Giugno 2003 | Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792 Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni |
Da più di un anno faccio parte, in qualità di docente, del progetto, organizzato e gestito da alcuni Enti locali, per l’insegnamento dell’italiano come L2 rivolto agli immigrati, che sempre più numerosi si stabiliscono nel territorio dell’Empolese-Valdelsa (provincia di Firenze). Questo contributo vuole essere un’esposizione delle linee principali del progetto e della sua realizzazione nel corso del 2002.
L’immigrazione nell’Empolese-Valdelsa. Il rapido aumento di immigrati provenienti dai Paesi poveri nel territorio dell’Empolese-Valdelsa, registrato negli ultimi anni, ha evidenziato la necessità di incrementare e differenziare gli interventi, volti a fornire loro gli strumenti linguistici di base per una migliore fruizione dei servizi del territorio e un più rapido inserimento nel contesto socio-lavorativo.
Iniziamo ad inquadrare la questione con alcuni dati sull’immigrazione nel territorio. Di seguito una tabella che riepiloga (al 31.12.2000) la presenza di immigrati dai Paesi poveri nel territorio dell’Empolese-Valdelsa (i dati sono tratti da una ricerca condotta dall’Agenzia Formativa di Empoli nell’anno 2001):
Dei totali 5.060 immigrati nella zona, 2811 risultano essere di sesso maschile e 2.249 di sesso femminile.
Confrontando i dati della tabella con i dati sulle presenze nei corsi serali organizzati nella zona, è stato notato che alle principali nazionalità presenti nei comuni corrispondono i gruppi più numerosi di allievi nei corsi. Un’unica eccezione è rappresentata dalla collettività albanese, molto numerosa nel territorio ma non altrettanto nei corsi, probabilmente perché già in possesso di una discreta conoscenza dell’italiano.
Il progetto C.P.F. Coordinamento Proposte Formative
Preso atto di questa presenza sempre più numerosa e in stabilizzazione (lo dimostra l’incremento dei minori e delle donne) di cittadini stranieri adulti nel Circondario dell’Empolese-Valdelsa, è risultata evidente l’esigenza di investire in modo sempre più incisivo sull’insegnamento della lingua italiana, la cui conoscenza rappresenta per gli immigrati il principale strumento di integrazione. Gli Enti locali hanno avviato già dal 1999 un intervento di coordinamento delle attività formative rivolte a cittadini di origine straniera e ai loro figli. Il progetto C.P.F. del 2002 prevede una maggiore razionalizzazione dell’offerta formativa, anticipando nel territorio dell’Empolese-Valdelsa le trasformazioni attese dall’applicazione dell’Accordo Stato-Regioni del marzo 2000 sull’educazione degli adulti (EDA). Il progetto ha lo scopo di potenziare l’organizzazione e la funzionalità dei corsi, già attivi negli anni precedenti ma esclusivamente a livello di volontariato, e di intensificare il coordinamento fra gli Enti e le Agenzie della zona, impegnate in questo campo.
Le agenzie operanti sul territorio nell’insegnamento della lingua italiana sono attualmente di quattro tipi:
1. Le scuole pubbliche, all’interno delle quali è attivo dal 1997 un progetto di sostegno linguistico rivolto ai bambini immigrati.
2. Il Centro Territoriale Permanente per l’educazione degli adulti, che organizza corsi serali per l’ottenimento (da parte di adulti italiani e stranieri) delle licenze dell’obbligo.
3. L’Agenzia formativa Empolese-Valdelsa, che gestisce dal 1999 un progetto di insegnamento della lingua italiana in corsi serali, rivolti ad adulti stranieri residenti nei Comuni dell’Empolese-Valdelsa.
4. Le varie scuole di volontariato, attive da anni nel campo.
Per quanto riguarda gli interventi rivolti ad adulti, già dal 1999 l’Agenzia Formativa e il Centro Territoriale Permanente (CTP) collaborano strettamente per garantire un’offerta diversificata di proposte d’insegnamento dell’italiano come L2, che tenga conto delle diverse esigenze. L’accordo fra il CTP e l’Agenzia Formativa costituisce un primo passo in direzione della creazione di una rete fra i “comitati locali”, che avranno il compito di fornire risposte efficaci e differenziate ai molteplici bisogni.
Finalità e obiettivi
Il progetto ha le seguenti finalità:
- Fornire una competenza linguistica di base agli stranieri adulti presenti sul territorio per il raggiungimento di un migliore e più rapido inserimento nel contesto sociale.
- Facilitare la partecipazione degli adulti stranieri che, dopo aver acquisito una competenza linguistica di base, possono iscriversi ai corsi attivati nel Centro Territoriale Permanente, sia per il perfezionamento in alcune materie che per il conseguimento di licenze e diplomi.
- Agevolare la partecipazione di stranieri ai Corsi di formazione professionale organizzati dall’Agenzia Formativa del Circondario.
I punti fondamentali del progetto C.P.F.
Il progetto C.P.F. si articola nelle seguenti tipologie di intervento:
- Incremento dell’offerta dei corsi di lingua italiana e differenziazione degli orari
- Individuazione delle diverse esigenze dei gruppi di utenza
- Formazione per i docenti dei corsi
- Pubblicizzazione dei corsi
- Potenziamento del ruolo e dei compiti del Gruppo Elaborazione Didattica
- Individuazione di un referente per ciascuna sede dei corsi
- Elaborazione e raccolta di materiali
- Costante monitoraggio dei corsi
Incremento dell’offerta dei corsi di lingua italiana
Nel corso del 2002 sono stati attuati tre moduli di insegnamento della lingua italiana di durata variabile:
1. Primo modulo: 14 gennaio – 16 marzo (9 settimane)
2. Secondo modulo: 8 aprile – 24 maggio (7 settimane)
3. Terzo modulo: 21 ottobre – 30 novembre (6 settimane)
I corsi sono stati attivati in cinque Comuni del territorio:
· Empoli
· Fucecchio
· Cerreto Guidi
· Castelfiorentino
· Certaldo
Nel 2003 è in progetto l’avvio di una nuova sede dei corsi a Vinci.
I corsi sono stati tenuti per 4 ore settimanali, per un totale di 2200 ore, in orario serale e, in alcune sedi anche pomeridiano. A Fucecchio, per esempio è stato attivato un corso pomeridiano di due ore settimanali rivolto ad un’utenza esclusivamente femminile, in seguito ad una precisa richiesta di numerose donne che per motivi culturali preferivano frequentare un corso rivolto specificamente a loro ed in orario pre-serale.
Il primo anno di realizzazione del progetto (1999) ha visto un cospicuo numero di iscrizioni: 175 allievi. Nell’anno successivo il numero totale degli iscritti (con il termine “iscritti” si intendono tutti coloro che hanno frequentato i corsi almeno una volta) ha raggiunto le 547 unità. Il calcolo degli iscritti ai corsi del 2002 è attualmente in elaborazione.
Come prevedibile, il numero dei partecipanti ai moduli non è stato costante, ma ha avuto oscillazioni periodiche legate ai cicli lavorativi degli allievi, a pause imposte da esigenze di culto, ed addirittura alle condizioni metereologiche, visto che la maggior parte dei frequentanti non è munita di automobile. Moltissimi sono stati inoltre i casi di frequenza episodica e assai irregolare. Da un’indagine interna svolta relativamente ai corsi degli anni precedenti, è stato rilevato che la maggiore irregolarità nella frequenza si riscontra prevalentemente nel gruppo cinese, particolarmente numeroso nelle sedi di Cerreto Guidi e Fucecchio, e senegalese. Il primo perché vincolato ad impegni lavorativi che assorbono spesso l’intero arco della giornata, il secondo perché, soprattutto nelle sedi di Empoli e Fucecchio, trova impiego nelle vicine concerie di Santa Croce, con orari di lavoro proibitivi per frequentare corsi serali (molti devono alzarsi alle 4 del mattino).
La medesima ricerca ha rilevato che, per quanto riguarda gli anni 2000 e 2001, la frequenza è stata pari a circa il 50-60 % degli iscritti. Si è trattato prevalentemente di un’utenza giovane: oltre il 50 % dei frequentanti ha un’età compresa fra i 22 e i 35 anni. Il 59 % dei frequentanti era inoltre costituito da uomini.
Per quanto riguarda la provenienza, si è registrata la netta prevalenza di quattro nazionalità: albanese, cinese, marocchina e senegalese.
Nel 2002 l’attività didattica è stata organizzata mediante l’attivazione di gruppi classe guidati da un docente. Gli insegnanti coinvolti contemporaneamente nei corsi all’interno di ciascun modulo sono stati 25, suddivisi fra le varie sedi proporzionalmente al numero degli iscritti per sede. Le classi sono state il più possibile omogenee per livello iniziale di conoscenza della lingua, verificato tramite la somministrazione di un test d’ingresso, finalizzato sia a rilevare le conoscenze linguistiche pregresse, sia a fornire indicazioni per ricostruire il background socio-culturale degli iscritti.
Ovviamente, per quanto il test iniziale abbia aiutato a smistare i frequentanti nelle varie classi, è risultato spesso molto difficile formare classi omogenee, sia perché non è stato facile, attraverso un test di quindici minuti circa, stabilire le competenze linguistiche di una persona mai vista prima, sia perché il numero di insegnanti era talvolta inferiore al numero di classi da costituire. Come prevedibile, la difficoltà di stabilire il livello di competenza si è verificata soprattutto nel livello intermedio ed avanzato.
Per determinare il livello di competenza degli studenti, è stato ritenuto indispensabile inserire nel test una sezione mirata a rilevarne il percorso scolastico nel paese d’origine.
Individuazione delle diverse esigenze dei gruppi di utenza
Essendo il bacino di utenza dei corsi molto ampio e comprendendo centinaia di soggetti, sono stati individuati vari gruppi di utenti in base alle loro esigenze formative:
- Adulti che, senza essere in grado di seguire corsi giornalieri, o per maggiori difficoltà nella pratica della lingua italiana, vogliono accedere a corsi di lingua agili e di medio-breve durata che li mettano in grado di acquisire velocemente un grado di competenza comunicativa sufficiente a sopperire alle esigenze quotidiane e a decifrare segnali, avvisi, indicazioni per l’accesso ai servizi, etc.;
- Adulti interessati a conseguire crediti formativi e licenze di scuola dell’obbligo presso il CTP;
- Adulti interessati alla frequentazione dei corsi di formazione professionale organizzati dall’Agenzia Formativa.
Formazione per i docenti dei corsi
Nel 2002 è stato organizzato un corso di formazione per i docenti dei moduli attraverso incontri di 8 ore ciascuno a cadenza mensile. Il corso è stato in totale di 41 ore, suddivise in 22 ore di docenza tenuta da esperti in materia e 19 ore di confronto metodologico fra gli insegnanti e di verifica in itinere sull’andamento dei corsi. Lo scopo è stato quello di una riflessione comune sul tema dell’insegnamento dell’italiano L2, che consentisse a tutti i docenti - alcuni dei quali senza specifiche conoscenze di glottodidattica ma spinti dal desiderio di operare attivamente per l’integrazione degli immigrati nel territorio - di iniziare un percorso di formazione al fine di realizzare interventi didattici sempre più proficui e mirati. La partecipazione al corso è stata indispensabile e obbligatoria per l’insegnamento nei moduli.
Pubblicizzazione dei corsi
E’ stata attuata un’attività informativa sincronizzata tra Agenzia Formativa, CTP e URP[1]
dei Comuni interessati dal progetto, al fine di orientare i cittadini stranieri verso le molteplici offerte formative presentate dalle agenzie. La pubblicizzazione delle attività è avvenuta attraverso depliant e manifesti, tradotti nelle principali lingue parlate nel territorio (albanese, cinese, arabo e francese) ed è stata ripetuta all’inizio di ciascun modulo.
Potenziamento del ruolo e dei compiti del Gruppo Elaborazione Didattica
Nel 2001 era stato costituito un Gruppo Elaborazione Didattica, composto da 6 membri, con il compito di progettare e organizzare l’attività didattica e di elaborare materiali didattici, di verifica e di monitoraggio delle attività svolte nei vari moduli. Nel corso del 2002 il ruolo e i compiti del Gruppo Elaborazione Didattica sono stati potenziati attraverso l’aumento delle ore complessive di lavoro, in totale 240, da impiegare per organizzare dettagliatamente il lavoro delle varie sedi e per incontri di programmazione delle attività con i docenti dei moduli, suddivisi in base al livello della classe.
Il Gruppo Elaborazione Didattica ha inoltre svolto la supervisione del lavoro di ideazione e creazione di materiali didattici, durante le fasi di confronto metodologico fra i docenti, al fine di raccogliere strumenti e proposte di attività da utilizzarsi nei prossimi moduli (vedi elaborazione e raccolta di dati).
Individuazione di un referente per ciascuna sede dei corsi
Per ciascuna sede dei corsi è stato individuato un referente, un docente, cioè, che avesse compiti organizzativi e di coordinamento delle attività. I referenti disponevano di 15 ore aggiuntive per ciascun modulo (225 totali) da dedicare all’organizzazione delle attività e ai collegamenti con il Gruppo Elaborazione Didattica e con l’Agenzia Formativa. Questi incontri avevano lo scopo di mantenere costante il rapporto e lo scambio di informazioni fra le sedi dei moduli e l’organizzazione centrale; durante tali incontri venivano esposti i problemi e le difficoltà riscontrati nelle varie scuole e si elaboravano piani di intervento.
Elaborazione e raccolta di materiali
Presso l’Agenzia Formativa è stato creato e aggiornato un archivio cartaceo e bibliografico dei materiali didattici di volta in volta realizzati e/o acquistati. L’archivio ha lo scopo di servire come luogo di consultazione e aggiornamento per i docenti.
All’interno dei momenti formativi previsti per il confronto metodologico e con la supervisione del Gruppo Elaborazione Didattica, sono stati ideati e prodotti strumenti e materiali didattici suddivisi per livello di competenza in L2, e poi raccolti in un libro (non destinato ad una pubblicazione ufficiale) che mira a fornire una guida ai docenti meno esperti e a rendere tali materiali concretamente fruibili da parte di tutti i docenti dei corsi.
Costante monitoraggio dei corsi
I corsi sono stati costantemente monitorati durante tutto l’arco dell’anno. Il monitoraggio è stato sia quantitativo che qualitativo.
MONITORAGGIO QUANTITATIVO: per rilevare il numero e la tipologia (per genere, età, provenienza, ecc.) di coloro che hanno frequentato i corsi e per osservare l’intensità e l’andamento della frequenza all’interno dei tre moduli.
MONITORAGGIO QUALITATIVO: per rilevare la qualità dell’attività didattica è stato sperimentato un nuovo strumento: il diario di lavoro. Il diario è composto da quattro sezioni che prima e durante ciascuna lezione il docente deve compilare :
1. programmazione prevista
2. attività effettuata
3. modalità e strumenti di lavoro
4. risposta (interesse e reazioni) degli studenti.
Questo strumento ha lo scopo di costringere il docente a riflettere sulla programmazione delle singole lezioni e sulle attività effettivamente realizzate in classe e di registrare le reazioni degli studenti nei confronti delle attività proposte. In tal modo, alla fine del corso il docente può riesaminare le varie tappe percorse all’interno del modulo e valutare l’efficacia dei materiali sperimentati, delle tecniche e dei metodi adottati.
Inizialmente, durante un incontro di programmazione tra i docenti, era stato proposto di registrare alcune lezioni nella fase iniziale, intermedia e finale del modulo, per monitorare le fasi di interlingua degli studenti e il livello di apprendimento dei singoli discenti durante l’anno. Tuttavia, non è stato possibile effettuare concretamente tale iniziativa, sia per difficoltà oggettive di realizzazione sia, e soprattutto, per timore che gli immigrati potessero innalzare un filtro affettivo che avrebbe compromesso l’efficacia delle lezioni.
[1] L’URP è l'Ufficio Relazioni con il Pubblico. Ad Empoli è stato istituito nel giugno 1997 dall'Amministrazione Comunale con l'obiettivo di realizzare un punto di contatto privilegiato tra l'istituzione e i cittadini. All'Urp sono state attribuite, già dal momento della sua attivazione, funzioni di comunicazione e informazione relative alle attività dell'Amministrazione Comunale e la gestione di tutti gli strumenti disponibili, dal notiziario alle altre forme su carta stampata, dai media alla gestione della Rete Civica. L’URP è una struttura complessa in grado di comunicare con l'esterno e con l'interno dell'Ente attraverso un'attività di back office, volta a raccogliere, ordinare, trattare, archiviare e aggiornare le notizie, e un'attività di front office che offre l'informazione, ascolta il cittadino, verifica il gradimento dell'utente.
Inoltre sono stati così trasferiti all'URP servizi in altro modo difficilmente accessibili per i cittadini (certificazioni anagrafiche e di stato civile, carte di identità, licenze di pesca,...).