Settembre 2011 | Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792 Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni |
AUTORE: Scott Thornbury, Luke Meddings
TITOLO: Teaching Unplugged. Dogme in ELT
CITTÀ: Peaslake
EDITORE: Delta
ANNO: 2010
Nell’ambito cinematografico, il Dogme Approach invoca una scelta di set ‘genuini’; i registi sono esortati a evitare la ricostruzione di scenografie o paesaggi fittizi (alla Cinecittà) per disporre solo delle risorse che un certo luogo offre.
Thornbury e Meddings prendono ispirazione da questa corrente per invocare, in ambito glottodidattico, una metodologia che punti a sfruttare al massimo le risorse presenti in classe: le esperienze, i bisogni, gli interessi di insegnante e studenti. Riecheggia nella loro scelta il pensiero di Stevick, noto studioso dell’approccio umanistico (1980: 23; la traduzione è nostra): “Il successo dipende meno dai materiali, dalle tecniche, dalle analisi linguistiche, e più da quello che succede nelle persone e tra le persone presenti in classe”.
In luogo di testi astratti, Thornbury e Meddings auspicano si scelgano materiali che tocchino la vita dei partecipanti del corso; mentre l’insegnante, dal canto suo, è tenuto a mettere in atto tutte le dinamiche che potenziano lo scambio e il confronto.
Inoltre, a parere dei due, la riflessione sulla lingua non va applicata solo all’input, ma anche all’output: è il cosiddetto “gap noticing” di cui Thornbury, in particolare, vanta da tempo la fama di esperto.
Varie sono le attività didattiche proposte nel libro, volte a misurare la distanza tra la lingua prodotta dallo studente e la LS (lo stesso principio sta alla base di molte attività proposte, peraltro, in senso alla Dilit IH); un posto d’onore, tra tutte, lo meritano le attività di ricostruzione.
Nel complesso l’opera è ben costruita, ha una solida base teorica e si presta facilmente ad essere implementata nella classe di italiano LS.