Didattica di lingue affini. Spagnolo e italiano
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Il tema dell’intercomprensione tra lingue della stessa famiglia (romanze, germaniche, slave) è uno dei nodi centrali della ricerca glottodidattica europea e della politica linguistica dell’Unione, che ha finanziato e sostenuto molti progetti su questo tema.
Il volume di M. V. Calvi si inserisce in questo filone seguendo due diversi fuochi di interesse: da un lato il ruolo che può giocare la vicinanza tipologica tra le lingue nel processo d’apprendimento. In tale analisi in cui si fondono la tradizione comparatistica, le teorie di Krashen e le riflessioni sull’interlingua, in quanto il nuovo sistema linguistico in formazione può riproporre almeno in parte la stessa architettura morfosintattica e gli stessi elementi lessicali della lingua materna dello studente o, quanto meno, di un’altra lingua della stessa famiglia che già si è studiata o si sta studiando. In questa prospettiva, tutti i processi metalinguistica vengono evidentemente agevolati. La seconda focalizzazione di questo volume – che ne rappresenta in certo senso il punto maggiore di originalità – è sull’insegnamento e l’acquisizione dello spagnolo da parte di italiani. Da un lato si traccia un profilo storico dell’insegnamento dello spagnolo, dall’altro si propongono, sulla base di una analisi comparativa spagnolo/italiano, tutta una serie di attività didattiche finalizzate a risolvere alcuni punti di difficoltà. Queste sezioni paiono contraddire il tema di fondo del volume, in quanto si concentrano sulla differenza piuttosto che sull’affinità, sui problemi piuttosto che sulle opportunità offerte dal fatto di essere lingue della stessa matrice romanza ma, a parte queste apparenti contraddizioni, il volume rimane comunque di forte utilità per docenti di spagnolo a italofoni e viceversa.
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