“Aimes-Tu le français?”
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Si condivide a pieno l’incipit della presentazione di Marie-Christine Jamet al volume di Fabio Caon “Uno studio qualitativo sulle rappresentazioni della lingua francese nel mondo della scuola media ci voleva”. E davvero serviva documentare lo stato dell’arte dell’insegnamento e dell’apprendimento della seconda lingua nelle scuole dell’obbligo italiane. Caon ha voluto, con questa ricerca, esplorare la percezione degli studenti in merito allo studio della seconda lingua e, nello specifico, del francese; ha voluto capire chi sia, in realtà, a compiere la scelta della seconda lingua, se la scuola, i genitori o lo studente e ha voluto studiare la percezione che il giovane alunno ha della didattica utilizzata in classe e dei materiali a lui proposti per lo studio. I questionari somministrati agli 825 allievi della scuola secondaria di primo grado, distribuiti in 6 diverse regioni d’italia, sono il corpo centrale di questa ricerca, ma non il solo. L’indagine infatti affianca, alla voce degli studenti, anche il punto di vista degli insegnanti, documentato da una intervista strutturata, i cui risultati raccontano di docenti consapevoli del “percepito” degli studenti e consci del loro ruolo di facilitatori dell’apprendimento, in alternativa all’insegnante su tabula rasa. Le prime pagine del volume presentano una efficace raccolta delle politiche educative della scuola italiana in merito alla seconda lingua straniera, in cui non mancano, da parte dell’autore, annotazioni critiche su quei momenti in cui il monolinguismo inglese è sembrato prevalere. Presentati i risultati dell’indagine -capitoli 2 e 3- Caon affronta le implicazioni glottodidattiche che da questi derivano fra le quali, tema centrale è la motivazione allo studio. Nelle pagine ad essa pertinenti si presenta un’integrazione al modello motivazionale tripolare del Prof. Balboni: il dovere è qui proposto in senso positivo, capace cioè di contribuire all’attivazine della motivazione, integrato in una relazione significativa con gli altri due fattori, il bisogno e il piacere. Il triangolo cede il posto ad una circolarità superando così l’opposizione fra i poli tripartiti. Lo studio continua declinando le indicazioni emerse dalle risposte dei ragazzi in merito alla figura centrale dell’insegnante, “un aiuto e non un nemico”, alla didattica usata, “che sia lenta”, alle strategie metacognitive e al materiale didattico per lo studio del francese.
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