Problemi di psicopedagogia del linguaggio. Dalla psicolinguistica alla glottodidattica

Renzo Titone é uno dei padri dell’approccio umanistico-affettivo non solo in Italia ma in tutto il mondo; questo volume può servire bene ad illustrare questa prospettiva psico-pedagogica al lettore che ancora non ne ha approfondito le linee di fondo. Il volume raccoglie saggi pubblicati da Titone in varie sedi ma il risultato è omogeneo perché il pensiero dello studioso è stato coerente e coeso nei quarant’anni della sua lunga e prestigiosa carriera internazionale. Il fulcro dell’impostazione titoniana (e dell’approccio umanistico-affettivo in termini più generali) è da trovare nella visione olistica del processo d’apprendimento linguistico, che si concretizza poi nel suo celebre modello olodinamico: la persona umana viene vista come un tutt’uno inscindibile, che acquisisce una nuova lingua (e qualunque altra disciplina) con tutta se stessa, con la sua emotività e la sua razionalità (viste come integrate, non come esclusive l’una dell’altra), con i suoi stili cognitivi e d’apprendimento originali ed irripetibili. E’ una prospettiva didattica che porta a coinvolgere la persona nella sua interezza semiotica, per cui le lingue si apprendono anche con la vista, il movimento, il tatto, l’azione e non solo prestando attenzione alle spiegazioni verbali di un docente che parla della lingua. Interessante in questo senso il saggio sul docente come “educatore-comunicante”. Ci sono, in queste indicazioni, le basi della glottodidattica ludica, che in questi anni viene sempre più imponendosi come metodologia didattica. Un’ampia sezione del volume è dedicata a saggi sul bilinguismo e sull’educazione bilingue, secondo un’altra tipica impostazione titoniana: il concetto di personalità bilingue e di bilinguità personale, psicologica, intesa come scelta – distinta dal bilinguismo, che è una necessità sociale.