“Lo sviluppo della competenza traduttiva in ambito microlinguistico: aspetti teorici e implicazioni didattiche”
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Il saggio di Patrizia Mazzotta, che apre il volume (vedi scheda), riprende nel titolo i due poli che caratterizzano anche il sottotitolo del volume: la dimensione teorica, da un lato, e la dimensione didattica, dall’altro, in una prospettiva glottodidattica che dà piena realizzazione alla definizione di glottodidattica come “scienza teorico-pratica” proposta da Giovanni Freddi tre decenni fa. La prima preoccupazione dell’A. è quella di togliere la traduzione microlinguistica da quell’ancillarità cui l’ha condannata una tradizione che vede nella letteratura e nell’arte la vera realizzazione di una cultura, e che quindi ha costantemente attribuito solo alla traduzione letteraria cittadinanza accademica e scolastica. Dopo un excursus storico sul ruolo della traduzione in glottodidattica, si muove ad un’importante riflessione sul concetto di “mediazione”, che supera il mito dell’equivalenza tra testo di partenza e testo d’arrivo. Dopo queste premesse, P. Mazzotta entra in un discorso più specificamente didattico concentrando la sua attenzione sulla natura della comprensione scritta, cardine su cui ruota l’intero percorso di didattica della traduzione, richiamando anche per la comprensione delle microlingue la necessità di una comprensione culturale, oltre che terminologica, di “genere”e di “stile”. Il saggio si conclude con una riflessione sulle fasi di un percorso didattico mirato alla costruzione della competenza traduttiva indicata nel testo. Il saggio, la cui scrittura semplice e scorrevole non nasconde tuttavia la profondità scientifica che essa sottintende, offre un ottimo punto di partenza per chi voglia dotarsi di strumenti concettuali per riflettere sul tema del volume che P. Mazzotta ha curato insieme ad una glottodidatta-traduttologa, Laura Salmon (vedi scheda).
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