L’italiano televisivo
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Questo lavoro è stato pensato per un pubblico particolarmente attento all’osservazione dell’italiano televisivo e al suo impiego nella didattica a stranieri. Diviso in tre capitoli, il primo presenta una riflessione sulla lingua della televisione nell’Italia degli anni ’90. La televisione, tempio dell’italiano contemporaneo, da una parte riflette con le sue molteplici varietà gli usi comunicativi del repertorio linguistico dei parlanti, dall’altra favorisce il determinarsi di nuove linee di tendenza. Il tutto in uno scambio continuo tra emittente e destinatario. La televisione non riveste più un ruolo di modello, come negli anni del Secondo Dopoguerra (De Mauro, 1963, 1973), quanto piuttosto di specchio linguistico e proprio per questo, l’italiano televisivo è oggi usato nell’insegnamento dell’italiano per stranieri, come modello, poiché specchio degli usi e delle varietà del repertorio linguistico contemporaneo. Nell’italiano televisivo, in quanto lingua trasmessa, si assiste ad un’interferenza tra parlato e scritto, dove talvolta prevale l’uno, talvolta l’altro, in una continua oscillazione tra standard e deviazione dalla norma. La competenza comunicativa non è costituita solo dalla competenza linguistica (fonetica, morfosintattica, testuale, lessicale), ma anche dalla competenza extralinguistica (cinesica, prossemica, cronemica, oggettuale/ambientale e socioculturale) .
Il secondo capitolo si occupa proprio degli aspetti non-verbali della comunicazione, che, intersecandosi con la lingua, contribuiscono a creare quel complesso reticolo di informazioni il cui ruolo è fondamentale sia nella comunicazione faccia a faccia sia televisiva.
Il terzo capitolo ha lo scopo di fornire indicazioni sull’immediata spendibilità glottodidattica del video in classe. Partendo da premesse neurolinguistiche l’autrice offre ricchi spunti per l’utilizzo del mezzo televisivo per lo sviluppo delle abilità ricettive, produttive, integrate e interlinguistiche. Segue una dettagliata analisi sulle fasi di costruzione dell’unità didattica e indicazioni sulla produzione di video per la didattica
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