Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle società complesse

Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle società complesse

Torino, Utet Libreria, 2002

Questo è il libro fondamentale dello studioso veneziano: riprende i risultati di vent’anni di studio, di presenza sulla scena glottodidattica, di esperienze internazionali e li amalgama in un discorso unitario sulla natura della glottodidattica, sui suoi fini, sui suoi strumenti, sui suoi contesti operativi. Il volume, che è finalizzato ad una preparazione glottodidattica di base, è scritto in maniera molto scorrevole e semplice, per cui il lettore non esperto rischia di perdere la profondità implicita del testo: si pensi ad esempio che in poche pagine sulla competenza interculturale viene sintetizzato un intero volume di Balboni del 1999, e lo stesso succede con le poche pagine sulle microlingue, sulla didattica della letteratura, e così via: chi ha studiato gli altri volumi si rende conto che in molti casi un paragrafo, di estrema semplicità, riassume in realtà un intero capitolo di altri volumi. Il volume si articola in tre parti. La prima presenta le coordinate teoriche focalizzando l’attenzione sull’allievo (è un capitolo che si può ben prendere a manifesto dell’impostazione umanistico-affettiva), sull’insegnante e il suo ruolo, sui contenuti linguistici e culturali. Nella sezione sui modelli operativi troviamo due delle principali innovazioni di questo volume: da un lato, troviamo la teorizzazione di un curricolo “tridimensionale” pensato per società complesse come le nostre i cui ogni persona ha bisogno di un profilo linguistico personalizzato; dall’altro, viene presentata una struttura nuova di unità didattica, basata su unità d’acquisizione, nozione ancora una volta necessaria per insegnare le lingue in una società complessa. La seconda parte presenta alcune situazioni didattiche specifiche: l’insegnamento precoce, quello a studenti preadolescenti, universitari, adulti, con i relativi problemi di didattica delle microlingue e dei testi letterari; infine, una riflessione sul contributo delle tecnologie. La terza parte consta di due appendici: una con schemi sull’evoluzione di approcci e metodi nel ventesimo secolo, e l’altro con un repertorio di tecniche didattiche per le varie abilità e per l’acquisizione del lessico e della morfosintassi.

fabiocaon@inwind.it
Università di Venezia

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