L’italiano per lo studio nella scuola plurilingue: tra semplificazione e facilitazione
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In questo volume sono raccolte le relazioni del convegno-seminario dal titolo “Alunni stranieri nella scuola: l’italiano per lo studio” tenutosi a Bergamo dal 17 al 19 giugno 2002. Il trait d’union tra i vari contributi è quello dell’indagine sui vari fattori che possono condizionare in senso positivo l’apprendimento della lingua seconda con particolare riferimento alle CALP, alla lingua dello studio. Infatti, all’apertura di Graziella Favaro che stabilisce un interessante collegamento tra la lingua per lo studio, i bisogni degli apprendenti e i modelli organizzativi della scuola, seguono tutta una serie di contributi (alcuni più teorici –è il caso ad esempio, del contributo di Cecilia Luise che approfondisce le potenzialità di un approccio ludico e di uno cooperativo per la facilitazione dell’apprendimento – altri più operativi) che indagano le diverse strategie di facilitazione linguistica rispetto alle strategie di comprensione alla facilitazione dei testi scritti, alla lettura in L2, alla facilitazione grammaticale. Il volume, quindi, può rivelarsi un utile strumento per i docenti che hanno interesse a ragionare sulle difficoltà di ordine linguistico, culturale e cognitivo implicite nei testi disciplinari e nella pratica didattica (pensiamo ad esempio, al parlato dell’insegnante) e a rendere la loro didattica più accessibile anche agli studenti non nativi. È importante ricordare che tali stimoli al ragionare e al facilitare la lingua non si rivelano importanti (se non indispensabili) con gli studenti non nativi inseriti nelle classi italiane (plurilingue) ma anche per gli stessi studenti italofoni.
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