Giugno 2006  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Natalie Hess Teaching Large Multilevel Classes di Paolo Torresan

AUTORE: Natalie Hess
TITOLO: Teaching Large Multilevel Classes
CITTÀ: Cambridge
EDITORE: Cambridge University Press
ANNO: 2001
PAGINE: 196

La multiclasse o classe plurivello o classe ad abilità miste, è una realtà con cui si trovano a confrontarsi molti insegnanti.

Diremmo che una multiclasse, in senso stesso, è ogni classe, dato che già in una classe di due soli studenti le competenze sono diversificate; in senso lato, invece, è una classe numerosa, dove il ruolo dell’insegnante deve misurarsi con la sfida di avere livelli diversi di conoscenza della disciplina, stili cognitivi diversi, temperamenti diversi. Tale sfida si risolve nell’azione di distribuire una pari attenzione e riconoscere pari opportunità a tutti gli studenti.

In realtà, la pluriclasse, avvisano gli autori, è un’opportunità, una risorsa preziosa; il numero delle interazioni possibili è elevato, e pertanto può essere assai ricco il confronto tra gli studenti appartenenti a culture diverse.

È chiaro che per l’insegnante abituato ad accentrare la gestione dei compiti e delle interazioni, tale potenzialità non è facile da percepire; se però egli è disposto a misurarsi con soluzioni collaborative e, in particolare, di insegnamento tra pari, la sua esperienza professionale ne esce arricchita.

Gli ingredienti di una didattica a misura di pluriclasse sono:

a) varietà (degli stimoli, delle strategie, dei compiti in generale);

b) ritmo (impostare una certa attività troppo velocemente può generare frustrazione o noia, a cui seguono atteggiamenti indisciplinati, e in generale demotivazione);

c) interesse (si tratta di preferire testi che risultano attuali e coinvolgenti per gli studenti a testi privi di impatto emotivo);

d) collaborazione (peer teaching, attività di jigsaw, ecc.);

e) individualizzazione e personalizzazione (ovvero progetti in cui lo stile e la persona dello studente hanno modo di evidenziarsi e di essere apprezzati);

f) possibilità di scelta (con un particolare riguardo ad attività aperte, che permettono diversi tipi di risposte, a garanzia di successo per tutti gli studenti, a prescindere dal loro livello di competenza);

g) routine (utili a garantire un senso di sicurezza);

h) attenzione ad una partecipazione distribuita;

g) attenzione al linguaggio, specie nella forma delle domande (che dovrebbero avere un carattere autenticamente euristico e di scoperta);

infine, ultimi in questa lista, ma primi tra i suggerimenti dell’autrice:

i) la capacità dell’insegnante di automotivarsi, di avere gusto per la sperimentazione; il coraggio di considerare gli insuccessi come episodi, e soprattutto la determinazione nel creare una rete con quanti operano in condizioni simili.

Il ricco bagaglio di proposte (150 circa!), spazia da pratiche piuttosto semplici a progetti più complessi, da idee convincenti ad altre che sono meno originali. L’obiettivo dell’opera sta comunque nel regolare e adattare queste attività, anche quelle più note, in modo che diventino strumenti flessibili per la gestione della pluriclasse.  

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