Inglese. Regole e ragioni per l’uso

Malgrado il titolo richiami l’idea di un testo di linguistica, in realtà si tratta di un’opera prevalentemente glottodidattica, come attestato dalla prima sezione che si intitola “Grammatica: dalla linguistica all’apprendimento”. Anche i capitoli successivi focalizzano l’attenzione sulla grammatica, intesa come abilità da sviluppare; solo gli ultimi due capitoli sono di natura linguistica, sebbene con un interesse di natura acquisizionale. Il volume è interessante per docenti di lingua in quanto pone - in termini sia diacronici sia sincronici – il problema del concetto di “grammatica”, che in effetti ha cambiato natura più volte sia dal punto di vista linguistico sia da quello più strettamente glottodidattico. In particolare, è interessante la visione dell’apprendente di LS che diventa linguistica, costruendosi lentamente, e non sempre correttamene, una sua teoria grammaticale della lingua oggetto di apprendimento. Il fulcro della riflessione dell’A. è il concetto di Grammatica Pedagogica, rivolta da un lato all’utente ultimo, lo studente, dall’altro all’utente “strumentale”, l’insegnante, che accompagna l’apprendente nel suo percorso di esplorazione e costruzione della grammatica: “esplorazione” perché lo studente ha necessità di materiali didattici che gli mostrino la grammatica, da quelli più tradizionali alle grammatiche di riferimento più recenti, “creazione” nell’accezione sia del concetto di interlingua, sia nella realizzazione, ad esempio, delle grammatiche cobuild, rivolte agli studenti in un modello e agli insegnanti (o a studenti esperti, avanzati) secondo un altro modello. Le due sezioni che chiudono il volume mostrano i vari concetti di grammatica (o “grammatiche”, al plurale) in ordine ai verbi privi di accusativo in inglese e alla grammatica dei suoni, nella stessa lingua.