Dizionario di glottodidattica
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Il volume è più agile di quanto il termine “dizionario” possa lasciar intendere (ha solo 128 pagine), ma non per questo è semplicemente divulgativo; al contrario, è un tentativo di tradurre in un impianto terminologico coerente l’impianto epistemologico delle tradizione Freddi-Titone, in Italia, e di quella umanistico-affettiva più in generale. Per questa ragione, più che i termini di origine linguistica che di solito dominano in dizionari simili a questo fatti in Francia e Gran Bretagna, qui troviamo un interesse anche verso altri ambiti scientifici, dalle scienze dell’educazione, all’antropologia, alle scienze psicologiche nell’accezione più ampia. Nell’epistemologia di Balboni infatti la linguistica e tutte le sue scienze derivate sono solo una delle componenti della glottodidattica, che on va intesa come linguistica applicata.
Una riflessione particolare va dedicata alla struttura del dizionario, che anche nella versione cartacea è concettualmente ipertestuale, con una massa continua di rimandi, ma che emerge ovviamente meglio nella versione in ipertesto su floppy disk: in questo caso è possibile entrare nel mondo della glottodidattica partendo da qualsiasi voce e poi seguire un percorso autonomo, personalizzato, che virtualmente porta a toccare tutte le voci, tornandovi di volta in volta da punti di vista diversi e quindi rileggendole con una logica ogni volta nuova.
Oltre a voci concettuali (“competenza”, “approccio”, e così via), nel dizionario sono anche indicate le principali tecniche operative (“cloze”, “dettato”, ecc.: se ne indicano scopi, natura, vantaggi, rischi), nonché molte delle sigle che troviamo continuamente nella letteratura italiana e internazionale, da TESOL a CLIL, di cui spesso non conosciamo l’esatta espansione e l’origine.
Si tratta di un volume che non può mancare nella biblioteca di uno studioso di questa disciplina.
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