Febbraio 2012 | Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792 Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni |
CURATORI: M. Derosas, P. Torresan
TITOLO: Didáctica de las lenguasculturas. Nuevas Perspectivas
CITTÀ: Buenos Aires/ Firenze
EDITORE: Sb International/ Alma
ANNO: 2011
Insegnare una lingua non è semplice. In un’azione didattica ben riuscita ci sono in gioco tante variabili quante quelle che caratterizzano il lavoro di un artista o il progetto di un ingegnere.
In questo volume sedici studiosi si uniscono nell’impresa di presentare nuove prospettive della didattica delle lingue nell’ottica della complessità.
In gran parte insegnanti loro stessi, oltre che esperti impegnati nella ricerca, gli autori affrontano questioni che riguardano la lingua (indagata nei suoi molti aspetti e in modo particolare nel legame che essa intrattiene con la cultura), l’apprendente (visto come un fascio di bisogni, interessi, curiosità, intelligenze, motivazioni) e la didattica.
Apre la raccolta il saggio di Paolo E. Balboni, cui spetta definire la natura epistemologica della glottodidattica: perché essa si differenzia dal concetto di linguistica applicata e quali sono le discipline a cui attinge.
Elena Nuzzo e Stefania Ferrari da un lato, Matteo Santipolo e Carolina Di Siervi dall’altro, definiscono l’orientamento offerto all’insegnante di lingue da due ambiti peculiari delle scienze del linguaggio: la linguistica acquisizionale, da un lato, e la sociolinguistica, dall’altro.
È di Elisabetta Santoro una ricognizione del pensiero di uno tra gli studiosi più controversi nella storia della didattica delle lingue: Stephen Krashen.
Maria Simona Morosin illustra gli apporti che provengono dalle neuroscienze. La ripetizione, per esempio, può ricevere nuova vita, se applicata in un contesto comunicativo; ma lo stesso si può dire per la traduzione, per la lettura ad alta voce, per l’imparare a memoria.
Paolo Torresan valuta le possibilità di praticare una didattica individualizzata, sensibile alle differenze individuali, e l’opportunità di personalizzare l’apprendimento linguistico, ovvero di creare un collegamento tra la lingua e il mondo emotivo dello studente.
In un secondo saggio, lo stesso autore affronta due ambiti che sollevano un considerevole dibattito tra chi si occupa di metodologia: la correzione dell’errore e la gestione della lingua madre.
Mario Cardona illustra gli apporti del Lexical Approach, fornendo una serie di attività facili da importare in classe.
Chaz Pugliese esplora una questione che in Italia è, a dire il vero, considerata poco o nulla dal mondo dell’accademia: come stimolare il pensiero divergente nella classe di lingua.
In continuità, si legga il contributo di Mark Almond, indirizzato all’insegnante desideroso di allestire attività teatrali.
Di Graziano Serragiotto è la sintesi sulla valutazione: come costruire una prova attendibile e valida? Di quali tecniche ci si può servire nella fase di verifica?
Facendo proprio un neologismo di Luciano Canepari, María Emilia Pandolfi e Maria Assunta Simionato esplorano le possibilità operative della fonodidattica.
Seguono, due contributi, densi e ricchi di spunti, che vertono sulla didattica della cultura; ad apporvi la firma sono Mario Rinvolucri, per il primo, e Manuela Derosas, per il secondo.