La programmazione modulare

La programmazione modulare

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In Scuola e Lingue moderne, numero monografico
Milano, Garzanti, n. 7, 2002

Questo numero monografico risponde ad un’esigenza che stava emergendo nei primissimi anni Duemila a seguito della riforma della scuola, cioè quella di programmare per moduli anziché per semplici unità didattiche. Dopo aver discusso nel suo saggio introduttivo la logica della modularità, Primon ha raccolto alcuni esempi di tale modello di organizzazione delle attività nella scuola, differenziando (cosa non frequente nella letteratura glottodidattica) tra modularizzazione per temi o per generi (il viaggio, il teatro, ecc.: è la forma più comune di progettazione modulare tra insegnanti della stessa area) e modularizzazione per scopi: troviamo due esempi di moduli di ingresso, finalizzati da un lato ad avviare i ragazzi ad un percorso comune, dall’altro a reperire informazioni sulle loro conoscenze e competenze, sulle motivazioni, e così via. Non potevano tuttavia mancare anche moduli di carattere disciplinare , multidisciplinari, (in alcuni casi veri e propri percorsi) e project work nella migliore tradizione dell’approccio costruttivista all’apprendimento, anche se questo quadro di riferimento non è esplicitato nel numero monografico. Quest’ultima riflessione ci porta a far notare come il taglio sia squisitamente operativo: le premesse teoriche sono lasciate all’inizio e poi restano in sottofondo, ma l’interesse degli autori va alla progettazione concreta di moduli, percorsi, progetti didattici.

fabiocaon@inwind.it
Università di Venezia

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