Giugno 2008  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Formazione, qualità e certificazioni nell'insegnamento delle lingue straniere. Sintesi del convegno internazionale di Siena (4-5/2/2008) di Roberto Tommassetti

ABSTRACT

Nell’ambito del processo di allineamento, che riguarda anche l’insegnamento-apprendimento delle lingue in Europa, le politiche e le iniziative proposte per la formazione dei docenti di lingua straniera rappresentano piani importanti di discussione, in cui evidenziare tendenze comuni e differenze, specificità e omogeneità, che possano far rinvenire, aldilà delle innegabili diversità culturali e esperienziali delle tradizioni didattiche, tratti comuni che permettano di “parlare una stessa lingua”, anche sul piano della formazione dei docenti. Il Convegno ha rappresentato un momento centrale nell’avvio di un processo che coinvolge profondamente gli attori della formazione per l’insegnamento linguistico in Europa.

 

 

1. COORDINATE E SOMMARIO DELLA CONFERENZA: GLI OBIETTIVI

 

La conferenza, organizzata a Siena il 4-5 febbraio 2008 con il patrocinio dell’Università per Stranieri e a cura del Centro di Certificazione di competenza nella Didattica dell’ Italiano a Stranieri DITALS, si è caratterizzata nel suo insieme per l’ampio profilo internazionale dei relatori e per il valore delle esperienze emerse e descritte nel settore della Formazione degli Insegnanti di Lingue Straniere (FLTT). I partecipanti provenivano infatti da diversi Paesi e culture, per la gran parte europei e rappresentavano diversi approcci, temperamenti e tradizioni nell’insegnamento delle lingue straniere. In questo senso e molto sommariamente si può dire che il Meeting ha rappresentato:

 

  • un’occasione per mettere a confronto esperienze, tradizioni e comportamenti didattici diversi;

  • un terreno comune per discutere dell’insegnamento delle lingue straniere;

  • un modo per conoscere e comprendere la diversità nelle strategie e nelle prospettive professionali a proposito dell’insegnamento delle lingue straniere;

  • un’ottima opportunità per riconoscere, verificare e riconfermare tendenze e strategie comuni nell’ambito delle politiche linguistiche europee e insieme per riflettere sugli effetti e le implicazioni occorse nei sistemi educativi interni ai diversi Stati;

  • un luogo, uno spazio fisico per analizzare e valutare le differenze nelle valutazioni e nelle certificazioni di qualità in questo campo.

 

E’ risultato infatti ben chiaro fin dall’inizio del convegno, che l’incontro avrebbe rappresentato un terreno di lavoro ideale per discutere, analizzare e valutare come l’insegnamento delle lingue straniere e la formazione dei docenti possano tentare di trovare binari paralleli e convergenti, nel contemporaneo rispetto della diversità relativa ad attitudini e autonomia professionali, sul piano individuale e nazionale.

 

 

2. L’EVENTO

 

GIORNO 1:

Dopo il saluto delle autorità, tra cui quello di MASSIMO VEDOVELLI (Rettore dell’Università per Stranieri di Siena), la presentazione degli interventi è cominciata con la sezione “LA FORMAZIONE DEI DOCENTI IN EUROPA”, coordinata da MONICA BARNI, Direttore del Centro Certificatorio CILS dell’Università per Stranieri di Siena.

La prima presentazione è stata quella di MARTINA NÍ CHEALLAIGH (Commissione Europea, Bruxelles), che ha evidenziato con chiarezza il ruolo della Commissione Europea nella Formazione dei Docenti di Lingue Straniere. E’ stato sottolineata infatti in modo evidente la necessità di fornire nuove competenze e mansioni sia nella formazione iniziale che “in servizio”, alla luce delle recenti dichiarazioni europee, tra cui la Comunicazione della Commissione al Consiglio “ Migliorare la Qualità della Formazione dei Docenti” e le Conclusioni del Consiglio stesso, dello scorso dicembre 20072.

Gli Stati membri presentano caratteristiche e sistemi diversi ma sfide comuni da fronteggiare”: questo concetto è affiorato chiaramente nelle parole di SHIRLEY LAWES (Università di Londra, Regno Unito), che ha posto alcune questioni critiche riguardo “CHI?” e “COME?” raggiungere questi obiettivi comuni, considerando a un tempo i limiti e le opportunità.

TERRY LAMB (Università di Sheffield, Regno Unito) dal canto suo ha basato il suo ricco e coinvolgente intervento sugli argomenti già emersi e discussi nel Congresso mondiale AILA3, tenutosi a Singapore nel 2002, sull’autonomia degli apprendenti e dei docenti, e ancora in Europal4, un progetto europeo che sta attualmente esplorando le modalità di sostegno e formazione per gli insegnanti di lingue straniere. Il tema fondante consiste a suo avviso nel raggiungere una “pedagogia dell’autonomia”, che possa sviluppare “L’autonomia di docenti e apprendenti: due facce della stessa medaglia”.

PIERANGELA DIADORI (Università per Stranieri di Siena, Direttore del Centro DITALS) ha presieduto la seconda sessione dal titolo “PROGETTI EUROPEI”, aperta da DAVID NEWBY (Università di Graz, Austria) che ha illustrato gli elementi di base di EPOSTL (il Portfolio Europeo per Insegnanti di Lingue in Formazione), un documento per la formazione iniziale dei docenti che invita a riflettere sulla competenza didattica e sulle abilità necessarie per insegnare le lingue straniere. Questo importante documento è stato realizzato e proposto dal Centro Europeo per le Lingue Moderne (ECML), un’emanazione del Consiglio d’Europa con sede a Graz, con la partecipazione di un team internazionale di formatori dei docenti, provenienti da Armenia, Austria, Norvegia, Polonia e Regno Unito, che comprende, tra gli altri, David Newby, Barry Jones e Hanna Komorowska che hanno preso parte ai lavori del Convegno5.

L’intervento di RICHARD ROSSNER (EAQUALS, l’Associazione Europea per la Qualità nei Servizi Linguistici, Cambridge, Regno Unito)6 ha richiamato l’attenzione sullo strumento-chiave di EAQUALS, una griglia a sei livelli ideata per aiutare nella valutazione dei diversi profili professionali dei docenti di Lingue straniere, divisi in quattro aree principali: Lingua, Qualificazioni, Competenze di base e Abilità supplementari.

HANNA KOMOROWSKA (Università di Varsavia, Polonia) ha sottolineato le ricadute concrete dei progetti europei sull’insegnamento delle Lingue straniere nei Paesi nuovi membri dell’Unione Europea, in particolare nei curricoli formativi dei Paesi dell’Est dell’Europa. E’ emerso che strumenti quali il Portfolio Europeo per le Lingue (ELP)7, il Label Europeo per le Lingue e nel contempo le richieste e i bisogni degli apprendenti meritano una riflessione approfondita su vantaggi e svantaggi di una relazione dialettica a volte critica ma sempre stimolante.

ANCA-MARIANA PEGULESCU (Rappresentante del Ministero dell’Istruzione, Romania) ha chiuso questa sessione, auspicando strategie di integrazione per le abilità nell’insegnamento delle Lingue, di cui l’attività dell’Associazione Romena Mentor (AsMeRo)8 vuole costituire una base di partenza importante per la formazione condivisa degli allievi-insegnanti.

I lavori del pomeriggio si sono aperti con la sessione “INGLESE COME LINGUA STRANIERA”, coordinata da STEFANIA D’OTTAVI (Università per Stranieri, Siena). BRIAN TOMLINSON (Università di Leeds, Regno Unito) ha richiamato l’attenzione dei presenti sull’importanza della formazione e della maturità professionale e personale dei docenti, su quanto essi debbono ESSERE o POSSEDERE in relazione alle loro rispettive competenze teoriche e pratico-operative. L’intervento ha mostrato poi un modello di corso “ideale” per la formazione all’insegnamento linguistico.

NICK CHARGE (Certificazione ESOL – Cambridge, Regno Unito, http://www.cambridgeesol.org) ha proseguito la sessione “inglese”, mostrando in dettaglio l’approccio Cambridge ESOL, con una panoramica sulle Certificazioni per l’Insegnamento dell’Inglese come Lingua Straniera offerte dal gruppo Cambridge ESOL (CELTA, DELTA, TKT), i piani di sviluppo per il 2008, che includono la revisione del sillabo DELTA e alcune integrazioni al “pacchetto TKT” per gli esami di certificazione. MARGARET FOWLER (British Council, Milano, Italia) ha concluso questa sezione evidenziando la prospettiva del British Council nella formazione iniziale e in servizio dei docenti di Inglese in Italia e nel resto del mondo.

La sessione “ITALIANO COME SECONDA LINGUA” è stata coordinata da ANDREA VILLARINI (Università per Stranieri, Siena) che ha presentato gli interventi di alcuni “colleghi” esperti in didattica dell’Italiano a stranieri. PIERANGELA DIADORI (Università per Stranieri, Direttore del Centro DITALS, Siena) ha illustrato lo “stato dell’arte” nella formazione dei docenti di Italiano come Lingua Straniera, dopo un’interessante digressione sull’evoluzione e i cambiamenti occorsi nell’insegnamento-apprendimento della lingua italiana nel tempo. A partire dalla prospettiva tradizionalmente “culturale” della nostra lingua nel XVI secolo, attraverso i secoli fino all’Unificazione Nazionale del Paese (1861) e di lì alle condizioni attuali della lingua Italiana nel “mercato delle lingue”: una panoramica sulle istituzioni principali coinvolte, gli attuali percorsi formativi divisi per “profilo” di apprendenti e i correlati progetti formativi per docenti, dai corsi ai master accademici, alle certificazioni di competenza.

DONATELLA TRONCARELLI (Università per Stranieri, Siena) ha proseguito con il ruolo tradizionale dell’ateneo senese per la formazione dei docenti di Italiano come Lingua Seconda o Straniera, fornendo un quadro dettagliato dell’offerta formativa: dai corsi di laurea alle certificazioni di competenza (DITALS); dai corsi di dottorato di ricerca ai master post lauream, offerti sia nella formazione tradizionale “in presenza” che “a distanza”, o ancora nella modalità “mista”, attraverso il Centro FAST dell’Università, di cui la Troncarelli è Direttore.

ROBERTO DOLCI (Università per Stranieri, Perugia) ha illustrato il ruolo dell’Ateneo di Perugia nell’insegnamento dell’Italiano agli stranieri e nella formazione dei docenti sul piano della competenza e delle qualità professionali, rivolto alla didattica linguistica e culturale attraverso la ricca offerta formativa della famosa università di cui fa parte.

La parallela attività di Ca’ Foscari è stata esaustivamente esposta da GRAZIANO SERRAGIOTTO (Università “Ca’ Foscari”, Venezia). Le offerte formative per studenti e docenti di Italiano per Stranieri di questo prestigioso ateneo, sono emerse nel corso del contributo che ha sottolineato le caratteristiche principali e le specificità di Ca’ Foscari, che oltre a offrire per prima master e formazione a distanza, è anche ente erogatore dell’altra Certificazione di Competenza didattica per l’Italiano L2/LS (CEDILS), riconosciuta dalle istituzioni statali italiane. COSIMO SCAGLIOSO (Università per Stranieri, Siena) ha chiuso gli interventi della prima giornata dei lavori del Convegno TQAC, illustrando la politica istituzionale e nazionale in Italia per la formazione dei docenti di italiano per stranieri, evidenziandone innegabili carenze e criticità, in una prospettiva cronologica, sul piano delle riforme realizzate, della normativa e dei problemi attuali, delle prospettive e delle sfide future che, auspicabilmente in un futuro non troppo lontano, potranno permettere alla Lingua Italiana per Stranieri di essere a tutti gli effetti materia di insegnamento scolastico9.

 

GIORNO 2

I lavori del secondo giorno si sono aperti con la sessione SPAGNOLO COME LINGUA STRANIERA con il coordinamento di BEATRICE GARZELLI (Università per Stranieri, Siena). Il primo intervento è stato presentato da ANA ISABEL BLANCO GADAÑÓN (Università Antonio de Nebrija, Madrid, Spagna ) sullo “stato dell’arte” della lingua spagnola (una delle più diffuse e insegnate nel mondo): si è parlato delle offerte didattiche attuali, che vanno dall’ambito accademico a quello degli affari, delle differenze sul piano dei programmi di studio, dei sillabi e delle tipolgie di corso, oltre che della formazione dei docenti e delle relative certificazioni, nel quadro attuale e in prospettiva. Sulla stessa linea, ELENA VERDIA (Istituto Cervantes, Madrid, Spagna) ha puntato l’attenzione del pubblico sulle diverse tipologie di programmi di formazione per docenti che l’Istituto Cervantes propone, offrendo anche, insieme ad una panoramica dei 15 anni di vita del’Istituto, informazioni su esperienze passate, prospettive attuali e future.

La sezione dedicata al TEDESCO COME LINGUA STRANIERA, coordinata da CLAUDIA BUFFAGNI (Università per Stranieri, Siena), è cominciata con l’interessante intervento di JORGE ROCHE (Università di Monaco, Gemania) evidentemente teso a fare chiarezza sul ruolo del cosiddetto “Management di Qualità” nella formazione dei docenti. L’intervento si basava su un progetto-pilota tedesco-ungherese gestito dal Ministero dell’Istruzione ungherese e da un’AgenzIa tedesca per l’Istruzione all’estero (ZfA). MARIANNE HEPP (Università di Pisa) ha fatto il punto da parte sua sugli ultimi dieci anni di formazione dei docenti in Italia e i relativi mutamenti al riguardo degli enti formativi istituzionali quali le SSIS (Scuole Superiori di Insegnamento Secondario) e lo staff dei docenti di pertinenza. Nello stesso tempo l’intervento ha cercato di far luce sulle prospettive future dell’insegnamento del Tedesco come LS in Italia. ULRIKE TIETZE (Goethe Institut, Roma) ha terminato il quadro dell’insegnamento della lingua tedesca in Italia e nel mondo illustrando il ruolo importante del prestigioso Goethe Institut, realizzato anche attraverso programmi formativi differenziati, basati sui progetti recenti di CLIL, formazione a distanza e in blended learning, attraverso l’uso delle Nuove Tecnologie.

Le sessioni pomeridiane del secondo giorno, si sono inaugurate con il coordinamento di JONATHAN MERLO (Università per Stranieri, Siena) e con la sezione FRANCESE COME SECONDA LINGUA, il cui interevnto iniziale è stato quello di OLGA GALATANU (Università di Nantes, Francia), che ha illustrato lo “Stato dell’Arte” del Francese come LS e L2. Il ruolo importante degli Istituti dell’Università nella Formazione dei Docenti (IUFM) ha sostituito i maîtrises in Francese come Lingua Straniera con i nuovi Master, con nuovi contenuti e obiettivi, grazie anche al sistema innovativo realizzato dall’Università di Nantes. VALERIE LEMEUNIER (CIEP, Sèvres, Francia) ha parlato nell’ intervento successivo del ruolo specifico di alcune istituzioni, quali il CIEP, nella formazione iniziale e in servizio dei docenti di Francese come Lingua Straniera, attraverso percorsi specifici e seminari (BELC, PRO FLE), basati sull’apprendimento a distanza. BARRY JONES (Università di Cambridge, Regno Unito) ha mostrato la sua interessante esperienza in una presentazione molto pratica e dettagliata sulla collaborazione realizzata tra scuole e università per la formazione dei docenti di lingua francese nel Regno Unito. Nella presentazione è emerso chiaramente il ruolo importante svolto dagli insegnanti della scuola primaria e secondaria e del percorso seguito per raggiungere lo status di Insegnanti Qualificati del Regno Unito. BERNARD CLAUDE MICAUD (Istituto Francese di Firenze) ha chiuso la sezione francese, descrivendo la costituzione di una rete culturale francese di sostegno all’opera degli insegnanti di lingua francese in Italia in un quadro di azione comune, diretto a livello ministeriale dai progetti di cooperazione istituzionale e reciproca Francia-Italia.

L’ultima sessione del convegno, dal titolo ALTRE LINGUE e coordinata da LETIZIA VIGNOZZI (Università per Stranieri, Siena), si è aperta con il contributo di BIRGIT LIJMBACK e BERNA DE BOER nel campo degli studi linguistici della lingua olandese: secondo le relatrici lo “stato dell’arte” e soprattutto le prospettive future per la diffusione dell’insegnamento-apprendimento di questa lingua, si legano ai programmi di formazione e alla delineazione di competenze professionali dei docenti, in una visione condivisa e comune. GEORGIOS YPSILANDIS (Università di Salonicco, Grecia), parlando della didattica online applicata alla formazione e all’apprendimento dei docenti di lingua straniera, ha offerto un approfondimento concreto e chiaro della progettazione e della realizzazione di un corso di formazione per docenti di lingua greca come LS, mostrando strategie didattiche concrete, materiali, contenuti e supporti informativi proposti all’interno dei corsi. E’ seguito l’intervento di FIDEL CAKMAK (Università di Mersin, Turchia), che ha illustrato la situazione della formazione dei docenti di lingua turca come LS, evidenziando nel contempo le particolari condizioni della Turchia, candidato “storico” all’Unione Europea, a partire dalle prospettive della recente Riforma dell’Educazione (2005) e dall’opera delle principali istituzioni deputate alla supervisione dell’insegnamento linguistico, fino a delineare un quadro di prossime sfide e obiettivi da raggiungere.

L’ultima presentazione, eseguita da MARCO BOELLA (Università di Torino) sulla didattica dell’Arabo come lingua straniera in Italia, si è concentrata sulla particolare situazione di una lingua ampiamente diffusa in molti paesi del mondo, non supportata però adeguatamente da una tradizione di insegnamento come lingua straniera e che come tale richiede un ruolo diverso per il futuro e una maggiore estensione di strumenti e professionisti che si dedichino al suo insegnamento nel mondo.

 

 

3. CONCLUSIONI: I RISULTATI

 

A chiusura dei lavori i relatori e tutti I partecipanti alla Conferenza hanno riaffermato la loro volontà e il loro impegno a procedere in un cammino comune e condiviso nella realizzazione dei programmi di formazione per la didattica delle lingue straniere, pur seguendo diverse strategie di “allineamento”. Comunicare e confrontare in modo trasparente le rispettive strategie e gli approcci, attraverso scambi e convenzioni di ricerca comune in questo ambito; importanti documenti quali il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue10, il Portfolio Europeo per le Lingue ma anche i più recenti PROFILE e EPOSTL e più in generale tanta parte della normativa europea in questo settore, sono sintomi di una più generale volontà politica di avvicinamento e partecipazione reciproca alla cittadinanza europea, che si basa anche sulle diversità linguistiche e culturali, che vogliono essere riconosciute e rispettate, attraverso la diffusione e l’insegnamento delle rispettive identità. Queste differenze e specificità sono emerse chiaramente nel Convegno, che ha mostrato però anche l’interesse per la scoperta reciproca che si traduce in arricchimento, se legato all’impegno ad una cooperazione onesta e trasparente, a cercare buone pratiche comuni da far conoscere e da verificare. In questo quadro di avvicinamento, il concetto di “autonomia” dell’insegnamento è stato confermato e anzi rafforzato come parola-chiave per il rispetto delle diverse identità e tradizioni linguistico-culturali, che riguardano anche l’insegnamento e l’apprendimento linguistico, la formazione dei professionisti della diffusione della lingua e tutto il quadro di riferimento di cui tali soggetti e oggetti fanno parte.

I partecipanti, insieme al Comitato scientifico e organizzativo diretto da Pierangela Diadori, hanno convenuto di incontrarsi di nuovo per ragguagli e aggiornamenti sulle loro ricerche e attività in una nuova Conferenza prevista per il prossimo febbraio 2009.

 

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E IN RETE

 

CONSIGLIO D’EUROPA, 2001, Common European Framework of Reference for Languages: Learning, teaching, assessment, Cambridge University Press, Cambridge (trad. it. Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione, Oxford- La Nuova Italia, Firenze,2002) http://culture2.coe.int/portfolio//documents/0521803136txt.pdf

 

DIADORI P. cur., collana di volumi editi dal 2002 al 2008: “La DITALS Risponde 1”, “La DITALS Risponde 2”, “La DITALS Risponde 3”, “La DITALS Risponde 1-2”, “La DITALS Risponde 4”, “La DITALS Risponde 5” Guerra, Perugina

 

KELLY M., GRENFELL M., 2004, European Profile for Language Teacher EducationA Frame of Reference, University of Southampton, Southampton http://www.lang.soton.ac.uk/profile

 

LAMB, T.E., REINDERS, H. (eds), 2008, Learner and teacher autonomy: concepts, realities, and responses, John Benjamin, Amsterdam

 

NEWBY D. et al., 2005, European Portfolio for Student Teachers of Languages – A Reflection Tool for Language Teacher Education, European Centre for Modern Languages, Graz http://www.ecml.at/mtp2/FTE/

 

http://www.aila2008.org

 

http://www.cambridgeesol.org

 

http://www.coe.int/t/dg4/Portfolio/Default.asp?L=E&M=/main_pages/welcome.html (ELP - European Language Portfolio)

 

http://www.eagle-project.eu

 

http://www.eaquals.org

 

http:/www.ecml.at

 

http://ec.europa.eu/education/policies/lang/key/studies_en.html

 

 

http://www.euro-pal.net

 

 

 

 

1 Per il programma, il calendario dettagliato dell’evento e i relatori intervenuti, si visiti il sito web dell’Università per Stranieri di Siena http://www.unistrasi.it . Si veda anche il volume della collana Diadori P. “LA DITALS RISPONDE” di prossima uscita, dedicato agli interventi dei relatori del Convegno TQAC, pubblicati in lingua italiana sul volume.

2 Si veda (COM (2007) 392) in http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2007:0392:FIN:IT:PDF

Si veda anche http://ec.europa.eu/education/policies/lang/key/studies_en.html (studi promossi dalla Commissione Europea sull’apprendimento e l’insegnamento delle lingue moderne)

5 Oltre a questo importante documento Newby et alii, 2005, di cui già esistono versioni in diverse lingue dell’UE, tra cui ricordiamo la versione italiana di Diadori 2008, si deve almeno menzionare un altro recente documento emesso dal Consiglio d’Europa per il tramite di illustri esponenti e collaboratori Kelly, Grenfell et alii, 2003.

6 Si visiti http://www.eaquals.org per conoscere l’attività di questa importante associazione che si occupa di qualità dei servizi linguistici

7 “Portfolio per le lingue” (European Language Portfolio – ELP)

9 Si ricorda che nel 2007-2008 è stata istituita per la prima volta una SSIS di Italiano lingua Seconda per la Regione Veneto, proprio in seno all’università Ca’ Foscari, ma che a questa non corrisponde un’ effettiva classe di concorso per l’inserimento nella scuola pubblica

10 Consiglio D’Europa, 2002

 

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