Studiare in lingua seconda. Costruire l’accessibilità ai testi disciplinari

Studiare in lingua seconda. Costruire l’accessibilità ai testi disciplinari

Perugia, Guerra, 2008

La sfida che questo testo si propone è quella di fornire degli strumenti didattici utili ad affrontare lo studio delle discipline scolastiche in contesti di apprendimento plurilingue e plurilivello.

Le autrici indagano quali siano i principi teorici, i modelli operativi e le tecniche didattiche che possono facilitare il processo di acquisizione dei contenuti disciplinari da parte degli allievi stranieri non italofoni, permettendo loro di avvicinarsi ai testi di studio, di comprenderne i contenuti veicolati dalla lingua seconda, e ciò che è ancora più importante, di collaborare con i compagni italofoni e stranieri, con livelli di conoscenza e con competenze diverse, per lo svolgimento di compiti relativi alle discipline. Nel primo capitolo Luise offre un ampio quadro teorico rispetto all’argomento trattato. In particolare propone un’analisi dettagliata dell’acquisizione disciplinare da parte degli allievi stranieri leggendone il processo sia rispetto al profilo e al lavoro sull’allievo e sulla lingua: i suoi percorsi di apprendimento e gli esiti raggiunti (o raggiungibili), la difficoltà a studiare in una lingua non materna, la costruzione delle condizioni necessarie per il successo scolastico, le tecniche di facilitazione per l’approccio al testo; sia rispetto al lavoro sul testo: la semplificazione e la riscrittura di un testo disciplinare.Nel secondo capitolo D’Annunzio invece si occupa degli aspetti metodologici e organizzativi in funzione al contesto di classe plurilingue. Nello specifico, vengono illustrati i differenti piani dell’intervento in classe, la selezione e l’articolazione dei contenuti disciplinari e linguistici, la struttura della lezione disciplinare e la gestione delle attività e dell’interazione nella classe plurilingue ed infine vengono proposte le metodologie che possono essere adatte per le lezioni disciplinari in classi ad abilità differenziate (la didattica ludica, l’apprendimento cooperativo utile per la differenziazione dei compiti e la didattica meta cognitiva). Molto interessante ed innovativo, il terzo capitolo in cui vengono illustrati da D’Annunzio i quattro modelli per costruire l’accessibilità ai testi disciplinari che prevedono la semplificazione del testo (Modello 1), la stratificazione dei testi e dei compiti (Modello 2 e Modello 3) e le attività plurilingue (Modello 4). Infine, l’ultimo capitolo, il “pezzo forte” del volume, presenta delle unità didattiche stratificate accompagnati da schede e materiali, percorsi proponibili a classi plurilingue e multiculturali di scuole di ordini diversi (primaria, secondaria di primo e secondo grado).

magreta27@tin.it
Università di Venezia

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