Letterature migranti e identità urbane. I centri interculturali e la promozione di spazi pubblici di espressione, narrazione e ricomposizione identitaria
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Gli interventi presentati al decimo convegno nazionale dei centri interculturali (Bologna, ottobre 2007), ora raccolti in volume, offrono una ricca testimonianza di attività, laboratori, atelier di scrittura, che si sono trasformati, soprattutto per gli studenti immigrati e figli di immigrati a cui erano prevalentemente rivolti, in momenti di acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé, della propria multipla appartenenza ed anche dei conflitti che questa può produrre e che la scrittura libera da condizionamenti può, in qualche modo, sciogliere. Lo strumento della “scrittura”, e nello specifico della “scrittura migrante” è intesa come risposta a nuove domande di partecipazione della città multiculturale e al contempo come insieme di linguaggi espressivi (biografia, racconto, immagine, suono) nelle declinazioni che attraversano genere e generazioni E difatti, dopo i contributi di taglio teorico-accademico che forniscono alcune coordinate ampie del fenomeno (si pensi al saggio di Graziella Favaro, “Nero su bianco. Scrivere in un’altra lingua”, o a quello di Itala Vivan, “I nuovi scrittori in lingua italiana, visitatori del futuro”), le successive 4 parti del volume affrontano, con una polifonia di voci, le esperienze didattiche di scrittura e lettura, la scrittura e le biografie femminili, i linguaggi espressivi dei giovani di seconda generazione, la letteratura per l’infanzia. Un testo eterogeneo, ricco di spunti di lavoro, di proposte, di esperienze riproponibili in contesti differenti.
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