Novembre 2005 | Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792 Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni |
AUTORI: Cecilia Andorno, Franca Bosc, Paola Ribotta
TITOLO: Grammatica. Insegnarla e impararla.
CITTÀ: Guerra
EDITORE: Perugia
ANNO: 2003
Il testo si rivolge ad un pubblico di docenti di lingua italiana a stranieri in Italia o all’estero. L’intento è quello di rivisitare la grammatica della lingua italiana con gli occhi e le orecchie dello straniero per mettere gli insegnanti nelle condizioni di ripensare alla propria lingua nativa vestendo i panni di studenti alloglotti.
La cura posta dagli autori è quella di integrare la parte teorica di supporto al docente, alla parte pratica volta a individuare percorsi didattici, a progettare schede di studio per ogni singolo studente. Nella parte teorica si trovano i risultati della ricerca di linguistica e glottodidattica di questi ultimi anni, nella parte pratica si trovano attività destinate agli insegnanti perché si possano esercitare sull’insegnamento dell’italiano a stranieri e proposte di lavoro composte di esercizi da svolgere in aula e graduati per livelli: elementare, intermedio, avanzato. Parti teoriche e pratiche non sono divise in due sezioni separate ma si integrano continuamente per tutto l’impianto del testo.
In dettaglio: un primo capitolo introduce al concetto di grammatica ripercorrendo la storia del concetto e le varietà di significato che nel tempo la parola “grammatica” ha assunto sotto l’influsso delle diverse teorie di linguistica e glottodidattica. Nel secondo capitolo si entra nello specifico dei manuali che presentano la grammatica per l’insegnamento. Sono analizzati i metodi e gli approcci e viene fatto riferimento anche al Quadro Comune Europeo delle lingue. Il terzo capitolo affronta il ruolo dell’esercizio nell’insegnamento della grammatica e il rapporto tra esercizio e regola. La funzione dell’insegnante in questo percorso viene approfondita nel capitolo quarto: l’insegnante deve saper selezionare gli argomenti, li deve saper organizzare progressivamente e deve avere consapevolezza dei processi di acquisizione spontanea della lingua in relazione ad un’acquisizione guidata. I capitoli 5, 6 e 7 si soffermano su aspetti molto più specifici: presentano alcuni strumenti di lavoro, come le grammatiche di riferimento, a cui attingere descrizioni della lingua su basi prettamente linguistiche; trattano inoltre del rapporto fra grammatica e pragmatica della lingua e, infine, gli aspetti sociolinguistici con l’analisi delle varietà linguistiche dell’italiano.
Le attività proposte per gli studenti spesso presentano caratteristiche della metodologia ludica. Per come sono strutturate si adattano bene ad un lavoro svolto in classi in cui l’insegnante abbia una lingua veicolare per farsi comprendere dagli studenti. Riteniamo sia invece più difficile utilizzare tali attività laddove l’insegnante si trovi ad operare con studenti stranieri di più provenienze nelle prima fasi di acquisizione linguistica, dove non ci sia una lingua veicolare che permetta la spiegazione di regole né relativamente alla lingua, né relativamente alle modalità di gioco e di interazione. Pensiamo ad esempio ai laboratori di italiano L2 nelle scuole italiane per livelli A1, A2. L’ampia analisi di diversi aspetti della grammatica, la problematicità in base alla quale vengono affrontati in relazione all’insegnamento, le fasi esercitative per l’insegnante e il suggerimento di attività per gli studenti ne fanno uno strumento comunque utile ed efficace per la formazione dell’insegnante.