Scienza multilingue, L’italiano disciplinare attraverso la lingua madre dello studente straniero
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La maggiore attenzione sull’italiano L2 riguarda quella che Cummins chiama BICS, la comunicazione quotidiana; ma per lo studente straniero, per la sua integrazione, per il suo successo scolastico è in realtà ben più importante la dimensione CALP, la lingua dello studio. Questo volume riporta un processo di formazione dei docenti di italiano, di lingue straniere e di scienze, mirato a porre in atto un percorso CLIL che si caratterizza per il rifiuto di facilitare i testi. Il progetto, condotto con la metodologia della ricerca-azione, ha coinvolto non solo lo staff di ricerca dell’Ufficio Regionale Scolastico del Piemonte (soprattutto nella figura di una delle anime del progetto, Silvana Mosca) e dell’Università (nella figura di Carla Marello), ma anche una serie di assistenti linguistici di madrelingua straniera che, collaborando con i gruppi di insegnanti, li ha guidati nell’individuare i punti realmente difficili, dal punto di vista dello studente straniero, della microlingua delle scienze. Il volume è una miniera di informazioni, strumenti, suggerimenti per chi volesse impostare un percorso di formazione di docenti della stessa natura, ancorché indirizzato ad altre discipline oltre che alle scienze; ma è altresì interessante per una serie di ragioni più squisitamente glottodidattiche, in quanto offre: a.panoramiche nuove, ad esempio, sull’utilità della traduzione, attività demonizzata da quarant’anni di approccio comunicativo, ma che in questa situazione diviene un prezioso strumento di analisi; b. una prospettiva concreta di intervento per il mantenimento delle lingue d’origine degli studenti. Inoltre, viene posto in luce il ruolo dell’intercomprensione tra italiano e altre lingue neolatine, in primis il rumeno. Sul piano dei contenuti, dopo una corposa inquadratura di Carla Marello, si trova una serie di capitoli in cui si studia come gruppi di studenti arabofoni, ispanofoni ecc. hanno lavorato nel progetto “scienza multilingue”.
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