“Insegnare italiano come L2 e come LS: analogie e differenze teoriche e metodologice”
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Il volume che raccoglie questo saggio (cfr. apposita scheda) raccoglie lezioni accademiche tenute all’Università di Salerno e mirate agli studenti della Facoltà di Lingue visti sia come studenti, quindi interessati a migliorare la qualità del loro apprendimento, sia come potenziali docenti futuri di lingue straniere. Nel suo contributo, dopo un breve excursus storico sull’evoluzione sociolinguistica dell’italiano, Santipolo passa a trarne le implicazioni glottodidattiche, che non sono di poco conto considerato il fatto che molti studenti stranieri di italiano sono di origine dialettofona, o conoscono una lingua etnica fortemente ridotta sul piano delle varietà (ma sono convinti di “sapere l’italiano”), e molti studenti stranieri in Italia si trovano, in realtà, più spesso ad interagire in ambienti dialettofoni, caratterizzato da un codice ristretto, per usare la categoria resa celebre da Bernstein, e quindi sono esposti a poco italiano. Il saggio prosegue analizzando le differenze psico-affettive, funzionali e (socio)linguistiche di Italiano LS e L2, per trarre poi le conclusioni sul piano metodologico, da cui emerge secondo l’A. il fatto che, al di là della differenza dell’input su cui si costruisce l’acquisizione, sul piano della scelta delle attività didattiche le differenze sono più apparenti che reali. Il saggio è concluso non solo dalla tradizionale bibliografia (che raccoglie sia testi citati nel saggio che testi consigliati), ma anche da una importante sitografia ragionata che scheda ben sedici siti dedicati agli insegnanti di italiano sia LS sia L2.
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