“Barbieri, angeli, muratori e torri. Elogio della complessità”
Autore:
Questo saggio approfondisce il tema della complessità, che l’autrice considera uno dei principali fondamenti teorici della glottodidattica (vedi schede: “Dimensioni di complessità della didattica linguistica” 1999, “Glottodidattica, aspetti epistemologici” 1999, “La programmazione glottodidattica: presupposti epistemologici e pedagogici” 1997). Si parte dalle ambiguità tipiche della nostra comunicazione, caotica e ridondante, “che spesso ferisce il nostro buon senso (e la buona fede) con ‘oltraggi’ ben più dannosi di quelli segnalati dai linguisti a proposito delle norme conversazionali”, per analizzare il significato spesso controverso di alcune parole di marcata polisemia (giustizia, pace, verità…), che si prestano a un uso improprio e strumentale e per le quali è difficile giungere a una definizione condivisa. La difficoltà di accordarsi su una definizione dipende dallo “scoglio della complessità”, che demarca la differenza tra “pensiero verticale”, che vuole “eludere lo scoglio, considerandolo un inganno dei sensi” e “pensiero orizzontale”, che “ne tiene invece conto in ogni percorso di ricerca”. Questi due concetti, introdotti dall’autrice, vengono sviluppati e utilizzati come chiave interpretativa delle diverse, possibili definizioni.
Keywords: