Il fattore “età” nell’acquisizione linguistica (L1 e L2): dimensioni di un “meta-problema”

Questo saggio si presenta particolarmente interessante perché affronta una questione tanto attuale quanto controversa: il ruolo dell’età nell’acquisizione delle lingue. Se da un lato, infatti, un numero sempre maggiore di studiosi ed insegnanti credono nell’opportunità dell’insegnamento delle lingue fin dalla più tenera età, dall’altro i dati provenienti dalla ricerca empirica sono quantomeno contrastanti. L’autore riporta con chiarezza i tratti salienti delle recenti ricerche di Harley e Singleton, i quali propongono una rielaborazione critica dei dati risultanti da numerosi studi (Penfield, Lennenberg, Cummins). Come l’autore sottolinea, da questi studi emerge la necessità di evitare facili affermazioni del tipo “più giovani si è, meglio si imparano le lingue”, cercando piuttosto di considerare il fattore “età” come uno dei molteplici aspetti che influenzano l’acquisizione linguistica (tra cui il contesto, la preparazione metodologica dell’insegnante, la dimensione psico-affettiva, il rapporto tra L1 e L2…). Riferendosi in particolare alla L2 ed avvalendosi dei dati offerti da Singleton, l’autore afferma che non esistono prove sufficienti a convalidare l’ipotesi secondo cui gli allievi più giovani siano avvantaggiati nell’acquisizione delle lingue. E’ possibile però sostenere che gli studenti più giovani, se esposti con una certa continuità alla L2, hanno maggiori probabilità di successo, secondo un criterio del tipo “quanto più giovani tanto meglio, a lungo andare”. Una disamina attenta dei dati, per quanto contrastanti, provenienti dalle ricerche sul campo, sembra postulare perciò una molteplicità di cause, tra loro interagenti, nel processo positivo di acquisizione linguistica, al di là della semplice età. A questo saggio va dunque il merito di evitare semplificazioni e generalizzazioni sul ruolo dell’età nell’apprendimento delle lingue, presentando invece in maniera chiara e puntuale l’argomento in tutta la sua complessità.