La lingua italiana e i mass media
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Oggigiorno lo studio della lingua non può prescindere dai mass media che sono uno dei fattori decisivi per la diffusione della stessa in quanto raggiungono fasce sociali che altrimenti avrebbero avuto sporadiche occasioni di contatto con l’italiano. L’ampiezza di un pubblico indeterminato e la particolarità dei canali di trasmissione rendono le lingue dei mass media molto interessanti. Hanno infatti circolazione molto ampia in quanto si rivolgono ad un pubblico illimitato, anonimo, indifferenziato dal punto di vista culturale e sociale. Il destinatario, inoltre, è raggiunto per mezzo della carta stampata (quotidiani e periodici) e dei mezzi audiovisivi, che hanno come punto terminale degli altoparlanti (radio), integrati da uno schermo nella sala cinematografica, nella televisione, nel computer. Da qui è evidente l’esigenza di una rassegna precisa e sistematica dei caratteri linguistici dei mass media più diffusi. Il volume illustra, con rigore scientifico e chiarezza illustrativa, i caratteri linguistici dei principali media, trattando in sezioni specifiche l’italiano della radio, della televisione, del cinema, dei quotidiani, del fumetto, della canzone, della pubblicità e di Internet. La meditata decisione degli autori di trattare separatamente i vari argomenti nasce dalla consapevolezza della natura poliedrica dei messaggi emanati dai mass media, differenziati per il tipo di emittente che li confeziona, per i modi di trasmissione, per i loro stessi obiettivi. Ogni specifico capitolo è corredato da una serie di testi che mostrano, in concreto, gli usi lessicali, grammaticali e testuali che caratterizzano le espressioni dei singoli media. Vengono inoltre forniti una ricca bibliografia per tutti i lettori che volessero ampliare ulteriormente l’argomento e un glossario dei termini tecnici usati nel volume. La struttura modulare del testo e lo stile chiaro e lineare rendono il libro accessibile a più fasce di utenti: agli studenti universitari, agli insegnanti di scuole superiori, agli operatori culturali, ai lettori non specialisti.
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