Apprendimento dell’italiano, identità linguistica e socializzazione: il caso di una comunità marocchina in Italia
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Il presente articolo analizza i risultati di un’indagine etnografica-longitudinale, condotta in un arco temporale di cinque anni, con approccio qualitativo, su un piccolo gruppo di 20 adolescenti marocchini (di età compresa tra i 15 e i 22 anni) giunti nell’area dell’Appennino bolognese tra i 9 e i 13 anni. Nel saggio si descrive l’evoluzione e le implicazioni dell’inserimento linguistico e socioculturale di questi soggetti a scuola e nella società di accoglienza. Il puntuale richiamo ad analoghi studi di area condotti in Italia e in Europa fornisce un ricco quadro di riferimento teorico e di ricerche sul campo, ma il pregio e l’innovazione di questo lavoro di gruppo consiste, in realtà, nell’interpretare concetti come plurilinguismo, integrazione, identità, attraverso le percezioni di una microcomunità marocchina residente in una periferia rurale. Questa prospettiva va in parte a colmare un vuoto preesistente di studi e risulta ampiamente giustificata dalle peculiari caratteristiche socioeconomiche e demografiche dell’Italia, dove i flussi migratori si distribuiscono capillarmente sul territorio, coinvolgendo e trasformando il tessuto sociale di campagne, comunità montane e piccole realtà di provincia - in controtendenza con il polarizzarsi degli insediamenti di nuovi cittadini nelle aree metropolitane dei Paesi “di vecchia immigrazione”. Le interviste riportate costituiscono un utile campione di interlingua: attraverso le caratteristiche morfosintattico-lessicali e il contenuto veicolato emergono le problematiche dell’inserimento di questa “generazione 1,25/1,5” di ragazzi ricongiunti e l’urgenza di ripensare globalmente l’approccio alla L2 e alle lingue e culture nel sistema scolastico e formativo. Inoltre, queste narrazioni autobiografiche confermano alcune tendenze in atto rilevate da altri studi condotti in contesti urbani sugli ambiti d’uso dell’italiano e della lingua madre - nello specifico, tre varietà di arabo. Due schemi a spidergram denominati “L’Italia e l’Italiano” e “Il Marocco e l’Arabo”, in chiusura, fungono da sintesi finale sulla lingua e i processi di socializzazione. Quest’ultimo aspetto facilita ulteriormente la divulgazione dei contenuti scientifici e l’utilizzo a livello locale di questo genere di traccia di ricerca (micro)sociolinguistica da parte degli insegnanti e operatori del settore socio-educativo.
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