“I Modelli Operativi di una Didattica Umanistico-Affettiva”
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In questo capitolo il prof. P.E.Balboni offre una sintesi dei principali strumenti didattici o modelli operativi per la programmazione di un corso di lingua e cultura ed anche una revisione dei principi glodidattici, in prospettiva umanistico-affettiva. Curricolo, moduli, unità didattiche e di apprendimento, tecniche didattiche e procedure di valutazione vengono in queste pagine brevemente illustrati ed analizzati aiutando così il lettore a considerare scopi e funzioni di questi fondamentali elementi didattici nel contesto non solo di un corso, ma più globalmente, di un programma di azione formativa. Per esempio, oltre a comprendere dettagli sugli obiettivi, sui contenuti, sulla sequenza didattica, sulle tecniche di insegnamento, sulle risorse, sulla valutazione e sulle verifiche degli apprendimenti, il curricolo —scrive Balboni— deve anche riferire le mete formative generali, quali lo sviluppo della competenza comunicativa e glottomatetica, “cioè della capacità di apprendimento linguistico, riferito anche a tutte le altre lingue che l’allievo studia e studierà.” L’unità di apprendimento —dove ‘apprendimento’ indica che l’apprendente e non l’insegnante debba esser posto al centro del progetto educativo— o “l’unità minima del processo acquisitivo,” viene qui definita sia nelle sue componenti essenziali (basate sulla psicologia della Gestalt) che nella sua funzione all’interno di una unità didattica. Nelle ultime due sezioni del capitolo su tecniche didattiche e valutazione e recupero l’autore ci invita ancora una volta a partire anzitutto dalla considerazione del funzionamento emotivo e razionale degli apprendenti ed in secondo luogo dalla particolare funzione dell’elemento didattico in un particolare momento del processo di acquisizione e verifica.
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