“Didattica delle microlingue e uso veicolare della lingua: il ruolo della traduzione“

L'autore apre il saggio con un riferimento relativo all'approccio dello studente impegnato nello studio della microlingua o nell'uso veicolare della lingua. Per alcuni studenti risulta difficile distinguere questi due distinti ambiti di studio e ancora più complesso comprendere l'uso della traduzione applicato alla microlingua e all'uso veicolare della lingua. Essenziale risulta pertanto per l'Autore operare un'adeguata distinzione fra i due termini, distinzione che chiarisce grazie a definizioni chiare e precise dei due termini oggetto di riflessione. Il contributo analizza il ruolo della traduzione nei due diversi ambiti di studio, con ampie riflessioni sull'uso della traduzione nei processi di acquisizione e apprendimento della lingua straniera in ambito microlinguistico o nell'uso veicolare. L'autore chiarisce che la traduzione a suo parere non serve all'acquisizione ma all'apprendimento e ne chiarisce in breve le motivazioni. Facendo riferimento al suo precedente Studio (Balboni, 2000) introduce il lettore all'interno del dibattito relativo alla questione della scelta terminologica “microlingua, “lingua per scopi speciali/specifici”, “linguaggio settoriale”, “lingua specialistica”, “lingua funzionale” precisa la sua scelta del termine “microlingua” spiegandone in modo chiaro le motivazioni. L'ultima parte del saggio indaga e analizza due casi specifici: a) traduzione e microlingua ; b) traduzione e uso veicolare della lingua straniera. Il lettore viene guidato in queste parti a comprendere quanto il ruolo della traduzione sia diversificato in merito all'uso, agli scopi e alle finalità dell'atto di traduzione a seconda che si operi in ambito di microlingua o uso veicolare della lingua