Didattica delle lingue straniere nella scuola di base. Aspetti teorici e metodologici
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Dal 1985 i Programmi ministeriali per la scuola elementare prevedono l’introduzione dell’insegnamento delle lingue straniere nella scuola di base. Di fronte a questa nuova necessità gli insegnanti elementari si sono spesso dovuti reinventare una competenza glottodidattica che non era loro in precedenza richiesta. In alcuni casi non è andata molto meglio neppure ai laureati in lingue che, pur avendo una maggiore familiarità con i processi di acquisizione e insegnamento linguistico, se non altro a seguito della loro esperienza personale, raramente avevano una preparazione specifica per la didattica linguistica all’infanzia.
L’opera non mira a fornire soluzioni empiriche, bensì a offrire ai docenti le competenze teoriche e metodologiche adeguate, nella convinzione che solo su di queste si può fondare una didassi coerente ed efficace.
Il primo capitolo affronta il problema dell’educazione linguistica nel “ciclo” primario, analizzandolo sia da un punto di vista più epistemologico che da quello dei compiti che insegnati e scuola dovrebbero svolgere.
La competenza comunicativa e le sue diverse sottocompetenze (linguistica, paralinguistica, socioculturale e non verbale) vengono trattate nel secondo capitolo in relazione agli obiettivi propri della scuola primaria.
Le principali teorie sull’acquisizione linguistica e una panoramica degli approcci e dei metodi in glottodidattica costituiscono i temi del capitolo tre, mentre il quarto capitolo, spostando l’attenzione dai contenuti ai soggetti del rapporto glottodidattico, studia nello specifico le analogie e le differenze nell’insegnamento ai bambini e agli adulti, non trascurando neppure di prendere in dovuta considerazione il rapporto fondamentale tra famiglia e mondo della scuola e il problema delle competenze richiesta all’insegnante. In relazione a quest’ultimo aspetto viene ad esempio affrontato il tema di assoluta attualità della multimedialità e delle glottotecnologie, ormai così importanti anche per la scuola di base.
Il volume di conclude con una presentazione della pianificazione del curricolo e dell’unità didattica per bambini come strumenti di lavoro imprescindibili.
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