L’italiano per lo studio e per il successo scolastico: la semplificazione dei testi
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Con questo contributo l’autrice propone una riflessione sui bisogni linguistici degli allievi stranieri nella scuola italiana. Mentre inizialmente lo studente straniero necessita di strumenti linguistici per la prima comunicazione, che gli consentano di interagire con i compagni, con le figure adulte e con un contesto scolastico a lui sconosciuto, in una seconda fase diventa prioritaria l’acquisizione della lingua dello studio, senza la quale sarà per lui impossibile leggere un libro di testo, svolgere un’attività, seguire una lezione. Le riflessioni dell’autrice pongono come uno dei fondamenti teorici gli studi di Cummins sui livelli linguistici, a partire dai quali si propone la progettazione di sillabi di italiano che, iniziando con attività comunicative cognitivamente poco esigenti e legate al contesto, conducano l’allievo a svolgere attività progressivamente slegate al contesto e più esigenti a livello cognitivo, come sono proprio le attività legate alle discipline scolastiche. Per realizzare questo percorso una parola-chiave è la “semplificazione” dei testi sia orali sia scritti. L’autrice propone una riflessione su queste tipologie testuali, che presentano caratteristiche proprie di una microlingua a basso grado di difficoltà e ad alto livello di divulgazione. Vengono inoltre esplicitate alcune parole-chiave, ossia alcuni elementi su cui lavorare, per la semplificazione dei testi. Riguardo ai testi orali, ad esempio risultano essenziali l’interazione, la contestualizzazione, la ridondanza, o la negoziazione dei significati, mentre per la semplificazione dei testi scritti è necessario fare attenzione a fattori come la densità informativa, l’impostazione grafica, la forma linguistica, gli elementi culturali. Il saggio di Luise costituisce un valido contributo al tema della lingua per lo studio, quanto mai dibattuto ed in piena evoluzione, evidenziando i punti di riferimento teorici, le riflessioni e le nozioni concettuali che possono favorire la ricerca comune di strategie da sperimentare.
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