I “Campi di Esperienza” negli Orientamenti della scuola per l’infanzia
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Questo contributo, contenuto negli atti del convegno “Lingue Straniere nella Scuola dell’Infanzia” (Brescia, 24-25 ottobre 2003), propone un accostamento alle lingue in età precoce profondamente connesso alle finalità educative della scuola per l’infanzia. L’autrice parte da un’analisi dei diversi “Campi di Esperienza”, che costituiscono non tanto le materie, quanto gli ambiti educativi in cui il bambino sviluppa il proprio apprendimento, nella prospettiva dell’autonomia, dello sviluppo dell’identità e delle competenze in situazioni diverse. Nonostante negli Orientamenti esista un campo specifico per l’educazione linguistica (“i discorsi e le parole”), l’autrice sostiene la necessità che la lingua straniera permei anche gli altri campi di esperienza. Vengono pertanto analizzate le profonde connessioni tra ciascun campo e l’educazione linguistica, mettendo anche in evidenza il tipo di intelligenza che, secondo la teoria gardneriana, viene stimolata. Così, ad esempio, il campo di esperienza “il corpo e il movimento” mette in gioco l’intelligenza corporeo-cinestetica e promuove la dimensione pragmatica della lingua, intesa dunque come comportamento ed azione. Il campo “il sé e l’altro”, invece, richiama le intelligenze intrapersonale ed interpersonale e può essere connesso agli aspetti interculturali dell’educazione linguistica. Il saggio di Bona Cambiaghi, pur nella sua brevità, risulta chiaro e ricco di spunti operativi per chi insegna le lingue nella scuola dell’infanzia, richiamando ad un approccio glottodidattico che non sia avulso dall’educazione generale del bambino, ma vi contribuisca attivamente.
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