“Modalità dell’atto del domandare nei seminari italiani”
Autore:
Questo saggio esamina la natura delle domande che nei seminari italiani vengono poste da docenti e discenti. L’autore parte dall’assunto che esista un’equazione fra l’attività didattica e il porre domande e tra la buona qualità di insegnamento e il porre domande stimolanti. Oltre a ciò, le domande rivelano il tipo di interazione intercorsa. Prosegue, poi, proponendo la definizione di seminario come evento comunicativo, cioè di un incontro condotto in piccoli gruppi di docenti e discenti, allo scopo di favorire la comprensione approfondita di un argomento e in cui la principale modalità di apprendimento sia la discussione piuttosto che l’insegnamento frontale. Nei seminari i processi cognitivi di livello alto (interpretazione, analisi, valutazione, costruzione di ipotesi) hanno la priorità; inoltre, l’obiettivo è l’addestramento allo studio a livello avanzato per raggiungere una ricerca originale unitamente a una compilazione critica. In questo contesto, dunque, hanno maggior peso didattico le strategie che incoraggiano l’autonomia dello studente e ne riconoscono la capacità critica. Le domande poste nei seminari sono state studiate in una varietà di aree disciplinari (conversazionale-antropologica, pragmatica, logica, linguistica, psicologica-.cognitiva), esaminate in base ai loro tratti sintattici e/o prosodici, classificate linguisticamente in categorie: 1. Domande canoniche caratterizzate da forma interrogativa; 2. Affermazioni contenenti un’informazione da confermare; 3. Forme imperativo-esortative con cui si chieda di produrre una risposta. Si individuano due “modi” caratterizzanti il “domandare”: a. orientamento comunicativo caratterizzato da distacco (ruotano attorno a una programmata assegnazione dei compiti agli studenti; ci sono turni lunghi e poche domande; si assista a una scarsa interazione), b. orientamento comunicativo caratterizzato da contatto (si pongono molte domande; si assiste a un’interazione con turni brevi, molto interattiva e dialogica). Il saggio conclude sostenendo che: le domande poste nei seminari rivelano un’interazione che cambia a seconda di parametri diversi; il discorso dei seminari è asimmetrico e tuttavia poggia su un preciso accordo tra le parti; l’autorità si esprime in molteplici modi (assegnazione dei turni di parola, controllo degli argomenti, porre domande); le domande poste dai docenti sono strumentali al controllo interazionale.
Keywords: