“Il piacere di imparare, il piacere di insegnare”

“Il piacere di imparare, il piacere di insegnare”

in SERRAGIOTTO G. (a cura di), Il piacere di imparare, il piacere di insegnare
2006, pp. 19-28.

Il saggio di P.E. Balboni, tratto dall’omonimo volume a cura di G. Serragiotto, introduce le tematiche-chiave che saranno poi affrontate secondo diverse prospettive nei contributi successivi dell’opera. Il punto di partenza del saggio è la chiara percezione che nel mondo della scuola sembra quasi perduto il piacere sia di apprendere che di insegnare. L’autore si propone dunque di indagare i fattori che possono influenzare in modo positivo o negativo la motivazione all’apprendimento e all’insegnamento delle lingue. Dal punto di vista dello studente, il piacere di imparare una lingua è intimamente legato ad una condizione di benessere e sicurezza psicologica, che si realizza solo se l’allievo si trova in un contesto positivo, che non mina la sua autostima. Al contrario, il dis-piacere di apprendere una lingua è scatenato da situazioni fortemente ansiogene, che mettono a rischio l’immagine di sé che lo studente vuole offrire al resto della classe. In questo senso, l’autore afferma che il piacere di insegnare coincide in larga misura con il tentativo da parte del docente di evitare il dis-piacere dell’allievo. Dal punto di vista del docente, d’altro canto, la forte motivazione che può caratterizzare l’insegnante di lingue all’inizio della propria carriera è destinata a scontrarsi con una realtà scolastica che da un lato promuove la motivazione estrinseca allo studio delle lingue, e al contempo impone lo studio di altre lingue “inutili”. Come l’autore sottolinea, il piacere di insegnare in questo contesto non può che partire dall’azione quotidiana del singolo insegnante, che ora dopo ora cerca di risvegliare negli allievi una motivazione intrinseca all’apprendimento delle lingue. Nel complesso, il saggio di P.E. Balboni si presenta particolarmente interessante in quanto propone un’applicazione del modello motivazionale tripolare (dovere-bisogno-piacere) anche all’insegnante di lingue, e di conseguenza offre una chiave interpretativa della scuola italiana di oggi, indicando possibili punti di lavoro sia per il docente che per gli allievi.

daloiso@unive.it
Università di Venezia

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