Italiano L2 e alfabetizzazione in età adulta

Il volume affronta un tema di enorme rilevanza glottodidattica sia dal punto di vista teorico si da quello operativo. Tutte e due le dimensioni sono ben approfondite nel volume. Sul piano teorico è interessantissimo l’approccio dell’Autrice, che coniuga una prospettiva psicologica (cosa significa imparare a scrivere? Come si ponte un adulto analfabeta di fronte alla scrittura, per di più in una lingua non materna? Che rapporto c’è tra alfabetismo e cognizione? ) con una prospettiva antropologica e sociale (che cosa significa essere analfabeti in Italia, oggi? E che cosa significa esserlo in Magrheb o in Bengala o in Cina?). La seconda parte del volume è dedicata agli aspetti operativi, nel rispetto della concezione teorico-pratica della glottodidattica. L’Autrice separa nettamente la discussione dell’approccio all’alfabetizzazione iniziale, cioè la dimensione in cui si discutono le filosofie di fondo dell’azione glottodidattica, e i metodi e le tecniche attraverso i quali, in situazione scolastica più o meno formale, si può procedere all’alfabetizzazione. Un aspetto di interesse particolare per la situazione italiana, dove spesso gli insegnanti di italiano non hanno dimestichezza con la letteratura specialistica scritta in altre lingue, è la descrizione del programma canadese di alfabetizzazione e soprattutto dei suoi benchmarks, cioè degli indicatori utilizzati per seguire il processo di alfabetizzazione. Il volume è scritto in un linguaggio chiaro, adatto anche a non specialisti, ma tale da far trasparire in filigrana una profonda padronanza delle premesse scientifiche. Interessante la bibliografia, in quanto vi compaiono ricerche di natura psicopedagogia spesso non utilizzate dai glottodidatti, che possono quindi trovare qui una guida per un’espansione delle letture in direzioni inconsuete.