L'insegnamento dell'italiano a studenti religiosi cattolici. L'italiano della Chiesa

L'insegnamento dell'italiano a studenti religiosi cattolici. L'italiano della Chiesa

10:00 - 10:45 SALA VERDE

Per molti seminaristi, sacerdoti, religiose e religiosi provenienti da tutto il mondo, l’italiano, lingua comune della Chiesa cattolica, è divenuto ormai un mezzo necessario di comunicazione. Molti studenti religiosi si dedicano allo studio della lingua italiana con il duplice obiettivo di proseguire i propri studi presso le Università Pontificie di Roma e di svolgere il proprio servizio pastorale nelle diocesi italiane. Da un punto di vista didattico, la specificità di questi studenti e dei loro bisogni linguistici e comunicativi determina la necessità di lavorare in classe con input adeguati, nei temi e nelle forme; di qui la necessità del docente di sviluppare una determinata sensibilità e una competenza specifica per lavorare con questo tipo di pubblico. Per soddisfare al meglio i bisogni linguistici e comunicativi dello studente religioso, è consigliabile utilizzare due principali approcci: quello comunicativo e quello umanistico-affettivo. L’attenzione, quindi, non si concentra esclusivamente sulla correttezza formale della lingua, ma anche sulle capacità comunicative e interazionali, introdotte nella classe di lingua attraverso l’uso di testi autentici.
L’italiano è per gli studenti religiosi lingua di studio, nonché chiave d’accesso per la comprensione della cultura italiana. Da un lato quindi, l’insegnamento della lingua italiana si concentra sullo sviluppo di abilità linguistico-comunicative, necessarie ad affrontare l’italiano come lingua di studio, e funzionali a intraprendere un percorso accademico di successo: comprensione scritta e orale di varie tipologie di generi testuali come testi sacri, testi da manuali di studio, articoli di giornale, interviste;  capacità espositiva e argomentativa scritta e orale in L2, abilità di pronuncia. Quest’ultima è di fondamentale importanza per studenti religiosi che in Italia andranno a occupare ruoli di rappresentanza e si troveranno a dover parlare in pubblico così come in contesti accademici e istituzionali. Dall’altro lato, l’insegnamento linguistico si accompagna necessariamente all’insegnamento della cultura italiana: poiché chiamati a rapportarsi ai fedeli e a conoscerne  problematiche, cultura e modo di vivere, uno dei principali bisogni degli studenti religiosi è quello di familiarizzare con le caratteristiche fondamentali della società italiana e dei fenomeni che caratterizzano il nostro Paese (i cambiamenti della famiglia italiana, il rapporto degli italiani con la Chiesa, i giovani e la Chiesa, la storia dello Stato del Vaticano ecc.).
L’intervento mira a descrivere le specificità degli studenti religiosi cattolici e le implicazioni didattiche, in termini di metodo e selezione/creazione dei materiali, che hanno portato alla pubblicazione di un manuale di italiano ad hoc: L’italiano della Chiesa B1+ (Hoepli). Saranno presentati testi e attività correlate estratti dal manuale, al fine di dare dimostrazione pratica di un’efficace proposta didattica.

Hoepli 
Relatori: 
Giulia Covarino - Insegnante di Italiano LS presso Università di Birmingham (Inghilterra)
Angela Madia - 
Docente di Italiano L2/LS presso Lingua Ideale. Centro di lingua e cultura italiana dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo

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