fasi essenziali, su un testo scritto, attorno al quale si snodano attività di vario tipo; è suddivisa in tre fasi, ognuna con obiettivi specifici. In questa sede, però, non diamo conto di tutti i momenti dell'Unità per questioni di economia, bensì solo di alcune attività.

La prima fase della tripartizione è quella della prelettura.
Partire dal presente per arrivare al passato è stato il principio guida nell'impostazione delle varie attività. Nel caso specifico, sono stati selezionati siti web che favoriscono l'avvicinamento alla figura del pontefice, Benedetto XVI, e che permettono un aggancio con quella di Benedetto XV, papa durante la Guerra.
Fondamentalmente, l'attività proposta consiste nell'osservare alcune fotografie contenute nei siti visitati e indirizzare la discussione verso la formulazione di ipotesi sui successivi temi di riflessione e studio.

 

Prelettura

Obiettivo
Portare gli allievi ad ipotizzare l'enorme sviluppo bellico della prima guerra mondiale e tutta la tragedia umana.

Attività
Navigazione in siti che consentono, a partire dalla figura dell'attuale pontefice che si richiama alla figura del predecessore Benedetto XV, di ipotizzare il costo umano della guerra e, parallelamente, di intuire quanto l'immane sforzo bellico sia stato sostenuto da un apparato industriale tutto teso a quello scopo.
Discussione guidata e formulazione ipotesi.

Clicca qui per accedere ai siti relativi a Benedetto XVI e XV

Clicca qui per una galleria fotografica generale

 

La fase della lettura è decisamente ampia e mira ad obiettivi disciplinari e linguistici, insieme a obiettivi metacognitivi trasversali.
Sostanzialmente, le attività sono strutturate in modo da costruire un processo dinamico di interazione col testo, realizzato - nell'organizzazione globale e in particolare riguardo alle scelte lessicali e morfosintattiche.- secondo le indicazioni della Piemontese e del Pallotti. Per abituare l'allievo ad una gerarchia di informazioni, alcune espressioni o parole sono state evidenziate.

Lettura

Obiettivi disciplinari:

  1. Comprendere la strategia militare ipotizzata all'inizio del conflitto
  2. Comprendere la trasformazione dello stesso in "guerra di logoramento" con i conseguenti costi umani
  3. Individuare i principali fronti di guerra
  4. Individuare le fasi cruciali del conflitto
  5. Prendere coscienza della trasformazione sociale ed economica della società.

Obiettivi linguistici:

  1. arricchimento lessicale - comprensione del lessico specifico di disciplina
  2. comprendere il meccanismo di accordo del participio passato dei verbi composti con l'ausiliare essere
  3. comprendere il meccanismo di accordo del participio passato dei verbi composti con l'ausiliare avere in caso di anticipazione pronominale dell'oggetto.

Obiettivi metacognitivi:
Diventare consapevoli

  1. che lo scopo della lettura è comprendere e interiorizzare i contenuti
  2. che, al fine della comprensione e della memorizzazione, alcune parti di testo sono più importanti di altre.
  3. che i concetti possono assumere la veste di rappresentazioni grafiche
  4. che per comprendere bisogna esplicitare tutte le riprese anaforiche, le inferenze e i nessi logici che legano le varie proposizioni

 

Per quanto riguarda gli elementi di osservazione di co-testo e paratesto abbiamo ritenuto di presentare il titolo dell'Unità come microtesto destinato a sostenere il processo di anticipazione dei contenuti. L'evidenziazione delle parole complesse, o semplicemente non note, e la possibilità di accesso immediato al glossario rappresentano una sorta di valore aggiunto alle informazioni del testo.

Per l'osservazione ragionata di schemi, grafici, cartine, abbiamo pensato di introdurre semplici schematizzazioni grafiche di concetti formulati verbalmente nel testo. Lo scopo è quello di favorire l'associazione fra testo scritto e rappresentazione grafico-simbolica del concetto, ai fini della memorizzazione ed interiorizzazione dei contenuti. Ad esempio, sono stati rappresentati graficamente concetti come l'invasione della Francia attraverso lo stato neutrale del Belgio o il ruolo dell'Inghilterra di bloccare le navi dirette verso gli Imperi centrali.

Anche per la costruzione del glossario abbiamo fatto ricorso a semplici rappresentazioni grafico-simboliche, come nel caso del verbo "concentrarsi".

Una parte significativa delle attività proposte è stata riservata all'osservazione ragionata di gallerie fotografiche o di brevi filmati, a cui si accede attraverso collegamenti ipertestuali - a partire da una parola chiave - ed anche per mezzo di bottoni di collegamento ipertestuale che sono intesi a rendere accattivante l'impianto grafico generale.

Le fotografie contenute nell'Unità sono state corredate da dascalie, a loro volta redatte secondo i criteri della scrittura controllata. La Rivoluzione Russa del '17, ad esempio, è stata trattata, come argomento correlato tramite apposito link, solamente con l'ausilio di fonti iconiche. Inoltre, molti dei collegamenti a gallerie fotografiche risultano qui disattivati in quanto le immagini di riferimento sono soggette a copyright.

Viene presentata qui di seguito l'Unità nei suoi nodi cruciali e nella veste grafica che è stata presentata agli allievi.

 

La Prima Guerra Mondiale: una guerra lunga, di logoramento. Soldati e civili vivono in condizioni difficilissime.

 

Logoramento: (dal verbo logorare) - distruzione lenta.

Civili: non militari. È la gente che sta a casa, che non va a combattere. Sono le donne, i bambini, gli anziani e gli uomini che non sono andati in guerra.

Nell'Unità compaiono, ripetiamo, "bottoni di collegamento" a fonti iconiche relative alla durissima vita quotidiana nelle trincee. Gli allievi, cliccando su di essi, hanno modo di accedere ad una significativa galleria fotografica (creata utilizzando immagini del testo disciplinare corredate da didascalie semplificate).

 

<p align="> Austria e Germania pensavano di fare una guerra lampo, cioè una guerra molto veloce. Queste due potenze erano molto forti militarmente. Hanno pensato di attaccare subito la Francia. La Russia non poteva aiutare la Francia. Infatti, la Russia aveva bisogno di un po' di tempo per mobilitare il suo esercito. Il suo compito era attaccare i confini orientali dell'Austria e della Germania. Però, la Francia si era preparata e aveva schierato le truppe lungo il confine con la Germania. Allora, Austria e Germania l'hanno attaccata entrando dal Belgio. Il Belgio era uno stato neutrale. Di conseguenza, l'invasione del Belgio è stato un gesto grave perché non dava importanza ai trattati internazionali.

 

L'esercito tedesco è arrivato a poche decine di chilometri da Parigi. Però, i Francesi sono riusciti a resistere all'attacco tedesco (battaglia del fiume Marna). Da quel momento, tutti capiscono che la guerra non può finire in fretta perché la forza militare degli stati nemici è molto simile, cioè quasi uguale. Infatti, la guerra diventa "guerra di posizione", di "logoramento", cioè una guerra dove gli eserciti combattono per lungo tempo nelle trincee. Intanto, l'Inghilterra cercava di non far arrivare in Austria e in Germania le navi cariche di materiale bellico e di altre merci.

Guerra lampo: è una guerra molto veloce. Il lampo è la scarica elettrica che si vede nel cielo quando c'è il temporale. Il lampo è molto veloce.

Potenze: sing. - Potenza. È uno stato importante, grande e forte.

Mobilitare: chiamare i soldati a combattere e poi organizzare l'esercito per la guerra.

Aveva schierato: infinito - schierare. Mettere un gruppo di sodati da qualche parte, pronti a combattere.

Truppe: sing. - truppa. Sono i soldati

Trattati: sing. Trattato. È un documento dove ci sono scritti gli accordi fra due o più stati. Di conseguenza, ci sono scritti diritti e doveri degli stati che hanno firmato il trattato.

Materiale bellico: sono tutte le armi e ogni cosa che può servire per la guerra. Bellico significa della guerra.

Civili: non militari. È la gente che sta a casa, che non va a combattere. Sono le donne, i bambini, gli anziani e gli uomini che non sono andati in guerra.

 

 

Nel 1915 l'Italia è entrata in guerra, così si è aperto un nuovo fronte. Infatti, gli Austriaci hanno dovuto spostare una parte delle truppe sul fronte italiano. I combattimenti si sono concentrati sul fiume Isonzo e sul Carso.

Nel 1916 in Francia - a Verdun - c'è stata una battaglia tremenda, ma senza un vero vincitore. C' è stato solo un tremendo massacro. Nello stesso periodo, la flotta inglese e quella tedesca si sono scontrate nel mare del Nord nell'unica battaglia navale di tutto il conflitto: la battaglia dello Jutland (vicino alla costa della Danimarca). I Tedeschi hanno vinto, ma non sono riusciti a togliere agli Inglesi il dominio sul mare. Nel 1917 due avvenimenti hanno cambiato la situazione:

  1. la Rivoluzione russa / nell'originale: collegamento a galleria fotografica / (la Russia esce dalla guerra)
     
  2. L'intervento degli Stati Uniti.

Quando la Russia è uscita dalla guerra, tutte le forze degli Imperi centrali si sono concentrate sul fronte italiano. Di conseguenza, gli Italiani non sono riusciti a resistere. Per questo motivo, hanno perso a Caporetto. Per l'esercito italiano era la disfatta. Allora, gli Italiani hanno cercato di fare di tutto per trovare ancora la forza di combattere. Intanto, anche gli USA erano entrati in guerra. Nei primi mesi del 1918 i soldati americani sono sbarcati in Francia. Francesi e Americani hanno sconfitto gli Austriaci e i Tedeschi. Il 24 ottobre 1918 anche gli Italiani riescono a vincere a Vittorio Veneto. Dopo questa vittoria italiana si capiva che Austria e Germania non riuscivano più a organizzare la rivincita. Nel giro di pochi mesi, anche la Bulgaria e la Turchia si sono arrese, cioè hanno deciso di non continuare più la guerra. L'Austria firmava l'armistizio con l'Italia il 4 novembre 1918. La guerra era finita.

 

Fronte: è il posto dove gli eserciti combatto.
Si sono concentrati: infinito - concentrarsi: andare tutti in un posto

Isonzo: fiume fra Udine e Triestre.Oggi fiume del Friuli

Carso: è una zona di basse montagne dietro Trieste

Dominio: è il controllo su un territorio. Il dominio sul mare è il controllo del mare, cioè i Britannici (gli Inglesi) continuavano ad avere il controllo del mare del Nord.

Disfatta: sconfitta totale.

Sono sbarcati: infinito - sbarcare. Scendere da una nave a terra.

Nel giro di pochi mesi: trascorsi/passati pochi mesi.

Armistizio: due stati firmano un armistizio quando si mettono d'accordo per smettere di combattere.
 

 

  1. Austria e Germania attaccano la Francia. Per attaccare la Francia passano dal Belgio, anche se il Belgio è uno stato neutrale.
     
  2. In breve, la guerra diventa guerra di posizione nelle trincee .
     
  3. L'Inghilterra cerca di bloccare le navi dirette verso i porti tedeschi.
     
  4. Nel 1915 entra in guerra l'Italia, così si apre anche il fronte italiano.
     
  5. Nel 1916 Tedeschi e Francesi si scontrano a Verdun. Ci sono tantissimi morti ma nessun vero vincitore.
     
  6. Nella battaglia dello Jutland i Tedeschi non riescono a togliere agli Inglesi il dominio sul mare.
     
  7. Nel 1917 la Russia esce dalla guerra e entrano gli USA.
     
  8. Nel 1917 gli Italiani perdono contro gli Austriaci a Caporetto.
     
  9. Nel 1918 l'Italia vince a Vittorio Veneto. Vincono anche gli Americani e i Francesi.
     
  10. Nel 1918 Bulgaria e Turchia si arrendono. L'Austria firma l'armistizio. La guerra è finita.
     

 

 

Le riflessioni ed esercitazioni di linguistica testuale sono realizzate attraverso esercizi mirati.
Il primo ha lo scopo di addestrare gli allievi al riconoscimento e funzionamento del meccanismo anaforico, sulla base delle indicazioni teoriche della Beretta (1984, 1988, 1990) e anche della prof.ssa Lo Duca (1990, 1992, 1999). Attraverso l'inserimento nel testo di simboli che costituiscono le entità degli antecedenti, gli allievi sono indotti ad oggettivizzare tutte le menzioni che costituiscono un rimando anaforico, anche in caso di ellissi, condizione segnalata nell'esercizio da un quadratino colorato

Da ultimo, l’Unità si concludeva con  la fase di postlettura.

Come nella fase iniziale, l’obiettivo è stato quello di portare gli allievi a porsi delle domande, a costruire ipotesi e a verificarne la bontà. In questo caso si trattava di ipotizzare e verificare i cambiamenti geo–politici dell’Europa post bellica.

Di nuovo, il criterio di intervento è stato dal presente al passato, attraverso l’osservazione comparata di carte geografiche, raggiungibili sempre tramite link appositamente creati, per arrivare alla formulazione di ipotesi e alla compilazione di tabelle e schemi così da concretizzare il lavoro di osservazione e costruire il proprio sapere attraverso la scoperta di passi successivi.

 

Durante il lavoro sono state somministrate alcune prove formative utilizzate per verificare in itinere il processo di apprendimento dei contenuti. Abbiamo ritenuto opportuno optare per prove che mettessero scarsamente in gioco la competenza comunicativa, dal momento che l’obiettivo era valutare essenzialmente l’aspetto nozionale.

 

 

SITOGRAFIA

http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Benedetto_XVI

http://www.gri.it/gallery/giaper/

http://www.erasmosesto.it/pagine/g_f_plaine_visite.htm

http://it.encarta.msn.com/media_681500215/Battaglia_dello_Jutland.html

 

BIBLIOGRAFIA

Berretta, M..(1984), “Connettivi testuali in italiano e pianificazione del discorso”, in Coveri L. (a cura di) Linguistica testuale, Atti del XV Congresso della S.L.I. (Genova, S. Margherita Ligure, 8-10.5.1981), Bulzoni, Roma: 237-254.

Berretta, Monica (1988) “ ‘Che sia ben chiaro ciò di cui parli’: riprese anaforiche tra chiarificazione e semplificazione”, Annali della Facoltà di Lettere dell’Università di Cagliari n.s. 8 (45): 367-389.

Berretta, M. (1990), “Catene anaforiche in prospettiva funzionale: antecedenti difficili”,  Rivista di Linguistica 2/1: 91-120.

Grassi, R-, (in stampa), “Educazione linguistica nella scuola plurilingue: la microlingua della storia nei libri di testo per la scuola media”. Linguistica e Filologia 14/2002 (numero speciale in onore di Monica Berretta).

Lo Duca M. G.,Solarino, R. (1990) La città delle parole, La Nuova Italia, Firenze.

Lo Duca, m. G. (1992), Strutture testuali dell’italiano, Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, Roma.

Lo Duca M. G. (1999) “Modelli grammaticali e riflessioni sulla lingua”. In Linguistica e insegnamento, Corso di Perfezionamento a distanza a cura di A.A. Sombrero, Unità 2, Baicr – Università di Tor Vergata, Roma.

Pallotti, G. (2000) “Favorire la comprensione dei testi scritti”. In Balboni P. E. (a cura di),A.L.I.A.S. Approccio alla Lingua Italiana per Allievi Stranieri, Theorema Libri, Torino: 159 – 171.

Pallotti, G.(2002) Studiare nella L2: Il problema della comprensione, Modulo Tutorato – III Quadrimestre Master Itals, Università Ca’ Foscari di Venezia.

Piemontese, M. E.  (1996) Capire e farsi capire, Tecnodid, Napoli.

Skinner, E. A., Welborn, J. G., Cornell, J. P. (1990) “What it takes to do well in school and whether I’ve got it: The role of perceived control in children’s engagement and school achievement”, Journal of Educational Psychology 82: 22-32

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