“How are students engaged in subject learning through the foreign language? Activities for learning in a CLIL environment”

Partendo dalla considerazione che il CLIL è un concetto metodologico in quanto necessita di trovare soluzioni metodologiche per un apprendimento duplice, di contenuto e di lingua, l’autrice riporta i risultati di una ricerca, condotta dal Laboratorio CLIL dell’Università di Venezia, che si è focalizzata sul “task”, ossia su ciò che allo studente si chiede di fare con l’input fornito. In particolare il focus della ricerca è stato il “task as work-plan” in opposizione al “task as process”, vale a dire la pianificazione e gli scopi del compito piuttosto che lo svolgimento dello stesso da parte degli studenti. L’analisi dei tipi di task e della loro potenziale efficacia è stata condotta sui moduli progettati da insegnanti alla fine di un corso di formazione CLIL e in base a determinati parametri: input, condizioni (uso di L1/L2, modalità di lavoro in classe, ecc.), tipi di task, processi cognitivi attivati e prodotti finali previsti. Dai dati raccolti e dalle implicazioni dettagliatamente esposte, emergono tre importanti aspetti che l’autrice considera fondamentali per i progetti CLIL e per la formazione dei docenti CLIL: la dimensione cognitiva, la pianificazione dei task, la ricerca sui task. In particolare la conoscenza della metodologia basata sul task consentirebbe agli insegnanti di capire la relazione tra tipo e struttura del task e sviluppo della lingua, tra difficoltà del task (che si riferisce alle caratteristiche dello studente) e complessità del task (che riguarda l’input, la struttura del task, ecc.) e la loro influenza sulle risorse cognitive disponibili per usare la lingua per manipolare il contenuto. Tale conoscenza consentirebbe inoltre di ristabilire un certo equilibrio nello sviluppo delle abilità produttive orali e scritte.