"Formes de l’oralité dans les interactions écrites synchrones sur la plateforme GALANET"
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Lo scritto di Álvarez Martinez e Degache si inserisce, con i saggi di Sainz e Castagna, nel gruppo di contributi a Orale e intercomprensione tra lingue romanze (di Jamet, 2009) che si interessano dell’aspetto comunicativo dell’intercomprensione, analizzando la dimensione dialogica del discorso orale. Gli autori studiano le manifestazioni di oralità presenti nelle interazioni scritte sincroniche (le chat) della piattaforma Galanet, strumento interattivo e spazio di autoformazione guidata di matrice costruttivista (Université Stendhal-Grenoble 3) particolarmente conosciuto e usato nella costellazione di metodologie dell’intercomprensione. L’interessante analisi del saggio riguarda i compiti cognitivi e i processi di integrazione rilevati nelle produzioni on line di studenti francofoni e ispanofoni. Pur trattandosi di interazioni scritte, il manifestarsi di alcuni tratti tipici dell’oralità conferma la natura ‘ibrida’ del canale di comunicazione; gli elementi ‘grafico-parlati’ che spiccano nella lingua delle chat permettono di identificarle come canale privilegiato per un approccio all’emozionalità e all’espressività: le interazioni scritte sincroniche sono ritenute, perciò, particolarmente adatte per un uso didattico di ‘passaggio’ dall’intercomprensione di lingua scritta a quella di lingua orale. Pur mantenendo alcuni vantaggi dello scritto, con cui condivide la linearità segmentale, la chat può essere ‘assimilata’ alla lingua orale per l’omnipresente funzione fatica, e marche di prossimità, immediatezza e cooperazione, nonché per la presenza di particolari meccanismi morfosintattici con funzione di coesione discorsiva e per l’uso di strategie di presa o turno di parola, di retroalimentazione e specifiche della conversazione esolingue (facilitazione, riparazione e parafrasi). La dimensione informale riguarda anche il grado di prossimità tra interlocutori, la libertà di gestione che di solito caratterizza il tema trattato e il carattere spesso privato dello scambio interattivo. Gli autori pongono in rilievo la funzione ‘ponte’ del canale linguistico, che stimola e fissa strategie metacognitive di anticipazione e regolazione della comunicazione.
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