Settembre 2006 | Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792 Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni |
AUTORE: LEONE P., ZORZI D.
TITOLO: Prospettive ed applicazioni per l'insegnamento dell'italiano L2
CITTÀ: Nardò (LE)
EDITORE: Besa
ANNO: 2002
Il libro in oggetto raccoglie i frutti di un corso di formazione rivolto ad insegnanti di scuola elementare e media-inferiore. Come esplicitato chiaramente nella presentazione "esso non si propone né come significativa innovazione metodologica, né come sintesi di ricerche avanzate sull'insegnamento della seconda lingua: intende piuttosto essere una risorsa per gli insegnanti che dal testo possono trarre spunti di riflessione, idee pratiche, esempi di percorsi didattici già attuati". Il volume si articola in tre sezioni: una prima in cui viene presentato il progetto da parte delle curatrici e dunque la cornice nella quale sono iscritte le riflessioni e le esperienze. La seconda parte (Riflessioni) in cui vengono affrontati alcuni temi inerenti la didattica della L2 in chiave teorica: fanno parte di questa sezione contributi sulle tecnologie informatiche e sulle tecniche didattiche utilizzabili con alunni non nativi, uno studio sugli alunni albanesi e uno su quelli marocchini finalizzato alla facilitazione del percorso di inserimento in classe e ad una didattica consapevole delle specificità proprie dell'ambito multiculturale. Chiude il volume la terza parte (Esperienze) in cui vengono presentate schede operative e esperienze compiute dai docenti impegnati nella didattica della L2 a migranti. Proprio questa varietà di contributi riteniamo possa rappresentare il valore più evidente di questo volume e che possa interessare il naturale "lettore" di questo volume, ossia il docente che abbia in classe alunni non italofoni; egli infatti può ricevere degli stimoli per prendere maggiore consapevolezza rispetto alle attenzioni didattiche da avere nei confronti di alunni non italofoni inseriti in classe (attenzioni fondamentali per promuovere socializzazione e apprendimento linguistico) e vedere delle realizzazioni didattiche che possano servire da modello da adattare (e non, si badi, adottare) alle proprie esigenze e alle proprie tipologie di studenti.