Aprile 2004  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Power Point: uno stimolo in più per la produzione scritta di Piera Buono

Premessa: La difficoltà di scrivere

Insegnare una lingua straniera presenta grandi sfide. Una tra le principali, se non la più importante, è quella di vincere la mancanza di motivazione di molti allievi, soprattutto gli adolescenti, nello scrivere una lingua che non è la propria. La caduta della motivazione può essere aggravata dai continui insuccessi: di fronte ad una produzione scritta valutata in modo negativo, spesso l’adolescente innalza un filtro affettivo che poi diventa arduo da abbattere.
Quante volte capita nella prassi quotidiana, dopo aver assegnato una traccia da svolgere, di vedere un ragazzo che fissa il foglio bianco senza sapere da dove cominciare? Per questi alunni esercitarsi in una produzione scritta è una vera e propria tortura che porta a scrivere e a cancellare continuamente, senza arrivare ad una conclusione. Non è facile motivare alla scrittura con i mezzi tradizionali, quali carta e penna: sono più numerose le ore che un adolescente trascorre davanti ad un computer che quelle che passa con un libro (in questo caso magari il più delle volte solo se costretto dagli adulti). Da qui la necessità di fare del computer un alleato del docente e non un nemico, proponendo attività che comportino l’interazione col mezzo.
Power Point è lo strumento ideale in questo senso. È possibile, combinando le potenzialità di Power Point con la duttilità e la facilità d’uso di Word, elaborare dei percorsi che stimolino gli allievi ad esercitarsi nella produzione scritta.

Il progetto

1. Le coordinate
Presentiamo una proposta didattica elaborata nella scuola media “Leonardo da Vinci” di Bogotà nell’anno scolastico 2000/2001.

Gli obiettivi del progetto:

  • presentare un’attività generalmente considerata difficile o noiosa in modo piacevole e divertente;
  • vincere la paura del foglio bianco;
  • migliorare l’autostima;
  • fornire esempi semplici di testi scritti con cui lo studente possa familiarizzare;
  • facilitare il processo di scrittura , offrendo una struttura da completare in base alle istruzioni;
  • guidare l’allievo a costruire un testo, rispettandone la tipologia, lo scopo, il destinatario;
  • permettere all’allievo di operare delle scelte personali;
  • arricchire il lessico di base e utilizzarlo in modo adeguato.

2. La realizzazione

2.1. Scelta della tipologia testuale ed elaborazione dell’organigramma
Una volta individuato il tipo di testo sul quale far lavorare gli studenti (per gli alunni di scuola media si può operare una scelta tra: la lettera, il diario, la relazione, il tema storico, la descrizione, la parafrasi, la cronaca, il riassunto), si è steso un organigramma, vale a dire una scansione delle unità che compongono il testo1.
Presentiamo un organigramma relativo alla tipologia testuale “diario”:

2.2. Lo studente dialoga con Power Point e Word

Ad ogni voce dell’organigramma è corrisposta una diapositiva animata, in cui il testo si andava ad accompagnare ad immagini, colori e suoni (è possibile pensare anche a collegamenti ipertestuali a files o programmi, o a siti selezionati dal docente).

Il percorso è flessibile: in ogni momento lo studente aveva la possibilità di tornare indietro, di soffermarsi su punti lasciati in sospeso, di consultare il dizionario (vedi l’iconcina con il libro aperto e il punto di domanda verde). Il dizionario é consultabile in ogni momento poiché appare come ipervincolo e contiene il lessico specifico relativo alla tipologia testuale prescelta.

L’utente era inoltre chiamato a dialogare con un file Word: nel quale gli veniva presentata una struttura da completare.
L’interazione tra Power Point e Word è intenzionale: l’impatto con l’attività di scrittura è ammorbidito: se da un lato l’attenzione è catturata mediante le immagini e i suoni, dall’altro la difficoltà a produrre è limitata alla selezione di alternative.
In altre parole, Power Point costituiva una presentazione articolata della tipologia testuale con le relative spiegazioni; Word invece permetteva all’allievo di costruire il proprio testo, completando uno schema precostituito dall’insegnante. Facciamo un esempio.

Cliccando sulla parola “data” nella diapositiva qui sopra, agli studenti appariva una nuova diapositiva in cui era spiegato:

Indica luogo (facoltativo), giorno, mese, anno in cui è stato scritto il diario e si colloca in alto a destra.

Gli studenti era dunque tenuti ad aprire il file Word e a scrivere la data, seguendo le istruzioni ricevute:

La stessa procedura è valsa per ogni altra unità testuale. Così per “la formula di apertura”:

Comprende il nome del destinatario ( immaginario ). Si mette un piú in basso a sinistra, . Scegli tra quelle che ti vengono proposte:

  • Caro diaro
  • Caro amico
  • Caro…….( nome persona)

Per l’ “Introduzione”:

Inizia con la lettera minuscola e comprende alcune frasi in cui si presenta l’argomento di cui si parlerà.

  • Oggi è stata una giornata particolarmente difficile per me. Ora ti racconto cosa è successo
  • Stamattina mi sono alzato e non mi sentivo bene. Che spavento !
  • Adesso che è tutto passato, posso tirare un sospiro di sollievo. Ma che paura ho avuto oggi !
  • Quante emozioni , oggi ! Ora te le racconto.
  • Finalmente è finita ! Una giornata proprio da dimenticare !

Per lo “Svolgimento”:

è la parte centrale in cui si espongono azioni, fatti e riflessioni , utilizzando un linguaggio familiare, con abbreviazioni , ripetizioni, senza curare eccessivamente lo stile.

  • Sono stato male tutta la notte. Un mal di pancia che non ti dico ! Non ho potuto riposare per niente. Appena sveglio, la mamma ha chiamato il medico....
  • Come tutti i giorni mi sono preparato per andare a scuola. Ma ho perso l’autobus e sono arrivato in ritardo. Accidenti proprio oggi che c’era la verifica ! L’insegnante mi ha accolto con un bel rimprovero e non ho avuto il tempo di ripassare un bel niente, anzi…. Ho avuto meno tempo dei miei compagni ! Che ingiustizia !....
  • Come ti avevo preannunciato, oggi era il gran giorno, quello della gita scolastica ! Da tempo mi ero preparato con i miei amici, tutto deciso, dovevamo divertirci ! Alla prima sosta, siamo scesi tutti felici , per comprare qualcosa da mangiare. Che noia i proff con le loro raccomandazioni ! Ma, usciti dal bagno, ci aspettava una bella sorpresa: il bus era già andato via ! ....
  • Il mio primo appuntamento con una ragazza/ un ragazzo. Beh, non si può parlare di un vero e proprio appuntamento, ma per la prima volta dovevo studiare con un compagno di sesso diverso. Aggiungi che, come ben sai, non mi dispiace per niente !!! Che emozione !
    Mi sono preparato/a di tutto punto. Un bel bagno, capelli in ordine, il vestito adatto. Ma… non ho calcolato che...

Per la “Conclusione”:

Comprende una frase in cui sintetizzi il tuo stato d’animo.

  • Grazie al cielo, la giornata è finita !
  • Tutto è bene quel che finisce bene, anche questo è passato !
  • Ancora una volta me la sono cavata, grazie a ….un pizzico di fortuna
  • Per oggi è tutto, mi sa che è meglio andare a dormire.
  • Uffa, che fatica, ti lascio in pace, dai…Grazie per avermi ascoltato

Per la “Formula di chiusura”:

Comprende le formule di saluto

  • A presto !
  • Ciao
  • A domani !
  • A dopov
  • Alla prossima !

E quindi la “Firma”:

È il nome di chi scrive il diario, si colloca in fondo a destra. Puoi usare anche un nome confidenziale ( il tuo amico……)

3. Il prodotto finito

Gli allievi hanno infine stampato e consegnato il lavoro all’insegnante:

4. Osservazioni

È possibile coinvolgere gli studenti anche nella fase creativa del programma così che ne siano gli artefici e non solo i destinatario finali. Si potrebbe ad esempio suddividere la classe in gruppi, affidando al gruppo con le minori difficoltà nella produzione scritta la stesura dei testi e a quello meno capace la scelta delle immagini e delle animazioni. Un terzo gruppo potrebbe invece selezionare le parole difficili da inserire nel dizionario. Inoltre alcuni allievi potrebbero registrare la propria voce e diventare la guida vocale per i propri compagni (esercizio validissimo per migliorare la pronuncia).
In ogni caso, l’insegnante è libero di calibrare gli aiuti da fornire ai ragazzi; a volte potrebbe essere stimolante eliminare alcune scelte guidate e presentare dei percorsi aperti, così da rendere la produzione più libera.

5. Bilancio

I risultati raggiunti sono stati estremamente positivi. Per quel che riguarda la motivazione si è riusciti a coinvolgere tutta la classe, soprattutto gli alunni più problematici o timidi che si sono sentiti finalmente protagonisti e si sono messi in gioco per realizzare il prodotto finale.


[1] L’organigramma è da intendersi come una guida da seguire, che può prevedere diverse possibilità di svolgimento. Se si considera la lettera ad esempio, l'organigramma relativo potrà contemplare le varianti lettera formale e lettera informale, oppure descrizione soggettiva e descrizione oggettiva.

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