AUTORI: Bruce Marsland
TITOLO: Lessons from Nothing
CITTÀ: Cambridge
EDITORE: Cambridge University Press
ANNO: 1998
 

Caso editoriale, tanto da aver avuto una ristampa all’anno, questo testo è tutt’altro che fuori moda. 

Basta leggere il titolo, accattivante, per capire le ragioni del successo.

Lessons from Nothing: Lezioni dal nulla. Zero risorse (fotocopie, tecnologie, ecc.) e tempi limitati non sono un problema o, se lo sono, ecco qui un tentativo di soluzione.

Le attività descritte rappresentano una sorta di arte povera nella didattica delle lingue: rapide da somministrare, e soprattutto facili, intuitive, efficaci.

Ne citiamo alcune, trascurate nella didattica dell’italiano:

1. giochi di variatio lessicale (prendete un titolo di un quotidiano, comprensibile al livello a cui insegnate. Giocate con la classe nel provare a variare un elemento per volta, producendo comunque una proposizione dotata di senso);

2. analogie (fate escogitare di tanto in tanto delle analogie ai vostri studenti, che possono riguardare diversi aspetti della vita scolastica: a cosa paragonerebbero il libro di testo? A cosa paragonerebbero la loro scuola? E la classe? E così via. Gli studenti più impulsivi, in compagnia con quelli creativi, ve ne renderanno merito: avrete dato loro la possibilità di esprimersi senza tabelle, griglie o, peggio ancora, domande retoriche.

3. deduzioni (portate o fate portare vecchi oggetti in classe, e fate dedurre, da chi non ne conosce la storia, che personalità ha/aveva chi li porta/portava).

Lessons from Nothing: da acquistare, per ampliare il bagaglio metodologico e se si ha il desiderio di dare un tocco effervescente al proprio modo di insegnare lingua.